Esposto di 37 pagine del Segretario generale
dell’Organizzazione Mondiale per la Vita
alla Corte Penale Internazionale
per le misure governative contro la pandemia
basati su tamponi inaffidabili e allarmi mediatici
per un virus Covid-19 di “bassa letalità”
“Gravi danni sanitari, psichici ed economici
per anziani, adulti e soprattutto bambini
Trattamenti inumani come torture psicologiche”
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Le misure di lockdown e tutte quelle connesse – se adottate per periodi di tempo prolungati e indefiniti, ben oltre la fase di emergenza sanitaria, in modo da rischiare di distorcere l’essenza stessa delle società (e questo è il caso) – sono un crimine contro l’umanità in quanto costituiscono reati di reclusione, tortura e sono atti che provocano grandi sofferenze alla salute mentale e fisica (art. 7 dello Statuto di Roma)».
E’ questa una delle frasi più dirompenti dell’esplosiva denuncia firmata dal magistrato italiano Angelo Giorgianni ed inviata ieri, mercoledì 24 marzo, al Procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC in inglese) Sig.ra Fatou Bensouda.
«Vi esortiamo vivamente a considerare la dichiarazione di lockdown e tutte le misure correlate (obbligo di mascherina, allontanamento sociale, chiusure continue di scuole, aziende, bar, ristoranti, palestre, musei, teatri e altro) un crimine contro l’umanità. I costi economici, umani, psicologici e sociali di queste politiche sono notevolmente superiori alla loro efficacia nel salvare vite umane e ridurre la diffusione del virus» ha scritto nell’esposto al Tribunale dell’Aja il dottor Giorgianni, giudice civile siciliano, in qualità di Segretario generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita (OMV in italiano, WLO in inglese).
OMV o WLO è un nuovo organismo internazionale di volontariato culturale nato sulla scia dell’associazione italiana L’Eretico, fondata dal magistrato insieme al medico legale napoletano Pasquale Bacco, per controbilanciare lo strapotere dell’Organizzazione Mondiale per la Salute, ormai saldamente controllata dal tycoon Bill Gates che ne è il principale finanziatore in un palese conflitto d’interessi per le sue acclarate speculazioni finanziarie nelle Big Pharma come evidenziato da 33 inchieste WuhanGates pubblicate da Gospa News e sintetizzate nel libro WuhanGates I – Il complotto del Nuovo Ordine Mondiale.
In virtù di una crescente collaborazione tra il webmedia Gospa News, portale di informazione giornalistica cristiana, e OMV News, piattaforma informativa della stessa World Life Organization, siamo i primi a poter rivelare i contenuti della denuncia già anticipata dallo stesso Gorgianni in alcuni video come “Norimberga 2”, in quanto basata sulla violazione dei codici di Norimberga che nello storico processo tenutosi nell’autunno 1946 nela città tedesca costarono la sentenza capitale agli ufficiali nazisti accusati di crimini contro l’umanità (24 condanne a morte, 20 ergastoli, 98 condanne da 18 mesi a 25 anni di carcere).
L’esposto alla Corte Penale Internazionale è un libro bianco dei drammi causati dalla pandemia da Covid-19, è una raccolta statistica precisa, basata su fonti autorevoli ed internazionali, degli orrori sociali derivati dalle imposizioni dei governi nazionali (link al pdf originale in inglese a fondo pagina).
Analizza con particolare attenzione quelle del Governo Italiano dell’ex premier Giuseppe Conte, perché gli studi si riferiscono perlopiù a statistiche relative al periodo della sua gestione sebbene il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi abbia proseguito sulla stessa pericolosa china, in ossequio a quella continuità auspicata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suggerimento di riconferma del Ministro della Salute Roberto Speranza. Ma la denuncia evidenzia anche le tragiche situazioni in USA, Regno Unito e Germania.
