In un articolo precedente si parlava della drammatica notizia dello ‘Special Vax Day’ per le donne in gravidanza, con annesso omaggio di fotografia del feto acquisita con ecografo. La speciale giornata era stata, dal pennivendolo di turno, paragonata al black friday.
Ebbene, non solo questo scempio, ma anche la recentissima notizia che il grande leviatano EMA ha approvato i sieri genici per i bambini dai cinque anni. Cosa diranno le madri che si sono vaccinate in gravidanza quando alcuni di questi bambini ormai adulti si sentiranno vittime – ed a ragione – della più grande sperimentazione di massa mai attuata sull’umanità? O quando si informeranno e sapranno che sono stati trascinati senza il loro consenso a farsi inoculare? Da quello che osserviamo l’incantesimo oscuro continua ad agire su questo mondo ed il dato certo è che le vittime prescelte sono i bambini. Il gioco che si attua per portare le madri a porre sul tavolo del sacrificio nero i più indifesi è quello della seduzione. Luoghi scintillanti dove farli inoculare, fiori viola che rassicurano, premi e cerotti con super eroi da attaccare, dove i burattini telecomandati gli faranno la puntura della salvezza. Nella parodia che stiamo vivendo, sono proprio le donne a vacillare. Loro hanno un ruolo prioritario in questa situazione poiché portano e custodiscono nel ventre, la vita, il germoglio sacro; eppure sembrano non essere più madri. E proprio loro che dovrebbero essere le prime a voler lottare, offrono i figli in sacrificio.
Il male ha sedotto le menti e divorato i cuori e i molti si sono lasciati sedurre. E la seduzione è finta luce, una sorta di vampirismo sottile che succhia la linfa e rende privi di volontà poiché simbolicamente simili ai morti. Ed il siero attacca il sangue o meglio circola nelle vene e trasforma il dato naturale in trans-genico.
Che le vittime, poiché non si possono difendere, siano soprattutto i bambini non è un caso. Il loro sangue è offerto sull’altare di questa finta scienza convertitasi al male. Questo perché i nuovi nati sono incorrotti, sono puri e la bocca del grande leviatano li brama per renderli asserviti al suo gioco. Sono i più facili da attaccare. Il bambino per la sua ancora non salda strutturazione psico-fisica, è considerato in ogni cultura, una creatura liminale poiché ‘nato’, cioè giunto da un luogo misterioso vicino alla morte e introdotto alla vita. Non ancora formato, integro. Inoltre la sua anima è considerata pura poiché ancora non corrotta dal mondo caduco. Per questo la potenza insita nel suo sangue è assoluta. E qui si potrebbe aprire un capitolo oscuro della storia attuale, che lasciamo solo come suggestione e accenniamo tra le righe, poiché ora è prioritario comprendere l’analogia tra vampirismo, madri e drammatica situazione attuale. Per farlo ci portiamo indietro nel tempo e all’interno della storiografia simbolica del vampiro-demone, e quindi delle forme di vampirismo che non sono affatto trascurabili, come non lo è l’elemento dell’immortalità (ringiovanimento) che si può ottenere solo corrompendo – abbeverandosi di sangue puro. I bambini sono quindi la fonte prediletta e le vittime prescelte. Il demone-vampiro acquisisce forza e ringiovanisce, vampirizza, succhia la forza vitale. Forme di vampirismo energetico e non, sono sempre esistite in ogni cultura ed in ogni parte del mondo e dovremmo chiederci se siano reali. Ebbene, i miti che ci narrano di tali figure disturbanti della demonologia mondiale sono più reali di quanto si possa credere. Anche se nel corso della storia, la figura del vampiro ha cavalcato i tempi fino a divenire un seduttore trendy e affascinante, e nell’immaginario collettivo di certa filmografia, si è scelto di dare luce all’aspetto sensuale, tralasciando sempre più, col passare del tempo, quello terrifico ma il dato reale non può essere annullato, poiché stiamo descrivendo una creatura assetata del sangue dei vivi, molto più concreta di quanto mai potremmo credere.
E quindi c’è da chiedersi quale sia l’origine del vampirismo per meglio collocarlo nel tempo presente…
Ebbene in principio lo rintracciamo in una potenza femminile demone e vampiro. Quella che potremmo definire madre cattiva, matrigna in opposizione a colei che dà la vita e la protegge. E questo ci riporta ad un parallelismo con il mondo attuale, nonostante ci stiamo immergiamo nelle trame antiche.
Incontriamo questa figura femminea, nella XII tavola dell’Epopea di Gilgamesh – narrazione che appartiene al ciclo eroico ma probabilmente esterna all’epopea-. Siamo nella Mezzaluna fertile, luogo da cui successive tradizioni, contigue geograficamente, hanno preso forma. La storia narra della divina Inanna, centrale divinità sumera, regina di cielo e terra, e dell’albero Huluppu (l’albero della vita) da lei curato e portato nel suo giardino (Eden) splendente per farne il suo trono ed il suo sacro giaciglio. Passò il tempo ed un serpente ne fece la sua casa, l’uccello-aquila Anzu vi portò i suoi piccoli e colei che viene chiamata l’oscura Lilith lo scelse come dimora! Inanna era disperata poiché il suo sacro albero era ora infestato da potenze demoniache. Solo l’eroe Gilgamesh ascoltò il suo lamento e coperto di un’armatura, entrò nel giardino della dea e colpì il serpente. L’uccello Anzu volò via con i suoi piccoli e l’oscura Lilith si librò nell’aria verso luoghi isolati. Fu così che il male venne scacciato.
