Un incontro al Senato divide il Patto trasversale per la scienza. Il presidente Cossarizza diffida, Silvestri rinuncia, Bassetti e Clementi rivendicano la partecipazione: siamo liberi, no alle censure
Scienza e politica nell’era del Covid, secondo atto. Dopo i virologi pronti a scendere in campo come Lopalco questa volta sono politici come Salvini e Sgarbi che ‘scendono in scienza’ e spaccano la comunità scientifica. Il pretesto è “Covid-19 in Italia. Tra informazione, scienza e diritti”, un incontro al Senato previsto lunedì 27 luglio con un ricco parterre chiamato a discutere di coronavirus: da Salvini a Sgarbi, appunto, ad Alberto Zangrillo a Matteo Bassetti, da Guido Silvestri a Massimo Clementi, e poi Giulio Tarro e Giuseppe De Donno.
Parterre che non è piaciuto al Patto della scienza, che ha preso una dura posizione ammonendo contro “l’uso della scienza e della pandemia a fini elettorali”. Per l’ente no profit bipartisan presentato a giugno 2019 alla Statale di Milano, con l’obiettivo di combattere “bufale e fake news in ambito medico-scientifico, così come i ciarlatani e gli pseudomedici”, l’adesione di eventuali soci “a iniziative in chiave chiaramente politica ed elettorale” appare “grave e incomprensibile”.
Così scrive l’ufficio stampa di Vittorio Sgarbi :
«Dal Patto per la scienza – tuona Sgarbi – minacce e menzogne. La faccia di bronzo di Lopalco e gli interessi svelati di Roberto Burioni determinano gravi sospetti su questo Patto»
ROMA – Vittorio Sgarbi chiama a raccolta scienziati, medici, intellettuali e parlamentari per discutere di Coronavirus.
L’appuntamento è per lunedì 27 luglio alle 10,30 nella sala della Biblioteca del Senato, dove verrà presentato alla stampa l’«Osservatorio permanente per le libertà fondamentali».
Quale sia l’obiettivo lo spiega Sgarbi così: «L’incontro ha la finalità di far dialogare con la politica e con il pensiero di filosofi quel mondo della scienza che ha assunto posizioni, come quelle di guido Silvestri, il quale ha fatto in molti casi considerazioni politiche e messo in discussione le scelte del Governo»
Ma già si annunciano aspre polemiche con defezioni e conferme clamorose.
A tal proposito Sgarbi osserva: «Mi dispiace che intrallazzatori, sconfessati da Matteo Bassetti per palese scorrettezza, come alcuni esponenti del “Patto trasversale per la scienza”, abbiano un tale disprezzo per la vita politica che non sia traffico elettorale, da ribaltare sugli altri quello che loro palesemente compiono.
L’«Osservatorio permanente per le libertà fondamentali» – spiega Sgarbi – di fronte all’evidenza delle limitazioni stabilite dal Governo per contrastare il non chiaro, e non ben riconosciuto, pericolo del cosiddetto Covid 19, ha convocato al Senato un confronto tra uomini di scienza e di pensiero sulla convivenza o incompatibilità di informazione, scienza e diritti. Oggi arrivano le minacce del “Patto trasversale per la scienza” con riferimento “a eventi di natura squisitamente elettorale aventi ad oggetto la pandemia di Covid-19, eventi che vedrebbero la partecipazione anche di alcuni importanti soci fondatori del Patto trasversale per la scienza”.
L’accusa – replica Sgarbi – appare inverosimile anche perché proviene da un modesto non invitato come Pier Luigi Lopalco, già presidente del «Patto trasversale per la scienza», e che è candidato con il Pd alle prossime elezioni regionali in Puglia, e parla di indipendenza della scienza, come se un quarto d’ora prima la sua fede politica non fosse la stessa.
Bassetti si è dimesso davanti a tanta ipocrisia senza candidarsi con nessuno, e rivendicando la sua libertà da qualunque setta.
La faccia di bronzo di Lo Palco e gli interessi svelati di Roberto Burioni determinano gravi sospetti su questo Patto, a tal punto contagiato dalla politica che conta tra i suoi soci Renzi e Grillo.
L’azione politica e strumentale di Lo Palco e dei suoi, da lui manovrati politicamente, attribuisce l’istituzione dell’«Osservatorio permanente per le libertà fondamentali», e del convegno, a Matteo Salvini, continuando con le menzogne.
L’Osservatorio è una mia creatura – sottolinea Sgarbi – condivisa con il senatore Siri, che, con complesse traversie, ha ottenuto la sala della Biblioteca del Senato attraverso la richiesta del gruppo della Lega, politicamente rappresentato da Salvini, il quale è un ospite, come il deputato Marco Bella dei 5 Stelle, e non è previsto come relatore.
L’incontro ha la finalità di far dialogare con la politica e con il pensiero di filosofi quel mondo della scienza che ha assunto posizioni, come quelle di Guido Silvestri, il quale ha fatto in molti casi considerazioni politiche e messo in discussione le scelte del Governo.
Trasferire la scienza nell’arena della politica è imprescindibile, stabilendo che essa non si può manifestare come doppia verità.
Il convegno è all’insegna del dubbio, per capire le ragioni per cui Silvestri e altri abbiano assunto posizioni così diverse da esponenti interessati e schierati del «Patto trasversale per la Scienza», dogmatico e non scientifico.
Quanto all’invito declinato da Silvestri le ragioni sono del tutto personali, dopo l’entusiasmo dell’adesione che egli ci aveva comunicato. Essi dipendono dalla presenza di un collega anziano., non gradito a Silvestri: Giulio Tarro, come Silvestri ha comunicato al senatore Siri. Il convegno nasce con l’obiettivo di stabilire un patto esplicito tra scienza e politica.
L’unica manipolazione – conclude Sgarbi – è di chi, fingendo indipendenza, fa (come Lopalco con il suo portaborse Corsarissa) scelte politiche organiche al Governo. Niente è più ingannevole della falsa indipendenza»