TR-3B. Rivelato l’aereo spaziale a propulsione Anti-Gravitazionale

Ufficialmente non esiste. Utilizza mercurio ad alta pressione accelerato da un motore ad energia nucleare per produrre un plasma che crea un campo di antigravità attorno alla navicella. I propulsori convenzionali situati sulle punte dell’imbarcazione gli consentono di eseguire qualsiasi tipo di manovra rapida ad alta velocità lungo tutti e tre gli assi. È interessante notare che il plasma generato riduce anche significativamente la scia radar. Quindi è quasi invisibile e resta inosservato.

Il video trapelato su military.com è poco chiaro perchè ripreso a chilometri di distanza in una delle basi militari nei deserti USA.Si può intravedere anche un elicottero assicurarsi che tutto proceda correttamente

Ciò significa che può letteralmente andare in qualsiasi paese senza essere rilevato dal controllo del traffico aereo e dai sistemi di difesa aerea.

Il TR-3A è un aereo spia stealth subsonico con un design ad ala volante. Si presume che sia stato usato nella Guerra del Golfo per fornire la designazione laser per i bombardieri Lockheed F-117 Nighthawk, come bersaglio da usare con le bombe a guida laser. Il TR-3 è prodotto da Northrop.

Nel 1999, Edgar Fouché, ex dipendente dell’Area 51, descrisse un velivolo da ricognizione tattico esotico chiamato TR-3B Astra in un documentario della BBC. Si pensa che Il TR-3B fosse il successore o una copertura per il TR-3A costruito da Lockheed Martin Skunk Works, che sarebbe anche un aereo spaziale di un nuovo tipo che utilizza un motore a schermatura gravitazionale top-secret chiamato disgregatore del campo magnetico. (MFD) .

Immagini non ufficiali del TR-3B

Fino ad oggi erano poche le prove a supporto dell’esistenza dei TR3 ma oggi le evidenze sono tante. E’ possibile che la mole enorme di avvistamenti di triangoli volanti (Ovni) possa oggi essere associata ai Black Manta come dimostrazione tecnologica di una potenziale nuova generazione di ricognitori tattici.

Una struttura ad ala gigante sostò per ore sui cieli di Denver (USA)

Dal sito: https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=15364524

Fonti:

Autore: Davide Donateo