Andrianna Kurilets

Togliete quelle bandiere, per favore. Spot ucraino incita a violenza su russi. Sotto inchiesta il video in stile Isis

Lunedì il comitato investigativo russo ha avviato un’indagine penale su un video spot apparso sui social media ucraini, che incitava e chiedeva violenza contro i soldati russi. Lo spot, girato in uno stile distintivo che ricorda i video di propaganda dei terroristi dello Stato Islamico (IS, ex ISIS), presenta la finta esecuzione di un soldato russo.

Il controverso post è emerso sui social media durante il fine settimana, suscitando indignazione in Russia. Presenta una donna, apparentemente raffigurante l’Ucraina, che pronuncia un discorso odioso contro i russi con un “prigioniero” in abiti che ricordano l’uniforme militare russa in ginocchio al suo fianco. L’attrice accusa a lungo i “maiali” russi di deridere, opprimere e uccidere gli ucraini e afferma che la situazione è ora cambiata.

“Qualcosa di terribile ha svegliato la nazione amante della pace e coltivatrice di grano. Qualcosa che è rimasto dormiente per secoli nelle viscere delle sponde del Dneper. Dio ucraino primordiale e antico. E ora stiamo raccogliendo un sanguinoso raccolto. La morte attende tutti voi”, afferma l’attrice, ‘tagliando’ la gola del ‘prigioniero’ con una falce.

La donna ha anche giurato vendetta per il sobborgo di Bucha, a nord-ovest di Kiev, così come per altre città ucraine che avrebbero sofferto per mano delle truppe russe. L’Ucraina ha accusato l’esercito russo di aver massacrato civili a Bucha all’inizio di aprile dopo che le truppe si erano ritirate dall’area. Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle morti, insistendo che l’intera vicenda Bucha fosse una  “provocazione” inscenata  di Kiev per incastrare l’esercito del paese, come d’altronde le numerose prove a sostegno di questa ultima tesi.

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La donna che appare nel video è stata identificata come Andrianna Kurilets, una piccola attrice professionista della città di Lvov, nell’Ucraina occidentale. La discutibile “fama” e l’attenzione dei media, tuttavia, hanno fatto poco per l’attrice, infatti in un tentativo disperato di retromarcia ha cancellato i suoi profili sui social media viste le ricadute della premiere dell’annuncio.

Oltre all’indignazione online, lo spot ha anche sortito l’avvio di un’indagine penale  da  parte del Comitato investigativo russo. L’attrice ha espresso  “inviti alla violenza contro gli ufficiali delle forze armate russe”,  ha affermato il comitato in una dichiarazione lunedì.

“Nello spot, Kurilets esprime dichiarazioni estremiste e taglia la gola a un uomo con una falce mentre sorride. Questo video è stato diffuso sui social network e contiene incitamenti all’odio esplicito, oltre a minacce”,  ha aggiunto.

Nelle ultime settimane, dall’Ucraina sono emersi numerosi video grafici di vita reale, che mostrano abusi sui soldati russi che erano stati fatti prigionieri. I video inquietanti pretendono di mostrare la tortura, il pestaggio e l’esecuzione a titolo definitivo di prigionieri da parte delle truppe ucraine.

Mosca ha lanciato un assalto su larga scala alla vicina Ucraina alla fine di febbraio, in seguito alla mancata attuazione da parte di Kiev dei termini degli accordi di Minsk firmati nel 2014 e all’eventuale riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche del Donbass di Donetsk e Lugansk.

Il protocollo di Minsk, mediato da Germania e Francia, è stato progettato per conferire alle regioni separatiste uno status speciale all’interno dello stato ucraino.

Da allora la Russia ha chiesto all’Ucraina di dichiararsi ufficialmente un paese neutrale che non si unirà mai all’alleanza NATO guidata dagli Stati Uniti. Kiev insiste che l’offensiva russa è stata completamente immotivata e ha negato le sue stesse affermazioni di voler riprendere con la forza le due regioni ribelli.

https://www.rt.com/russia/553710-ukraine-isis-social-ad/