Fonte originale: articolo di redazione Gospa News
Anche il “sindacato’ dell’Esercito Italiano scende in campo esprimendo la sua contrarietà contro la discriminazione da Green Pass, definita “una nuova variante ancor più pericolosa e contagiosa”. Il segretario nazionale della Federazione Lavoratori Militari (FML) dell’Esercito Italiano, Piero Angelo De Ruvo, con cui Gospa News si onora di iniziare una collaborazione, ha infatti inviato ieri, venerdì 20 agosto, tramite posta elettronica certificata una vibrante lettera di protesta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che è anche Capo delle Forze Armate in qualità di presidente del Consiglio Supremo di Difesa, spedita per conoscenza anche al rappresentante dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Per una coincidenza la lettera è stata inviata proprio nel giorno in cui il Capo dello Stato ha fatto un intervento pubblico il meeting dell’Amicizia tra i Popoli di Rimini, la prima grande manifestazione in presenza dell’era Covid, per ribadire la necessità dell’immunizzazione farmacologica.
“La responsabilità comincia da noi. Vaccinarsi – tra i tanti esempi – è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli” ha dichiarato Mattarella come riportato dall’Ansa, ovviamente non prestando minima attenzione a tutti i casi emergenti di vaccinati contagiati, ricoverati o deceduti per Covid-19 nonostante il siero.
Nel ribadire a nome della Federazione che la Segreteria Nazionale è “favorevole ai vaccini” il sottufficiale De Ruvo (in missione Unifil in Libano con la Brigata Taurinense degli Alpini) si esprimono molteplici contrarietà perché tale discriminazione “si è ormai diffusa nel vivere quotidiano e in ogni contesto, e nessun ambiente lavorativo ne è immune. Tanto da indurre la popolazione alla somministrazione d’un siero sperimentale, attraverso coercizione psicologica e con il consenso informato che, presentando solo i vantaggi, omette d’informare anche dei pericoli presenti e futuri post inoculazione, scaricandone la totale responsabilità sul cittadino”.
La stessa FLM poi ribadisce che “In questo ingarbugliato “mRNA” normativo, sono stati concretamente compressi i diritti e le libertà dei cittadini, costituzionalmente garantiti, vieppiù, tutelati anche da normative europee e sovranazionali (Oviedo, Cod. Norimberga, ecc.)”. E stigmatizza un fatto increscioso contrario alla neutralità dei militari: “Purtroppo ultimamente sui social vi sono degli spot pubblicitari, effettuati con personale in divisa, che promuovono la campagna vaccinale, venendo meno a quel principio di neutralità politica dettati dalla costituzione”.
Vista la delicatezza della posizione di chi ha firmato la lettera e dei suoi contenuti crediamo sia opportuno pubblicarla integralmente anziché elaborare un articolo in cui potremmo omettere passaggi fondamentali distorcendo il senso di alcune frasi. Buona Lettura.
Ecco la lettera di Piero Angelo De Ruvo
Egregio Sig. Presidente della Repubblica Italiana,alla luce di tutto quanto accade, appare oltremodo necessario ribadire in maniera inequivocabile, che questa Segreteria Nazionale, “è favorevole ai vaccini”, e siamo consapevoli della loro valenza scientifica ed utilità sociale, giacché essi hanno salvato milioni di vite ed hanno contribuito alla scomparsa di malattie mortali fin dal loro primordiale utilizzo. È tuttavia necessario altresì ribadire la propria contrarietà ad obblighi anche indotti da fasi emergenziali, se tali scelte sono sprovviste di adeguate garanzie del rispetto costituzionale previsto dai Padri Costituenti, con la conseguente scelta alla libertà di sottoporsi ad alcuna terapia laddove non contrasti un innegabile ragione scientifica, giuridica, sociale.
La dichiarata emergenza sanitaria dura ormai da ben 18 mesi ed è stata accompagnata da una massiccia campagna informativa di tutti i canali comunicativi, oltre che da reiterati provvedimenti governativi, creando così una confusione legislativa abnorme di difficile interpretazione anche per gli esperti di diritto, di dubbia efficacia, ma soprattutto di ardua applicazione da parte degli operatori/agenti preposti, senza peraltro considerare le numerose sentenze amministrative, civili e penali intervenute nel mentre.
