Sono lieto di ospitare nella rubrica Bersaglio Mobile la battaglia di un insigne giurista torinese contro il Green Pass obbligatorio per la vita sociale che il Governo di Mario Draghi sta per approvare
di Ugo Mattei
Fonte originale: articolo pubblicato su Gospa News
Come Presidente della Società Cooperativa di Generazioni Future che dedica a Stefano Rodotà la propria azione a tutela dei beni comuni, dei diritti e delle generazioni future oltre che come giurista sento il dovere di esprimere la mia apprensione per le spericolate dichiarazioni giornalistiche rilasciate da tre ex giudici costituzionali relative alla voce, da più parti riportata,dell’introducendo obbligo del c.d. “green pass” per accedere a tutta una serie di esercizi pubblici o aperti al pubblico, secondo il c.d. “modello francese”.
Tale operazione di schedatura sanitaria di massa rende obbligatoria, nella sostanza se non nella forma, la pratica vaccinale anticovid che è ad oggi sperimentale ed i cui benefici verso terzi restano del tutto ipotetici, non potendosi perciò invocare la copertura dell’art 32 della Costituzione il quale ammette l’imposizione di un sacrificio al singolo ma solo a fronte di un beneficio collettivo certo ed anche a condizione che il sacrificio sia certamente vantaggioso, in termini di salute, anche per il singolo stesso, requisito che non può dirsi soddisfatto laddove il farmaco sia ancora in fase sperimentale (così la sentenza storica della Corte Cost. 307/90, richiamata anche dalla recente sentenza Corte Cost. 5/2018 che i tre ex giudici costituzionali dimostrano, evidentemente, di non conoscere).
A nome di Generazioni Future denunciamo la estrema e pericolosissima strumentalizzazione di principi giuridici complessi quali la proporzionalità nelle scelte politiche sanitarie o il bilanciamento tra diritti costituzionali che, inquinati da interpretazioni frutto di meri rapporti di forza, vengono utilizzati per giustificare il trasferimento di poteri di polizia in capo a soggetti del tutto privi di qualifiche.
Il bilanciamento tra i diritti coinvolti e la proporzionalità delle misure da adottare, al fine di perseguire un qualunque obiettivo in tema di salute collettiva, sono appannaggio del legislatore e della giurisdizione. Mai bisognerebbe dunque generare confusioni ricoperte di retorica giuridica che rischiano di autorizzare categorie di cittadini senza alcuna legittimazione a ergersi a depositari di scelte “giuridiche” su libertà civili inalienabili quali la mobilità sul territorio, l’accesso ai servizi e più in generale il perseguimento del pieno sviluppo della persona umana sancito dall’art. 3 Cost. Per fortuna il Garante per la Protezione dei Dati personali ha già avuto modo di esprimersi al riguardo dichiarando il green pass costituzionalmente “irricevibile”.
Chi, avvalendosi della propria fama di giurista, si presta a legittimare un sistema che elargisce libertà fondamentali solo a condizione che si sia detentori di un “pass” e così facendo rinuncia a denunciare l’ obbrobrio costituzionale in corso, non contribuisce all’edificazione di una società giuridicamente sana, nella quale mai può spettare al controllore ferroviario, al negoziante o al poliziotto la scelta sul se far accedere o meno un libero cittadino a servizi anche essenziali.
Invito pertanto ogni collega che abbia a cuore la Costituzione e che parli pubblicamente come giurista o come costituzionalista a non utilizzare la propria visibilità mediatica per assecondare l’imposizione, di fatto, di un farmaco sperimentale come condizione di esercizio di una piena cittadinanza. Una tale imposizione di fatto o di diritto va invece respinta senza esitazione sia sul piano etico che su quello costituzionale. Nel licenziare la presente nota comunico che ho dato mandato ai costituzionalisti dell’ Osservatorio Permanente per la Legalità Costituzionale di approfondire il tema del green pass.
Ugo Mattei
Presidente Generazioni Future – Candidato Sindaco di Torino
Firma l’appello contro il Green Pass lanciato da Generazioni Future
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Ugo Mattei (Torino, 22 aprile 1961) è un giurista e accademico italiano. Mattei si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino nel 1983 e nel 1989 ha ricevuto il Master of Laws dalla Boalt Hall, la scuola di diritto dell’Università della California a Berkeley, dove era Fulbright fellow. Ha studiato inoltre alla London School of Economics e alla facoltà internazionale di diritto comparato dell’Université Strasbourg III. Ha trascorso periodi di ricerca su invito alla Law School dell’Università Yale e all’Università di Cambridge (Trinity College e Wolfson College), e da visiting professor a Oslo, Berkeley, Montpellier, Macao. Nel 1985 ha cominciato ad insegnare diritto civile all’Università degli Studi di Trento ed è diventato professore ordinario nel 1990. Nel 1992 è diventato professore alla Facoltà internazionale di diritto comparato di Strasburgo, dove è rimasto per quattro anni.
