BARCLAYS: SE LA RUSSIA CHIUDE IL GAS, L’EURO CROLLA. A complemento de IL RITORNO (PREVISTO) DELLA STAGFLAZIONE E LA FINE DELL’EURO, proponiamo l’articolo di Marc Jones “Barclays warns of sub-parity euro, 5 percentage-point GDP hit if Russia turns off gas taps“.
Di Marc Jones
LONDRA, 13 maggio (Reuters) – Gli analisti di Barclays hanno messo in guardia da un colpo di 5 punti percentuali al PIL della zona euro e da una discesa sotto la parità del dollaro per l’euro se la Russia chiuderà i rubinetti del gas nell’ambito dell’escalation della guerra in Ucraina.
In Europa cresce il timore che Mosca possa ridurre drasticamente la quantità di gas fornita o addirittura interromperla del tutto con l’aumentare delle tensioni e l’intensificarsi delle sanzioni per l’aggressione all’Ucraina.
Il Cremlino ha già tagliato le forniture a Bulgaria e Polonia e questa settimana ha sanzionato le filiali europee di Gazprom (GAZP.MM), tra cui Gazprom Germania, spingendo il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ad avvertire che non ci sarà più gas dalla Russia.
BARCLAYS, IL CROLLO DELL’EURO
“Se la Russia chiude i rubinetti del gas (all’Europa), ci aspettiamo che il tasso EURUSD scenda sotto la parità”, ha dichiarato Barclays in una nota sulle crescenti tensioni.
L’euro è ora a 1,03 dollari, dopo un crollo di circa l’8% negli ultimi tre mesi.
CROLLO DEL PIL
“I nostri economisti stimano che la perdita totale delle forniture russe, combinata con il razionamento delle rimanenti, potrebbe danneggiare il PIL dell’area dell’euro di oltre 5 punti percentuali in un anno”.
L’Europa è ora sotto pressione per assicurarsi forniture alternative di gas ben prima che l’inverno veda scendere nuovamente le temperature.
L’UE è attualmente alle prese con la richiesta della Russia di iniziare a pagare il gas in rubli anziché in euro o in dollari come avviene tradizionalmente.
Cedere a questa richiesta potrebbe significare per i Paesi violare le proprie sanzioni contro la Russia come parte di un’azione coordinata dell’Occidente per punire Mosca per la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.
Un recente rapporto del gigante del rating del credito Moody’s ha avvertito che l’interruzione del commercio di energia tra la Russia e l’Europa porterebbe a recessioni in tutto il mondo.
Circa il 25% delle quasi 4.000 società non finanziarie analizzate da Moody’s a livello globale “si troverebbe ad affrontare uno stress significativo”, ha dichiarato, anche se il 40% sarebbe significativamente più alto nella regione Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA).
Il fenomeno “causerà uno stress significativo in tutto il mondo”, ha dichiarato Moody’s.