Interruzione e rinuncia alle cure sanitarie per malattie gravi, devastazione della rete relazionale familiare per anziani malati e bambini svantaggiati, disturbi psichici con abusi di alcol e droghe, perdita di posti di lavoro, incremento dei suicidi, disagi minorili con pubertà precoci e casi di autolesionismo, malnutrizione infantile, rischi di morbilità e mortalità più elevata connessi a stati di apatia e depressione. Sono solo alcune delle conseguenze di lockdowns, tamponi obbligatori (ritenuti inaffidabili da vari medici), quarantene e mascherine, elencati in 37 pagine di esposto con tanto di nome e cognome degli scienziati e delle strutture sanitarie che le hanno rilevate.
Tra questi ci sono anche i pareri di componenti tecnici della stessa OMS che sono stati ignorati, Proprio come capitò al veneziano Francesco Zambon, invitato dai vertici della stessa Organizzazione della Salute, a non rivelare i contenuti del suo dossier sul mancato aggionamento del piano pandemico di emergenza italiano su cui ora sta indagando la Procura della Repubblica di Bergamo per i reati di falso ed epidemia colposa.
«Secondo l’esperto medico canadese Dr Ari Joffe, “i danni causati dalle misure di blocco sono almeno da cinque a 10 volte maggiori dei benefici, poiché una popolazione afflitta da recessione economica, disoccupazione e solitudine è a rischio di mortalità precoce, ridotta durata della vita e cronica malattia. Si prevede che nel tempo il suicidio, la depressione, il disturbo da uso di alcol, i traumi infantili dovuti alla violenza domestica, i cambiamenti nello stato civile e l’isolamento sociale causeranno la perdita di milioni di anni di vita» si legge nelle prime righe della denuncia firmata dal magistrato Giorgianni che ha subito suscitato reazioni mediatiche clamorose ancor prima di essere pubblicata.
L’ATTACCO MEDIATICO A GIORGIANNI E BACCO
Per comprendere la portata atomica della denuncia basti dire che a fronte di 17 pagine di denuncia ce ne sono 20 di letteratura scientifica e citazione di testi pubblicati. Tra questi trova grande spazio il libro Strage di Stato scritto da Giorgianni con il dottor Bacco che, insieme ad Alessandro Meluzzi, Giulio Tarro e molti altri medici, fa parte del Comitato Scientifico di OMV.
Proprio a causa di questa pubblicazione, arricchita dalla prefazione del procuratore di Reggio Calabria Nicola Gratteri (già coautore con Antonio Nicaso del libro “Ossigeno illegale: Come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano”), alcuni media di mainstream hanno sferrato un attacco al magistrato ed al medico legale in vista della conferenza pubblica online programmata per sabato 27 marzo proprio con il dottor Gratteri sul tema “Covid-19: emergenza democratica e mafiosa?”. L’evento è stato confermato ma il dottor Giorgianni ha preferito rinunciare alla presenza del dottor Gratteri proprio per evitare il suo coinvolgimento nelle pretestuose polemiche, come riportato dal sito OMV News.
«Avevamo ritenuto prudente e rispettoso per l’Istituzione Giudiziaria mantenere riservato il documento in quanto appena depositato al procuratore generale del Tribunale dell’Aja, ma l’attacco mediatico di cui siamo stati oggetto proprio il giorno successivo all’invio dell’esposto per email PEC rende a questo punto indipensabile che chiunque ne conosca i contenuti per farsi una propria idea sulla gravissima e delicata questione» ha dichiarato in un comunicato ufficiale il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita su OMV News.
«I nostri avvocati stanno valutando le azioni legali da intraprendere nei confronti di coloro che ci hanno definiti in modo offensivo, falso e tendenzioso “no vax” e “negazionisti” , in relazione al libro Strage di Stato, scritto da me con il dottor Pasquale Bacco, dove non si nega la pericolosità del virus ma si evidenzia invece che la sua mortalità è risultata elevata in ragione di decessi superficialmente attribuiti al Covid-19 senza nemmeno le autopsie, di errori diagnostici e terapeutici, di una mancata corretta prevenzione nell’emergenza epidemiologica (problematica oggi al vaglio della Procura della Repubblica di Bergamo) e delle terapie efficaci ignorate per mesi» .
