Nel 2019 migliaia di risparmiatori si sono visti convertire i risparmi in obbligazioni della banca con scadenza al 2022. Ora sono titoli di Stato che non possono avere mercato con pagamenti fino al 2047 !
Si, avete capito. Il conto con tutti i risparmi di molti correntisti non esiste sostanzialmente più. O meglio, è ostaggio della banca. Prima è stato convertito in obbligazioni dello stesso istituto, nell’ambito dell’operazione di salvataggio da parte del proprio governo. La promessa di essere rimborsati nel giro di 3 anni si è dissolta in una sera di dicembre, quando un decreto improvviso ha allungato nuovamente il rimborso di ben 10 anni, convertendo ora quelle obbligazioni della banca in titoli di Stato. Fogli per i quali non è previsto neppure un mercato secondario. «Carta straccia», osserva qualcuno.
È quello che è successo alle centinaia di risparmiatori dell’ex Banca Cis di San Marino, diventata nel 2019 Banca Nazionale Sammarinese (Bns), che ancora oggi e per i prossimi decenni non potranno avere accesso ai propri risparmi. A seguito della liquidazione di Banca Cis nel 2019, trattata a più riprese in quegli anni da MF-Milano Finanza, lo Stato aveva stabilito due strade per tutelare i risparmiatori. Coloro che possedevano conti con importi inferiori a 100 mila euro sono stati rimborsati quasi immediatamente, mentre per gli altri si è aperto quel calvario di conversioni che prosegue ancora oggi. Ai correntisti con importi superiori ai 100 mila euro è stata sì garantita la restituzione del capitale, ma sotto forma di conversione coatta in obbligazioni emesse da Bns. Tre sono le classe formatesi: quelli da 100 a 300 mila euro sarebbero dovuti essere rimborsati nel luglio 2022; quelli con importi da 300 mila euro a 1 milione di euro avrebbero visto il rimborso nel 2024; gli importi dal milione di euro in su nel 2026.
Eppure lo scorso giugno, a un passo dalla prima scadenza di luglio 2022, con l’assestamento di bilancio approvato con legge 94/2022, si è intervenuti con la conversione di bond Bns in titoli di Stato di San Marino con scadenza decennale e una remunerazione annua dell’1%, ben poca cosa quando si ha a che fare con un’inflazione a due cifre. Intuibile quello che sarebbe potuto accadere alle altre classi di lì a breve. Così il 5 dicembre 2022 sono stati emessi due nuovi decreti delegati che hanno convertito in titoli di Stato anche le altre due classi di correntisti dell’ex Banca Cis. Così le obbligazioni con scadenza 2024 (quelle che interessavano i conti da 300 mila euro a 1 milione) saranno ripagate nel 2037 (tasso 1,5%), mentre quelle con maturità al 2026 sono state convertite in titoli di Stato con scadenza al 2042 (tasso 1,75%).
Abbiamo molto spesso trattato l’argomento “risparmi” e liquidità conti correnti, con esperti specializzati nel settore dell’oro da investimento, dipingendo questo scenario che si sta palesando sempre più non solo all’estero, ma anche dietro casa nostra. Chissà se accadrà anche in Italia in modo così palese, o sarà invece limitato portando avanti i soliti raggiri a artifizi sul controllo delle nostre spese e bonifici ( che sta già accadendo ), con la scusa della norma dell’anti riciclaggio che poco ha a che fare con la nostra libertà di spendere i nostri soldi come meglio crediamo.
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