Tutto ciò premesso, malgrado il neo decreto legge relativo all’introduzione del c.d. “green pass”, somma nuove e più difficili interpretazioni al quadro normativo “speciale” prodotto, passando dai virus dei (D.P.C.M), atti di indirizzo amministrativo, (alcuni dei quali resi illegittimi dai TAR), che hanno introdotto indirettamente una discriminazione sociale tra cittadini aventi medesimi diritti/doveri, alla variante “Decreto Legge”, col risultato assai prevedibile di demarcare la popolazione ovvero di accenderne possibili conflittualità endogene. Una nuova variante, ancora più pericolosa e contagiosa, chiamata discriminazione, si è ormai diffusa nel vivere quotidiano e in ogni contesto, e nessun ambiente lavorativo ne è immune. Tanto da indurre la popolazione alla somministrazione d’un siero sperimentale, attraverso coercizione psicologica e con il consenso informato che, presentando solo i vantaggi, omette d’informare anche dei pericoli presenti e futuri post inoculazione, scaricandone la totale responsabilità sul cittadino.
In questo ingarbugliato “mRNA” normativo, sono stati concretamente compressi i diritti e le libertà dei cittadini, costituzionalmente garantiti, vieppiù, tutelati anche da normative europee e sovranazionali (Oviedo, Cod. Norimberga, ecc.).
A questa Segreteria Nazionale Esercito, di cui mi pregio di essere il Segretario Nazionale, sono giunte doglianze da parte degli iscritti alla Federazione Lavoratori Militari-Esercito, in quanto del tutto ignorata è stata la peculiare posizione dei cittadini in armi che, nonostante immani difficoltà, hanno garantito un silente servizio teso ad onorare il proprio mandato ed il giuramento di fedeltà alla Repubblica democraticamente costituita. Molto spesso viene dimenticato che dentro la divisa c’è una donna ed un uomo, con una vita sociale, una mamma ed un papà, responsabili della salute, della crescita e della tutela dei loro figli.
Il DL_23 luglio 2021_n_105, ha reso obbligatorio, dal 6 agosto, il green pass per accedere in alcuni luoghi pubblici, mentre il DL_ 6 agosto_ 2021_ n_111, detta le norme per riprendere le attività scolastiche, luoghi dove viene forgiata la cultura, patrimonio delle giovani generazioni future. In pratica, i due DL, hanno instaurato un lascia passare per ritornare alla normalità, una patente per riacquistare quella libertà di movimento e aggregazione limitata sino ad oggi. Un “pass” ottenuto immediatamente subito dopo aver ricevuto uno dei tanti vaccini anti COVID-19. Ma attenzione, è giusto ricordare e rimarcare che, la vaccinazione non è obbligatoria, tuttavia se non la si effettua, non si ottiene il “pass”, dunque Signor Presidente, ne conviene che si tratta di una sorta di circolo vizioso.
Detto “pass”, è stato esteso, senza alcuna norma ma esclusivamente per “interpretazione” anche alle mense aziendali e di servizio, tra cui anche le mense militari. Il tutto per “spingere i cittadini alla vaccinazione”, come bellamente dichiarato da noti “scienziati” in trasmissioni televisive. Eppure esso confligge con la legislazione europea, oltre che col buon senso, di cui Lei nei suoi interventi ha sempre richiamato. I cittadini che liberamente scelgono di non sottoporsi a terapia sperimentale lo fanno in forza di legge, mentre proprio l’OMS e l’U.E. hanno ribadito la “volontarietà” della vaccinazione e il divieto di discriminazione.
Il c.d. “green pass” viene chiesto anche in molti luoghi di lavoro, ed intere categorie di lavoratori sono così costretti a farsi inoculare questo siero, pena l’interdizione ad alcuni beni e servizi, stabilita dalla concertazione/contrattazione, oppure il congelamento senza stipendio, del posto di lavoro, o peggio il licenziamento. Anche se il datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico competente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali, utilizza questo pseudo-potere legittimato da norme irrispettose dei principi costituzionali cardini fra cui la libertà, ottenuta con il sangue dei Padri nel secolo scorso.
I militari sono al servizio del popolo sovrano e garanti della Costituzione, quindi neutrali e senza alcuna ideologia e/o corrente politica. Purtroppo ultimamente sui social vi sono degli spot pubblicitari, effettuati con personale in divisa, che promuovono la campagna vaccinale, venendo meno a quel principio di neutralità politica dettati dalla costituzione.