«Ai negazionisti di queste macroscopiche evidenze piace chiamarci “complottisti” anche se preferiremmo essere definiti con il nostro vero nome: complotto-logi. Perché stiamo studiando e denunciando l’intreccio di complotti di varie istituzioni nazionali e internazionali che ha reso devastante la pandemia soprattutto per l’allarme mediatico, sociale ed economico conseguente ai continui lockdowns privi di qualsivoglia reale motivazione scientifica e spesso disattendendo le indicazione delle Istituzioni sanitarie, preposte alla valutazione».
I GOVERNI IGNORANO GLI ESPERTI OMS
«Il dottor David Nabarro, inviato speciale dell’OMS per Covid-19, ha affermato questo dei lockdowns in ottobre: ”Noi dell’Organizzazione mondiale della sanità non sosteniamo i lockdown come mezzo principale di controllo del virus. (…) guardate solo cosa è successo all’industria del turismo… guardate cosa sta succedendo ai piccoli agricoltori. (….) Sembra che il prossimo anno potremmo raddoppiare la povertà nel mondo. Potremmo avere almeno un raddoppio della malnutrizione infantile. (…) Questa è una terribile, orribile catastrofe globale».
E’ una delle frasi estrapolate dalla denuncia su cui è stato chiamato ad indagare il procuratore della Corte Penale Internazionale dell’Aja. Proprio mentre tali pareri vengono ignorati, i governi litigano persino sulle scorte di vaccini nell’ambito del progetto di immunizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sebbene vi sia occultato un colossale business poiché il piano COVAX dell’OMS è gestito dall’ong Gavi Alliance di Gates in palesi conflitti d’interessi: anche perché amministrato da una ex manager GSK, la multinazionale farmaceutica che controlla Pfizer ed è partecipata dal fondatore di Microsoft.
«Il danno collaterale ora causato alla popolazione avrà un impatto maggiore a breve e lungo termine su tutte le fasce della popolazione rispetto al numero di persone che ora vengono salvaguardate dal Corona. L’isolamento sociale e il danno economico hanno portato ad un aumento di depressione, ansia, suicidi, violenza intrafamiliare e abusi sui minori. Gli studi hanno dimostrato che più le persone hanno impegni sociali ed emotivi, più sono resistenti ai virus» si legge nella denuncia che riporta questo e altri passi del libro Stragi di Stato di Giorgianni e Bacco.
«Il tasso di mortalità dell’infezione sembra essere più o meno lo stesso dell’influenza, ma non abbiamo mai introdotto queste misure drastiche prima, quando abbiamo avuto pandemie influenzali. La Banca Mondiale ha appena stimato che la pandemia del Corona ha causato un aumento di circa 100 milioni di persone che vivono in estrema povertà. Questo non è a causa di COVID-19. È a causa delle misure draconiane che abbiamo introdotto – riferisce ancora l’esposto – Durante questa lunga emergenza, il presunto antidoto è stato spesso più dannoso della malattia stessa. La realtà è che Covid rappresenta un piccolo pericolo per la stragrande maggioranza delle persone di età inferiore ai 60 anni, eppure l’intera nostra società è stata sconvolta da una risposta esagerata. E le cicatrici dureranno per molti anni».
«Riteniamo che i lockdowns del governo causino ingenti danni collaterali alla salute. I ricoveri ospedalieri negli Stati Uniti per il trattamento di emergenza degli ictus ischemici acuti sono stati sostanzialmente inferiori a febbraio-marzo 2020 rispetto a febbraio-marzo 2019, con conseguente trattamento ritardato. La situazione è simile per i pazienti con cancro» riferiscono ancora Giorgianni e Bacco in un passaggio cruciale del libro, riportato nella denuncia all’Aja, in cui si allarga l’orizzonte alla situazione mondiale.
