Coronavirus: il Belgio condannato a revocare tutte le misure entro 30 giorni. Annunciato ricorso

AGGIORNAMENTO 18.30 | Condanna dello Stato belga: il governo farà ricorso contro la decisione che considera illegali le misure della corona

La decisione del tribunale è arrivata mercoledì a mezzogiorno e fa seguito a un’azione sommaria promossa dalla Lega dei diritti umani (LDH), riferiscono in particolare da La Libre Belgique. Il Tribunale di primo grado di Bruxelles si è pronunciato a favore della Human Rights League (LDH) e della Liga voor mensenrechten, difesa da Me Audrey Lackner e Me Audrey Despontin, dichiarando illegali le misure governative varate per contrastare la diffusione del coronavirus.

L’LDH e il suo equivalente di lingua olandese La Liga voor Mensenrechten avevano infatti intentato un’azione provvisoria contro lo Stato belga lo scorso febbraio , dubitando della legalità della gestione della crisi sanitaria con l’emissione di decreti ministeriali. Le due organizzazioni per i diritti umani ritengono che, date le restrizioni alle libertà fondamentali imposte per combattere la pandemia Covid-19, un dibattito in Parlamento sia essenziale.

“Questa concentrazione di poteri nelle mani del potere esecutivo, senza che intervenga alcun controllo parlamentare, non è più tollerabile. Le vaghe promesse di un quadro giuridico che entrerebbe in vigore nel giugno 2021, e che sarebbe destinato solo a governare le prossime epidemie, sono tutt’altro che sufficienti ”, ha denunciato Olivia Venet, presidente dell’LDH.

Mercoledì il tribunale, in giudizio sommario, si è quindi pronunciato a favore di queste associazioni e ha condannato lo Stato belga a porre fine alle “misure Covid” entro trenta giorni, a pena di sanzione, confermato a Belga Me Audrey Lackner, avvocato di la Lega dei diritti umani che aveva promosso questa azione. Se lo Stato non si attiene, dovrà pagare 5.000 euro al giorno.

Secondo il sig. Lackner, la corte ha sostanzialmente ritenuto che la base giuridica su cui si basano le ordinanze ministeriali non fosse valida.

La richiesta dell’LDH e della Liga voor mensenrechten mirava a costringere lo Stato a sospendere gli effetti del decreto ministeriale del 28 ottobre 2020 e delle sue successive modifiche. I legali delle due associazioni avevano sostenuto che tali decreti “poggiano su basi giuridiche inadeguate e sono sistematicamente esclusi dalla consultazione della sezione legislativa del Consiglio di Stato con il pretesto dell’urgenza”. Tuttavia, dopo un anno di crisi sanitaria, l’urgenza non è più una scusa per evitare un dibattito parlamentare sulle misure da prendere, avevano avanzato.

Infatti, l’ordinanza concede allo Stato belga 30 giorni per adottare la sua famosa legge sulle pandemie, attualmente in discussione in parlamento

Fonte:https://m.lavenir.net/cnt/dmf20210331_01568520/coronavirus-la-belgique-condamnee-a-lever-toutes-les-mesures-d-ici-30-jours