MESSINA: «DEBITO SOSTENIBILE MA RIDURRE DIPENDENZA DA BCE»

Messina: «Debito sostenibile ma ridurre dipendenza da Bce». Che il nostro debito pubblico sia sostenibile lo si sapeva già da anni, nonostante lo spauracchio degli spread. Ma che il CEO di Intesa Sanpaolo dichiarasse apertamente che bisogna «ridurre la dipendenza dalla BCE», in verità ci coglie un po’ di sorpresa, anche se più di tanto. Cosa significa «ridurre la dipendenza dalla BCE»?

MESSINA: «DEBITO SOSTENIBILE MA RIDURRE DIPENDENZA DA BCE»
MESSINA: «DEBITO SOSTENIBILE MA RIDURRE DIPENDENZA DA BCE». Mario Draghi, ex Presidente della BCE

C’era una volta lo spread …

La BCE tra qualche mese non acquisterà più titoli del debito pubblico, soprattutto, quelli italiani. Lo spread – cioè, il differenziale dei tassi – con i Bund tedeschi potrebbe ritornare a crescere. Questo, però, sembra non interessare molto la BCE, che dovrebbe garantire un solo tasso di interesse in una Unione monetaria!

Dal momento in cui la BCE non acquisterà più titoli del debito, cominceranno a salire i tassi di interesse sul debito, a meno che non se ne riduca l’offerta o, come è successo il 10 giugno scorso, il Ministero dell’Economia e delle Finanze non riacquisti i propri titoli, come faceva prima dell’adesione all’Unione Economica e Monetaria! Sì, proprio così.

Messina: «Debito sostenibile ma ridurre dipendenza da Bce»

Mentre la guerra in Ucraina mette in crisi l’Euro e l’Unione Europea, e Draghi auspica un maggior coinvolgimento europeo per la gestione della crisi energetica (QUI), il CEO di Intesa Sanpaolo Messina ci sta dicendo che possiamo sostenere il nostro debito da soli. Ma leggiamo attentamente le dichiarazioni rilasciate a Il Sole 24 Ore:

«Come Paese non abbiamo un problema di sostenibilità del debito pubblico, questo deve essere un messaggio chiaro» ha ripetuto più volte Messina, ribadendo la necessità per l’Italia, dal suo punto di vista, di «fare piani che accelerino la crescita ma che riducano la dipendenza dalla Bce».

Quanto alle decisioni della Bce, «è importante che in Italia iniziamo a ragionare con una logica di trovare piani che possano portarci a una indipendenza anche finanziaria. Avere troppe attese – avverte – sul fatto che altri Paesi, che magari come condizioni strutturali sono anche meno ricchi di noi, possano sostenere il nostro debito pubblico, francamente la considero una cosa che non è degna di un Paese che vuole essere un leader in Europa».

Due frasi attirano la nostra attenzione:

  1. Fare piani che accelerino la crescita ma che riducano la dipendenza dalla Bce;
  2. Trovare piani che possano portarci a una indipendenza anche finanziaria;

Ridurre la dipendenza dalla BCE e fare/trovare piani per una indipendenza anche finanziaria significa una sola cosa: ritornare alla piena sovranità monetaria e finanziaria. Come potrebbe infatti l’Italia acquistare i propri titoli di Stato se non attraverso la sua Banca centrale, proprio come faceva prima di entrare nell’Euro? Questa è la condizione necessaria ma non sufficiente per accelerare la crescita economica. L’unico modo, infatti, di far ripartire l’economia dopo una crisi mondiale, consiste nell’incrementare la spesa pubblica.

Sulla stagflazione

Per quanto riguarda l’ “ipotesi teorica” della stagflazione, Messina ha affermato che le politiche monetarie da sole sono insufficienti e che è responsabilità dei governi accelerare la crescita:

“Sulla stagflazione c’è un’ipotesi teorica che possa accadere. Questo è un punto sul quale da un lato le politiche monetarie possono arrivare fino a un determinato livello, dall’altro è responsabilità dei governi accelerare sulla crescita dove serve, con grande attenzione alle disuguaglianze” (QUI).

Messina: «Debito sostenibile ma ridurre dipendenza da Bce». Ritorno alla sovranità?

Come insegna la finanza funzionale di Abba Lerner, lo Stato prima spende e poi tassa, poiché è creando moneta e acquistando beni e servizi che permette al settore non governativo di aumentare le sue capacità produttive (investimenti e occupazione).

La moneta è una creazione dello Stato. Solo riappropriandosi del proprio potere di battere moneta uno Stato è sovrano e può tornare a crescere. Uno Stato che demanda ad altri questa potestà è solo uno Stato- colonia, il cui destino è sprofondare nelle sabbie mobili di una crisi perenne.

Se i grandi colossi bancari cominciano ad affermare palesemente che è necessario ridurre la dipendenza dalla BCE, vuol dire che probabilmente siamo quasi giunti alla fine del Sistema Europeo di Banche Centrali.

Sovranità e Quantum Financial System

Tale narrativa ben si coniuga con quanto già abbiamo illustrato in tanti articoli sul Quantum Financial System, tema che ho trattato in maniera approfondita ed estesa nel mio ultimo libro Sovranità, debito e moneta. Dal dominio delle banche centrali al Quantum Financial System, (video QUI).

Appena la BCE innalzerà i tassi di interesse, come ha già fatto la FED, esporrà molte banche al fallimento. Il crollo di alcuni colossi bancari sarà il suono di tromba che annuncerà la caduta di Babilonia (QUI). Ma ogni cosa a suo tempo.

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Sovranità, debito e moneta. Dal dominio delle banche centrali al Quantum Financial System

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