Mariana Mazzucato non avrebbe condiviso le conclusioni “ultraliberiste”. L’imbarazzo di Palazzo Chigi
Scoppia un vero e proprio caso intorno al rapporto della task force guidata da Vittorio Colao, appena consegnato al premier Giuseppe Conte. La relazione, infatti, è stata firmata da tutti i membri della commissione. Tutti, tranne uno. E non uno, anzi, una qualsiasi. Trattasi infatti dell’economista Mariana Mazzucato, consigliere del premier e da sempre uno dei punti di riferimento “economici” dell’universo dei Cinquestelle.
Fonti di Palazzo Chigi non smentiscono la mancata firma e si limitano a supporre delle divergenze sull’esito finale del lavoro della task force. D’altronde, che l’ideologa della presenza più forte dello Stato all’interno dell’economia potesse non condividere le tesi ultraliberiste di Colao era abbastanza prevedibile. Ma uno strappo così plateale rischia di mettere in grande imbarazzo Giuseppe Conte.
Alcuni giorni fa sul portale “l’Antidiplomatico” era stato pubblicato sul tema un articolo a firma Giuseppe Masala che ben sintetizzava la possibile divergenza: “Una parola per la Professoressa Marianna Mazzuccato – scriveva Masala – componente della Commissione diventata famosa a livello internazionale per aver scritto il libro ‘Lo stato imprenditore’. Con questo piano ha semplicemente strappato le pagine del suo libro, una ad una, le ha appallottolate, messe in bocca, masticate ed ingollate. Una prece”.
Evidentemente, però, le divergenze erano davvero troppe per essere taciute. E adesso Conte è nei guai: rinnega la sua economista o disconosce in blocco le conclusioni di Colao? E, soprattutto, senza l’ausilio del rapporto prodotto dalla task force quale piano presenterà agli strombazzatissimi “Stati generali dell’economia”?
Fonte: il Tempo