«Negli ospedali tedeschi, i casi di cancro sono diminuiti durante il primo blocco nazionale tra il 12 marzo e il 19 aprile 2020: del 13,9% per il cancro al seno, del 16,5% per il cancro della vescica, del 18,4% per il cancro gastrico, del 19,8% per il cancro ai polmoni, il 22,3% per il cancro al colon e il 23,1% per il cancro alla prostata, suggerendo che i tumori potrebbero non essere stati rilevati e trattati durante questo periodo. Le restrizioni del governo stanno interrompendo i tradizionali mezzi di supporto tra amici e familiari. Le distanze fisiche e la riduzione dei contatti causano un forte stress a molte persone e potrebbero aumentare il rischio di suicidio. La paura che si traduce in isolamento sociale e la riluttanza a cercare assistenza sanitaria aumenteranno la morbilità e la mortalità. Il 2020 ha visto nel Regno Unito una riduzione del 76% dei pazienti che si presentano alle cure primarie con sospetto cancro e 5000 pazienti in meno presentati in ospedale con sindrome coronarica acuta».
L’EMERGENZA COVID OSTACOLA I MALATI DI CANCRO
« Oltre ai pazienti Covid, ci sono ancora milioni di persone alle prese con importanti trattamenti e terapie: infarti, malati di cancro, diabetici, pazienti con esiti di ictus e malattie invalidanti. In Italia ogni ora muoiono 21 persone per cancro e 26 persone per problemi cardiovascolari e questi dati sono destinati ad aumentare drasticamente e mestamente nei prossimi anni» aggiungono ancora il magistrato ed il medico legale.
«Le persone continuano a morire per tante patologie ma, negli ospedali italiani, chi non è affetto da Covid si sente trascurato. Dall’inizio della drammatica emergenza sanitaria, 11 milioni di cittadini rischiano di perdere la vita per difficoltà di accesso alle cure. La pandemia ha travolto il servizio sanitario nazionale e oggi, a rischiare di più, sono proprio i “pazienti fragili” cioè i pazienti oncoematologici e cardiologici. Per queste patologie, in termini di mortalità, siamo tornati indietro di vent’anni, eliminando, con un colpo di spugna, lo straordinario progresso di decenni di ricerca» è l’allarme lanciato dalla denuncia che poi si traduce in una tragica statistica.
«Dall’inizio della pandemia in Italia, la paura del contagio ha allontanato dagli ospedali circa il 20% dei malati di cancro, pazienti che avrebbero dovuto essere sottoposti a utili trattamenti. I timori sono diffusi anche in chi ha malattie cardiache: si è registrata una riduzione di oltre il 50% dei ricoveri per infarto. E i ricoveri per insufficienza cardiaca, anomalie del ritmo cardiaco e disfunzioni di pacemaker e defibrillatore sono diminuiti di circa un terzo».
I LOCDOWNS NON FERMANO VIRUS E VARIANTI
«Le attuali misure governative riguardanti Covid non sono supportate dalla ricerca medica basata sull’evidenza e molte di queste misure sono dannose per gli individui, le famiglie e le società in generale. Chiediamo a tutti i livelli di governo di smettere immediatamente di promuovere lockdowns e distanze fisiche, l’uso di mascherine, la quarantena di persone asintomatiche e l’isolamento, l’uso di test RT-PCR su persone, il sostegno a vaccinazioni Covid-19 modificanti il gene inadeguatamente testate, le chiusure aziendali o restrizioni, le chiusure di strutture pubbliche (comprese scuole, parchi e strutture ricreative), il travisamento della situazione covid nei media» rimarca ancora l’esposto all’Aja.
