CARACAS / WASHINGTON, DC – Alle truppe statunitensi è stato ordinato di sospendere le attività in Colombia per 48 ore dopo che un tribunale ha stabilito che la loro presenza nel paese sudamericano è illegale.
Di Davide Donateo
La notizia è arrivata dopo che un’azione legale è stata avviata da un gruppo di senatori dell’opposizione, sostenendo che il presidente Ivan Duque aveva deliberatamente violato il requisito costituzionale secondo cui l’ingresso di truppe straniere in Colombia deve essere discusso in Senato, secondo quanto riferito dal Morning Post.
Almeno 53 soldati statunitensi sono stati inviati in Colombia il 1 ° giugno come parte di una cosiddetta Brigata di assistenza alle forze di sicurezza, apparentemente per condurre operazioni anti-narcotici.
Ma il vicino Venezuela ha costantemente messo in guardia sull’attività delle truppe statunitensi in Colombia, che a maggio è stata utilizzata come trampolino di lancio per un tentativo di colpo di stato contro il governo democraticamente eletto del presidente Nicolas Maduro.
Il tribunale amministrativo di Cundinamarca ha sostenuto la richiesta dei senatori con il magistrato Bertha Lucy Ceballos Posada ordinando a Duque di riferire al Senato sulla presenza di truppe statunitensi.
Fino ad allora, i soldati statunitensi devono sospendere tutte le loro attività.
Di sicuro la presenza degli Stati Uniti nel paese non passa inosservata e infastidisce più di qualcuno.
Infatti, se da un lato il Venezuela esprime i suoi legittimi dubbi in chiave anti Maduro anche i narcotrafficanti e i loro rappresentanti non le mandano a dire.
La Colombia infatti afferma di aver sequestrato più di 7,5 tonnellate di cocaina per un valore di $ 286 milioni in un’operazione congiunta con gli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa della Colombia Carlos Holmes Trujillo ha dichiarato che la cocaina è stata sequestrata all’interno di una nave battente bandiera colombiana vicino a Panama.
Le autorità hanno affermato che le droghe sono legate al gruppo armato organizzato del Clan del Golfo, con un’eventuale destinazione in America Centrale ed Europa.
Sebbene la Colombia sia stata al centro di anni di misure anti-narcotici, il paese rimane uno dei principali produttori al mondo di cocaina.