Sulla traccia di questa storia sacra, la ritroviamo, con alcune varianti, nella tradizione ebraica che ne mutua il nome dall’accadico, in cui si narra di come Dio formò la prima donna usando sedimenti e sudiciume e non polvere pura. Da quell’impasto prese vita Lei, la prima vampira, la Lilith (la cui radice è LIL ovvero vento, soffio, aria, tempesta notturna. Nell’accadico avremmo Lilitu e Ardath lile, nel sumerico (Ki-sikil)- Lillake, da cui l’ebraico Lilith o Layil, la Notte).
Fu quindi la prima moglie di Adamo, colei che si rifiutò di ‘giacere’ sotto il suo corpo, in quanto posizione di sottomissione. Scappò quindi verso il Mar Rosso, e scelse di accoppiarsi con i demoni, concependo più di cento Lilim (demoni) al giorno. Ma l’aspetto legato alla lussuria di cui ancora rimane traccia nell’ identikit del vampiro, è secondario poiché quello che meno è stato rivelato, è la sua potenza assassina e la dedizione per il sangue di innocenti creature.
Lei fu detta succuba, ovvero creatura che giace con gli uomini per poi ucciderli. In realtà quella che viene narrata non è una vera e propria uccisione ma un atto di possessione in cui la vampira-demone, succhia il sangue ovvero l’anima della vittima, cibandosene per continuare a vivere. Sangue, sostanza vitale che pulsa nelle vene ed è fulcro della vita incarnata. Trarlo a sé, dal calore di un corpo, significa impossessarsi della vita della vittima ed è per questo che i demoni notturni-o vampiri sono non-morti ovvero figure liminali in bilico tra i mondi. Né morti né vivi, come ci ricorda l’origine del nome Nosferatu, ovvero ‘non spirato’.
Creature quindi che necessitano di sangue ‘per essere’ e per restare ‘in vita’, poiché in esso risiede l’essenza. L’immagine che ne deriva è quello di una creatura che plana o appare improvvisamente quando la vittima dorme ed è indifesa; quando si risveglia, se è ancora in vita e non è stata trasformata dal tocco del male, è svuotata nella sua essenza, vampirizzata appunto, spossata e priva di energie. Vampirismo energetico diremmo quindi leggendo il mito in chiave allegorica.
Ma l’aspetto maggiormente spaventoso, meno ricordato ma che è alla base dell’operato originario della Lilith, progenitrice di demoni, è l’assalto alle creature più indifese: i bambini, come prima accennavamo.
Ma perché i bambini?
Poiché come già delineavamo, il loro sangue è puro e tiene in vita i non-morti in quanto ricettacolo di piena forza vitale. La Lilith quindi assorbe dentro di sé, per avere quella forza vitale, il sangue-anima. Nelle culture tradizionali le cause di malattie e morte sono spesso attribuite alla perdita dell’anima. Il corpo viene così svuotato dell’essenza. Il sangue di vittime innocenti ridà vita. Questi atti sacrificali sono praticati, ahimè, dalla notte dei tempi. La sostituzione della vittima, con una animale, nei riti oscuri, non ha mai soppiantato definitivamente la pratica dannata e segretissima dei sacrifici umani a danno degli innocenti! A certezza di quanto detto, nella tradizione ebraica e non solo, si attuavano dei rituali di protezione in cui, nella stanza dove la donna partoriva e successivamente nel luogo dove dimorava il neonato, veniva disegnato sul muro, con del carbone, un cerchio. All’interno dello stesso veniva intimato alla Lilith il divieto di accesso, mentre i nomi di tre angeli: Senoy, Semangelof e Sansey venivano incisi sulla porta d’entrata. Rituali di protezione così come oggetti che venivano posti sulle culle per proteggere gli infanti. Oggetti difensivi quindi che spesse volte erano di colore rosso e di corallo rosso ed a forma appuntita, simili a quelli che tutt’oggi si regalano durante la festa del battesimo. Ed ecco che scopriamo come l’origine del vampirismo sia sotto il segno del femminile. E questo è l’aspetto più disarmante, soprattutto in questo momento in cui è in atto una vera e propria caccia ai bambini. Le madri dovrebbero difenderli, dovrebbero mantenere le menti lucide ed il cuore caldo e amorevole. Nessuna protezione invece viene attuata contro questo vampirismo oscuro. Questo sta succedendo da un punto di vista simbolico! Madri anche se ignare, offrono come in un sacrificio di sangue, i loro bambini a stregoni incarnati.
Eppure madre è colei che da un punto di vista simbolico-ancestrale dona la vita. In lei, nel suo grembo vi è il segno di una grazia eterna; matrigna è invece colei che mortifera-divoratrice-vampira, succhia via la vita, è l’antagonista al bene per eccellenza. Una madre contro la vita, sterile d’amore. Come priva di amore e compassione era la Lilith cui queste donne sembrano somigliare, loro malgrado.
La potenza della madre-matrigna che è anche portatrice di morte, ancora resta inaccettabile. Eppure i bambini vengono sacrificati.
Valentina Ferranti