«Molti studi internazionali confermano che i lockdowns si sono dimostrati un completo fallimento come misura di salute pubblica per contenere un virus respiratorio. I lockdowns erano esplicitamente sconsigliati anche per i focolai virali respiratori gravi in tutta la pianificazione pandemica prima del 2020, compresi quelli approvati dall’OMS e dal Dipartimento della Salute. Le ragioni per ignorare le politiche esistenti e adottare misure senza precedenti sembrano essere state il panico suscitato dai media, una riluttanza a fare le cose in modo diverso dai paesi vicini e la ferma convinzione un unico modello matematico, che negli ultimi tempi si è rivelato estremamente impreciso. In particolare, medici ed esperti in prima linea stanno allertando i responsabili politici di un’imminente catastrofe di salute mentale nei bambini e nei giovani. Le azioni del governo in risposta alla pandemia hanno creato una “tempesta perfetta” per l’emergere e l’esacerbazione dei problemi di salute mentale oltre a creare barriere significative a un trattamento efficace».
La denuncia cita poi altri esperti (in calce nelle note) che «hanno recentemente avvertito che blocchi prolungati potrebbero incoraggiare l’emergere di varianti più pericolose. “Ci sono già alcune prove che emergono a sostegno di questa teoria. La variante Kent è segnalata per essere più trasmissibile e più mortale, mentre la variante del Sud Africa ha maggiori probabilità di far ammalare gravemente le persone. È una coincidenza che la prevalenza di queste varianti sia emersa in paesi con misure molto severe in atto durante la pandemia? È una coincidenza che la variante Kent abbia dominato dopo un periodo di lockdowns regionali e nazionali nel Regno Unito? Se i blocchi sono la chiave per fermare queste pericolose mutazioni, allora dov’è la variante svedese?”
Il professor Anthony Brookes, presso il Dipartimento di genetica e biologia del genoma, Università di Leicester, ha avvertito che i lockdowns, test di massa e sistemi di tracciamento e tracciamento agiscono insieme per ostacolare la diffusione lieve o asintomatica, fornendo un vantaggio relativo innaturale ai ceppi più virulenti. “A causa dell’intervento umano, il corso di questa pandemia è stato completamente turbato fin dall’inizio. Misure di prevenzione delle infezioni diffuse e rigorose unite a campagne di vaccinazione di massa con vaccini inadeguati porteranno senza dubbio a una situazione in cui la pandemia sta diventando sempre più fuori controllo ”.
MALATI A RISCHIO PER CURE, BAMBINI PER MALNUTRIZIONE
L’esposto dell’Organizzazione Mondiale per la Vita menziona poi le motivazioni che hanno indotto un giudice tedesco a dichiarare incostituzionale l’ordinanza per le restrizioni da Covid-19.
«Ha notato queste conseguenze del lockdown: aumento della violenza domestica contro bambini e donne; aumento della depressione a seguito di ansia da isolamento sociale, psicosi / disturbi d’ansia a seguito di ansia Covid-19 e altri disturbi mentali / sovraccarico nervoso dovuti a problemi familiari / personali / professionali a seguito del blocco; aumento dei suicidi a seguito di disoccupazione o fallimento; danni alla salute dovuti alla mancanza di esercizio fisico; mancato intervento chirurgico e cure ospedaliere perché posti letto riservati ai pazienti Covid-19; mancato intervento chirurgico, cure ospedaliere, visite mediche perché i pazienti temevano l’infezione da Covid-19».
Secondo Stefan Swartling Peterson e Anna Mia Ekström, due dei maggiori esperti svedesi di salute globale, le restrizioni contro il coronavirus hanno ucciso tante persone quanto il virus stesso. “Hanno esaminato i dati dell’Unicef e di Unaids e hanno scoperto che la stragrande maggioranza delle persone che sono morte per isolamento sono morte in paesi poveri ed erano giovani. Le cause specifiche di morte sono la malnutrizione, causata dalla chiusura dell’economia globale, la mancanza di vaccinazioni, causata dalla chiusura dei programmi di vaccinazione infantile e malattie curabili come la turbercolosi e l’HIV, a cui è stata data priorità come risultato degli sforzi per combattere la covid- 19”.
L’esposto al Tribunale dell’Aja evidenzia anche che già nell’aprile 2020, «i ricercatori della John Hopkins Bloomberg School of Public Health avevano previsto che più di un milione di bambini sotto i cinque anni nei paesi a basso e medio reddito sarebbero morti nei prossimi sei mesi a causa dell’interruzione dei servizi sanitari; hanno anche calcolato un aumento del 39% delle morti materne al mese per lo stesso motivo. Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite ha messo a nudo il costo spaventoso dei blocchi in alcuni dei paesi più poveri del mondo».