Inoltre, non si spiega, il motivo per cui nei comandi di vertice vi sia una raccolta dati, alquanto preoccupante, riguardante il personale vaccinato, con prima e/o seconda dose, e non vaccinato. Perché tanto interesse? Che vi sia in atto un programma di sensibilizzazione coercitiva per costringere il personale a vaccinarsi? Eppure la campagna vaccinale, anche se, fortemente raccomandata dai vertici, nel rispetto delle regole, NON E’OBBLIGATORIA.
Auspichiamo che tutto ciò sia solo un eccesso di zelo dei nostri Vertici che hanno a cuore la salute dei militari. Comunque in questi casi sono sempre in auge le parole del Senatore ANDREOTTI “a pensar male si fa peccato, ma spesso (ed io aggiungo molto spesso), ci si AZZECCA.”
Altra profonda preoccupazione, psicologicamente devastante, che affligge i “genitori militari” iscritti alla FLM, sono le immunizzazioni con sieri “rMNA”, la cui obbligatorietà la si estendere, in maniera coercitiva, anche ai bambini, mettendo ancora una volta, in crisi il tessuto familiare, attesa l’impossibilità di frequenza della scuola, con la conseguenza di imporre una scelta tra l’obbligo di istruzione della prole ovvero la salvaguardia dagli effetti avversi della terapia genica, con le conseguenze anche pratiche che siffatta e irrazionale situazione comporta (è necessario quiricordare le raccomandazioni dell’OMS e delle stesse case farmaceutiche, indicate nei bugiardini, che sconsigliano la somministrazione sotto i 12 anni).
Questo vincolo, inoltre, può innescare e scatenare in maniera esponenziale ed imprevedibile quel fenomeno tanto combattuto nelle scuole, e nella società, “il bullismo”. Se il bimbo non è vaccinato, verrà escluso dai giochi, dall’aggregazione sociale, verrà “EMARGINATO” e nella letteratura pediatrica, si possono trovare le risposte del danno psicologico che un bambino/adolescente, può subire da questi eventi-traumi. La scuola è aggregazione e culla della socializzazione umana, non divisione.
In un suo intervento1 Lei disse: “…..La scuola è un’istituzione cardine dello Stato democratico, ma è anche una comunità educante, che muove dalla vita, dai problemi di ogni giorno, per formare persone libere. La scuola è l’oggi che prepara il domani. Delle vostre conoscenze, ragazzi, della vostra cultura, anche delle vostre amicizie. Anche per questo lo studio è un diritto fondamentale della persona, di ogni persona. Assicurare l’istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica. Organizzare, e garantire, un sistema formativo adeguato ai tempi è una assoluta priorità politica e istituzionale. Ogni attenzione, ogni risorsa destinata alla scuola e alla ricerca ritorna con gli interessi alla società…….” (Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2018/2019).
Dunque, siffatta incredibile situazione divide le persone in categorie, divide gli animi e la coesione umana, con conseguenze drammatiche per la vita democratica; lede profondamente i cardini della struttura militare, improntata allo “spirito di corpo” come alla fedeltà alla Costituzione, la quale, da sola, indica la via maestra da seguire per l’esatta corrispondenza tra le necessità e gli strumenti atti ad affrontarle. Non manca la fiducia nella scienza, manca la fiducia in questo caos di proposte, ordini e minacce (seppur velate e travestite).
Per combattere la pandemia, occorrono responsabilità collettive e individuali, ma anche soluzioni che non dividono le persone in categorie, non dividono gli animi e la coesione umana, con conseguenze drammatiche per la vita democratica. Ci auguriamo che questa situazione non diventi uno scontro collettivo, non vi siano, dentro le caserme, nella vita sociale e nella scuola, divisioni impregnate di odio, ma solo buon senso e rispetto delle regole, affinché insieme, con il dialogo ed il confronto, si possa superare l’attuale fase emergenziale virtualmente procrastinata e l’immediato ripristino delle garanzie Costituzionali previste al fine di scongiurare ogni possibile ed ulteriore sciagura.
Con spirito di collaborazione, questa Segreteria Nazionale, resta a disposizione delle S.A. per trovare insieme soluzioni che ridiano dignità umana ai militari.
Piero Angelo de Ruvo
Segretario Nazionale Esercito FEDERAZIONE LAVORATORI MILITARI – FLM