Un team internazionale di ricercatori ha annunciato la scoperta del gas fosfina nelle nuvole sopra Venere. Il gas tossico è considerato una firma biologica chiave e indica la presenza di vita in alto nei cieli venusiani.
L’annuncio è stato fatto lunedì dalla Royal Astronomical Society in una conferenza stampa.
La firma biologica è stata rilevata dall’Atacama Large Millimeter Array (ALMA) situato in Cile e dal telescopio James Clerk Maxwell situato alle Hawaii. La ricerca è stata condotta da team multidisciplinari con sede presso l’Università di Manchester, il Massachusetts Institute of Technology e l’Università di Cardiff.
“L’atmosfera [su Venere] è l’unico posto in cui la vita potrebbe effettivamente, in linea di principio, esistere”, ha detto Janusz Petkowski, ricercatore presso il MIT Earth, Atmospheric and Planetary Sciences, aggiungendo che non sono noti processi chimici o fisici che potrebbero produrre le quantità di tale gas rilevate.
Questo apre la possibilità, piuttosto audace, che potrebbe esserci qualcosa che vive tra le nuvole di Venere.
I ricercatori del MIT avevano precedentemente scoperto che organismi anaerobici, come batteri e microbi, possono produrre fosfina, aggiungendo ulteriore peso all’idea che possa esserci qualche forma di vita nell’atmosfera del vicino pianeta Terra.
Il gas maleodorante si trova qui sulla Terra, anche se in genere solo in profondità nelle paludi e nelle viscere di alcuni animali. Non può essere prodotto in nessun altro modo (che sappiamo) se non da questi batteri e microbi estremofili; creature che, come suggerisce il nome, prosperano in ambienti estremi.
La fosfina è ampiamente considerata dalla comunità astrobiologica come una “bio firma” chiave e la sua presenza nelle nuvole venusiane può indicare l’esistenza di vita “aerea” extraterrestre, dice Petkowski.
A seconda dei risultati della ricerca di follow-up, la scoperta potrebbe sfidare sia la nostra comprensione della fisica che della chimica, che potrebbero essere gravemente carenti se effettivamente non scopriamo forme di vita che producono fosfina su Venere. Petkowski ha aggiunto che potrebbe indicare “c’è un po ‘di chimica che è così incredibilmente strano che potrebbe persino essere la vita”.
Le previsioni attuali indicano che la fosfina non potrebbe essere prodotta su un pianeta roccioso privo di forme di vita in quanto non sono noti processi naturali che creano il gas. La scoperta apre la possibilità che la vita sia molto più comune di quanto immaginassimo, richiedendo un ampliamento delle definizioni qui sulla Terra.
Se la vita si trova sul pianeta più caldo del nostro sistema solare, con un’atmosfera notoriamente inospitale e una pressione superficiale 92 volte maggiore di quella della Terra, la nostra ricerca di vita extraterrestre potrebbe dover essere notevolmente ampliata.
Venere è un mondo roccioso crivellato di migliaia di vulcani, i cui fumi vengono dispersi da venti costanti di forza di uragano, in mezzo a una temperatura superficiale più o meno costante di 462 gradi Celsius, abbastanza calda da fondere il piombo.
È leggermente più piccolo della Terra e vanta un’atmosfera composta per il 96% da anidride carbonica. Una volta confermati i risultati e condotte ulteriori ricerche, potrebbe essere necessario ampliare ancora una volta la nostra continua ricerca di vita extraterrestre.