Il rapporto esamina l’effetto delle politiche di chiusura del governo senza precedenti su sanità, servizi sociali, istruzione ed economia. Si stima che l’interruzione dei servizi sanitari causata dalle risposte del governo al COVID-19 in Afghanistan, Nepal, Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka (che ospita circa 1,8 miliardi di persone) potrebbe aver portato a 239.000 morti materne e infantili. «Ciò è paragonabile a circa 186.000 morti “con COVID-19”, il che significa che si stima che i blocchi abbiano ucciso molto più del virus» sentenzia Giorgianni (in riferimento ai dati al momento dello studio).
DISAGI PSICHICI E ABUSO DI DROGA
Come diretta conseguenza dell’isolamento forzato, c’è stato un aumento dei decessi per abuso di droghe negli Stati Uniti, una vera e propria epidemia di droga all’interno dell’epidemia di covid-19. «Lo stesso sta accadendo in Europa: infatti l’Istituto Europeo per il Trattamento delle Dipendenze ha rilevato un allarmante aumento del consumo di antidepressivi, alcol e droghe. “Le farmacie hanno aumentato le loro scorte di ansiolitici e ipnotici del 35% e le loro scorte di antidepressivi del 28,2%. Prevediamo che 300.000 nuovi casi vengano gestiti dai dipartimenti di salute mentale “. […]» sottolinea l’esposto
“In aumento l’apatia, l’ansia, la depressione, i disturbi del sonno, ma anche l’iperattività, il desiderio di violare le restrizioni e di ribellarsi alle chiusure per “sentirsi vivi”. L’epidemia di coronavirus sta avendo conseguenze drammatiche per l’intera popolazione, ma mentre quelle sulla salute fisica sono limitate direttamente ai contagiati, gli effetti psicologici non risparmiano nessuno ”, ha rivelato il professor Massimo Di Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria.
In un’intervista a “La Stampa”, ha anche sottolineato: “Si osserva un aumento della vendita di antidepressivi e ansiolitici. E un aumento delle visite psichiatriche. […] In questa seconda ondata di pandemia il trend di si conferma un aumento dei farmaci già emerso la scorsa primavera. Secondo l’OMS, una delle principali conseguenze dell’emergenza sarà la moltiplicazione dei problemi psicopatologici e del disagio sociale “.
Secondo i ricercatori italiani, dall’inizio del blocco a marzo, l’Unità di Endocrinologia dell’Ospedale Infantile Bambino Gesù di Roma, ha registrato un rapido aumento delle visite ambulatoriali per sospetta pubertà precoce o precoce, probabilmente a causa delle conseguenze dell’isolamento sociale forzato. Gli studi hanno stabilito che la pubertà precoce può aumentare il rischio di cancro al seno.
Stefano Vicari, Responsabile Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale del suddetto ospedale, ha avvertito che “da ottobre ad oggi abbiamo notato un aumento significativo degli accessi al pronto soccorso con disturbi psichiatrici, il 90% di loro sono giovani tra i 12 e 18 che hanno cercato di togliersi la vita […] Ho avuto tutti i letti occupati da tentativi di suicidio per settimane e non mi era mai successo. Al pronto soccorso c’è un ricovero al giorno per ‘attività autolesionistica […] Stiamo assistendo a due fenomeni: da un lato abbiamo adolescenti che, per affermarsi, diventano aggressivi, feriscono gli altri, feriscono i loro genitori, tagliati, diventano intrattabili. Dall’altra abbiamo giovani che si chiudono come un riccio, si rifugiano nel loro mondo e nella loro stanza e non sappiamo se vorranno uscire da questo guscio, una volta passata la tempesta ”.
