Internet dovrebbe avvantaggiare non solo i giganti tecnologici statunitensi, ma anche le piccole imprese europee e le nuove regole introdotte dall’Unione Europea lo garantiranno, ha detto ad Alphabet e CEO di Google Sundar Pichai.
Il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton e Pichai hanno tenuto una videoconferenza nella tarda serata di giovedì dopo la fuga di un documento interno di Google, che descriveva una strategia di 60 giorni per opporsi alle nuove normative Internet insieme ad altre società statunitensi.
“Internet non può rimanere un ‘selvaggio West’: abbiamo bisogno di regole chiare e trasparenti, un ambiente prevedibile e diritti e obblighi equilibrati”, ha detto Breton al CEO di Alphabet, secondo una dichiarazione a Reuters.
Tutto ciò che è consentito offline dovrebbe essere autorizzato online; e tutto ciò che è vietato offline dovrebbe essere bandito online.
Le nuove regole aumenterebbero le capacità dell’UE di contrastare i comportamenti ingiusti da parte dei cosiddetti “gatekeeper” o società online con un vasto potere di mercato, come Google e altri giganti della tecnologia, principalmente dagli Stati Uniti. Saranno costretti a condividere i dati con rivali e regolatori, oltre ad agire in modo più scrupoloso nel promuovere i loro servizi e prodotti.
Il Digital Services Act e il Digital Markets Act, che dovrebbero essere annunciati il 2 dicembre, mirano a garantire che Internet non avvantaggi solo una manciata di aziende, ma anche le medie e piccole imprese europee, ha sottolineato Breton.
“La posizione dell’Europa è chiara: tutti sono i benvenuti nel nostro continente, purché rispettino le nostre regole”, ha affermato.
Fonti che hanno familiarità con la chiamata hanno detto a Reuters che Breton ha mostrato il documento trapelato a Pichai, esortandolo a non usare “tattiche del vecchio secolo” cercando di mettere le varie unità della Commissione europea l’una contro l’altra.
Secondo quanto riferito, il CEO di Alphabet si è scusato per il documento, ma ha insistito sul fatto di non averlo visto o di non averlo firmato. Secondo un’altra fonte, Pichai ha detto a Breton che si sarebbe impegnato direttamente con il commissario in caso ci fossero misure che prendono di mira specificamente Google, che è una sussidiaria di Alphabet.
Google ha successivamente descritto la conversazione come franca, ma aperta. Un portavoce dell’azienda ha affermato che “Google si impegna a continuare a innovare e creare servizi che possano contribuire alla ripresa economica dell’Europa dopo Covid”.