Dal 1994, ha occupato la cattedra di diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California, succedendo a Rudolf Schlesinger. Dal 1997 è succeduto a Rodolfo Sacco nella cattedra di diritto civile della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino.
Mattei è socio ordinario della International Academy of Comparative Law, e membro del comitato esecutivo della American Society of Comparative Law, membro dell’Advisory Board del Friburg Institute of Comparative Law, e consulente dell’Istituto di diritto, economia e finanza della Copenhagen business school, e curatore generale della collana Common Core of European Private Law (Trento Project) alla Cambridge University Press, ed editore capo della rivista Global Jurist. È membro del comitato editoriale dell’International Review of Law and Economics e del New Palgrave: A Dictionary of Economics and Law. Il suo volume sulla proprietà privata, pubblicato nel 2001 (seconda edizione UTET 2014), ha ricevuto il Premio Luigi Tartufari dell’Accademia Nazionale dei Lincei consegnatogli dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ha ricevuto inoltre per i suoi studi civilistici il premio Jacopo da Lentini conferito dal consiglio notarile siciliano.
Nel 2009, insieme ad altri giuristi, Mattei ha redatto i quesiti referendari in materia di liberalizzazione dei servizi idrici e, come legale, ha rappresentato presso la Corte costituzionale le istanze dirette a salvaguardarne l’esito (sentenze 24/2011 e 199/2012). Mattei è stato, inoltre, fra i consulenti giuridici del Teatro Valle occupato a Roma, del movimento NO TAV in Val di Susa, e di molte altre iniziative del movimento che si oppone al neoliberismo.
È professore di diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California a San Francisco, presso cui ricopre la cattedra di Alfred and Hanna Fromm professor of international and comparative law, ed è professore di diritto civile all’Università di Torino. È inoltre coordinatore accademico dell’International University College of Turin.
Svolge attività pubblicistica e politica collaborando come editorialista de il manifesto. Dal 2015 collabora regolarmente con il Fatto Quotidiano. È stato vicepresidente della Commissione Rodotà presso il Ministero della Giustizia (2007); presidente dell’acquedotto di Napoli, Arin SpA poi trasformata in ABC, Acqua Bene Comune Napoli (2011-14); vicesindaco a Chieri (2014-15), dove ha organizzato la prima edizione di “AREA festival internazionale dei beni comuni”. Nel 2017 Ugo Mattei è stato insignito del premio internazionale “Elinor Ostrom”[1] per il governo collettivo dei beni comuni.
Nel febbraio 2021 è trai promotori della lista Futura per i beni comuni, con cui parteciparà in qualità di candidato sindaco alle elezioni comunali dello stesso anno a cominciare da Torino, con il supporto della rete di Generazioni Future.
GENERAZIONI FUTURE – MISSIONE E PERSONE
Generazioni Future, società cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale ad azionariato diffuso “Stefano Rodotà”, viene creata dal Comitato Rodotà il 5 febbraio 2019 per promuovere la nascita di una entità economica ad azionariato popolare per la difesa e la promozione dei beni comuni. Il Comitato Rodotà, nell’Assemblea dei Soci del 5 dicembre 2020, una volta terminata la sua funzione di comitato di scopo finalizzato alla presentazione della legge di iniziativa popolare sui beni comuni, ha deliberato l’incorporazione nella Cooperativa.
Dopo aver fatto una prima raccolta di sottoscrizioni azionarie durante la campagna per la legge di iniziativa popolare sui beni comuni ed essersi costituita nelle vertenze giuridiche a tutela delle generazioni future (cfr. caso antenna Frossasco), oggi la Cooperativa è in corso di strutturazione per rilanciare in nuove forme il lavoro iniziato dal Comitato Rodotà.
Al suo interno al momento operano in maniera informale l’Osservatorio sulla legge per i beni comuni, l’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale ed il Fondo legale per le generazioni future. La Cooperativa è promotrice inoltre della Rete per i Beni Comuni, la conversione ecologica e le generazioni future.
- Presidente CdA: Ugo Mattei
- Vice-Presidente CdA: Alberto Lucarelli
- Consiglieri CdA: Emanuele Bevilacqua, Lorenzo Montaldo, Sergio Galbiati, Elio Mungo, Lorenzo Fazio, Marisa Meli, Raffaele di Raimo, Giuseppe Renato Mastruzzo, Fabrizio D’Angelo, Laura Corradi.
- Tesoriere: Ugo Brunoni
- Comitato Scientifico (sezione giuridico-istituzionale): Giacomo Marramao (Presidente), Gilda Farrel (coordinatrice), Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Andrea di Porto, Maria Rosaria Marella, Pasquale Femia, Daniela di Sabato, Mauro Renna, Luca Nivarra, Carlo Alberto Graziani, Marisa Meli, Maddalena Semeraro, Camilla Crea, Enza Pellecchia, Antonio Gambaro, Francesco Astone, Eugenio Barcellona, Mario Esposito, Adalgiso Amedola, Donatella della Porta, Nerina Dirindin Mariella Pandolfi.