LA PERICOLOSITA’ REALE DEL SARS-COV 2
«Dobbiamo sottolineare che il rischio per la salute legato alla diffusione di Sars-cov-2 è di per sé troppo insignificante per giustificare tali misure totalitarie. A livello globale, l’attuale letalità del Covid-19 colloca questa pandemia nella stessa categoria delle precedenti pandemie, negando così il suo presunto carattere eccezionale. Secondo Ioannidis, “molte morti precoci potrebbero essere state dovute a una gestione non ottimale, sistemi sanitari malfunzionanti, invio di pazienti COVID-19 a case di cura e infezioni nosocomiali; tali morti sono parzialmente evitabili in futuro. Il tasso di mortalità per infezioni globali è 0,15-0,20% (0,03-0,04% in quei <70 anni)».
La denuncia non fa altro che riproporre una tesi già sostenuta dal famoso virologo Giorgio Palù nell’ottobre scorso, successivamente nominato presidente dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) proprio in virtù della sua autorevolezza.
«La letalità del SARS-Cov-2 oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6 % mentre per la SARS (2003 ndr) era del 10 % e della MERS del 36 %, due Coronavirus che si sono estinti nel giro di un anno. Questo ci dovrebbe un po rasserenare invece questa Infodemia, cioè questa informazione che è diventata pandemica, questa paura del contagio, paura della morte: questa sì è divenuta virulenta e contagiosa. Si è perso il buonsenso, la ragionevolezza, la capacità critica di valutare i dati per quello che sono. Siamo nell’autunno della ragione» dichiarò Palù in tv e a Gospa News.
«Secondo il dottor Scott W. Atlas, cinque fatti chiave vengono ignorati da coloro che chiedono di continuare il locdown quasi totale, e uno di questi è l’IFR (Infection fatality rate – tasso di letalità) Covid-19: “La stragrande maggioranza delle persone non ha alcun rischio significativo di morire per COVID-19. Il recente studio sugli anticorpi della Stanford University ora stima che il tasso di mortalità se infettato è probabilmente compreso tra lo 0,1 e lo 0,2%, un rischio di gran lunga inferiore rispetto alle precedenti stime dell’Organizzazione mondiale della sanità che erano da 20 a 30 volte superiori e che motivavano le politiche di isolamento» riferisce ancora l’esposto.
“A New York City, epicentro della pandemia con più di un terzo di tutti i decessi negli Stati Uniti, il tasso di morte per le persone di età compresa tra 18 e 45 anni è dello 0,01%, o 10 per 100.000 nella popolazione. D’altra parte, le persone di età pari o superiore a 75 anni hanno un tasso di mortalità 80 volte superiore. Per le persone sotto i 18 anni, il tasso di morte è zero ogni 100.000. (…) Se non hai già una condizione cronica sottostante, le tue possibilità di morire sono basse, indipendentemente dall’età E i giovani adulti e i bambini in condizioni di salute normali non hanno quasi alcun rischio di malattie gravi da COVID-19. (…) In questo virus, sappiamo che l’assistenza medica non è nemmeno necessaria per la stragrande maggioranza delle persone infette” conclude Atlas.
PANDEMIA E LOCKDOWNS BASATI SUI TAMPONI “FRAUDOLENTI”
«L’intera architettura del lockdown sembra quindi poggiare su due “pilastri”: il numero di positivi identificati dalla PCR e dai test antigeni e la trasmissione asintomatica del virus. Gli studi che abbiamo prodotto dimostrano che né i tamponi possono essere considerati strumenti diagnostici affidabili né le persone asintomatiche trasmettono il virus (o lo trasmettono molto raramente da non avere praticamente alcun impatto nel grande schema). Una massiccia campagna di test covid è in corso non solo in Italia, ma in tutto il mondo, che costa miliardi di dollari ai paesi. Ma sempre più esperti affermano che l’uso improprio dei test PCR si traduce in un vasto numero di falsi positivi». E’ la cruda rivelazione contenuta nell’esposto dell’Organizzazione Mondiale per la Vita.
«Molti denunciano il test come illogico e fraudolento, affermando che non dovrebbe essere considerato diagnostico. Eppure questi sono gli stessi test che vengono utilizzati per riportare i numeri giornalieri in tutto il paese che giustificano le politiche per deprimere l’economia e la società» scrive il magistrato firmatario della denuncia prima di ricordare un particolare saliente: «il defunto Kary Mullis, inventore del test PCR, ha dichiarato esplicitamente in un’intervista che questi test non dovrebbero essere usati per scopi diagnostici».
Il 20 gennaio 2021, l’OMS ha emesso un avviso per i laboratori che elaborano i test PCR, affermando che “è necessaria un’attenta interpretazione dei risultati deboli positivi”, un risultato positivo del test PCR che non costituisce automaticamente un caso di covid-19. Secondo l’avvocato tedesco Reiner Fuellmich, “un certo numero di scienziati di tutto rispetto hanno concluso che non c’è mai stata una pandemia di coronavirus, ma solo una pandemia di test PCR. Se qualcuno risulta positivo, non significa che sia stato infettato da qualcosa. Sulla base delle norme del diritto penale, affermazione di fatti falsi relativi ai test PCR, o dichiarazioni intenzionali errate, che possono essere valutate solo come frode ”.
Peccato che il 27 febbraio 2020 uno dei più importanti laboratori di ricerca dell’Unione Europea e del mondo, Cerba Healthcare International, fosse entrato nell’ong One Nucleus per collaborare con AstraZeneca, Johnson&Johnson, GlaxoSmithKline e altre Big Pharma dei vaccini, come scoperto da Gospa News e svelato nel reportage WuhanGates 23, in un palese conflitto d’interessi tra chi deve analizzare i test e chi può lucrare sugli antidoti contro il Covid-19.
«Per quanto riguarda la questione dei positivi asintomatici, ovvero la maggioranza delle persone che sono venute a contatto con il virus Sars-CoV-2, dobbiamo dire che la seconda fase della pandemia è stata gestita partendo dal presupposto che i “positivi asintomatici” erano contagiosi – rimarca ancora l’accusa di OMV – Tuttavia, l’8 giugno, l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico dell’OMS anti-Covid-19, ha descritto la trasmissione asintomatica come “molto rara”. Sebbene aspramente criticata, questa affermazione è stata confermata da diversi studi, tra i quali citiamo quello pubblicato il 20 novembre 2020 dalla rivista “Nature”, che riporta i risultati di uno screening per infezione da SARS-CoV-2 condotto nel post -blocco nella città di Wuhan (tra il 14 maggio e il 1 giugno 2020), a cui hanno partecipato 9.899.828 persone».
«La scienza concorda sul fatto che, in generale, sebbene una persona asintomatica possa trasmettere un microbo, non trasmette la malattia, cioè le persone debolmente positive non possono infettare gli altri, perché la loro carica virale è troppo bassa per diffondere il virus» evidenzia Giorgianni nell’esposto. Un concetto simile a quello espresso dal virologo Palù nell’intervista dell’ottobre scorso e poi messo in discussione sui media da un ricercatore milanese di quel gruppo Cerba che è entrato nel cartello delle Big Pharma.
Nelle stesse relazioni del CTS italiano (comitato tecnico scientifico) si afferma che: “L’identificazione dell’RNA virale non implica necessariamente infettività”. In uno studio condotto a giugno su 133 ricercatori dell’Istituto per le ricerche farmacologiche Mario Negri e 298 dipendenti di Brembo, in cui sono stati riscontrati 40 casi positivi, “la positività di questi tamponi è emersa solo con cicli di amplificazione molto elevati, di cui 34 e 38, che corrispondono a 35.000-38.000 copie di RNA virale. Sono casi di positività con una carica virale molto bassa, non contagiosa. Li chiamiamo contagi, ma sono solo persone positive al tampone ”.
«Partendo da questi presupposti, come è possibile giustificare l’imposizione di quarantena e blocchi generalizzati?» si domanda il magistrato siciliano che però rimarca l’atteggiamento contraddittorio del governo.