WASHINGTON (Reuters) – Il principale diplomatico statunitense per l’Asia orientale, David Stilwell, ha dichiarato giovedì che le recenti azioni della Cina nel mondo non sono state quelle di un attore globale responsabile, ma di un “bullo senza legge”.
Nella testimonianza preparata per un’audizione della Commissione per le relazioni estere del Senato, Stilwell ha dichiarato che gli Stati Uniti non chiedevano ad altri paesi di scegliere da che parte stare, ma di opporsi al comportamento “maligno” della Cina e di proteggere la propria sovranità e interessi economici.
Allo stesso tempo, Stilwell ha affermato che la concorrenza degli Stati Uniti con la Cina non deve portare a conflitti e che gli Stati Uniti hanno cercato di cooperare con Pechino dove gli interessi si allineavano, ad esempio sulla Corea del Nord.
Stilwell ha detto che negli ultimi mesi ci sono stati “esempi particolarmente eclatanti della condotta di Pechino”.
Questi includono la violenza al confine con l’India e mosse “aggressive” nel Mar Cinese Meridionale, intorno a Taiwan, e nelle controversie tra la Cina e il Giappone.
Ha anche fatto riferimento ai presunti tentativi cinesi di “spazzare via” la cultura mongola e tibetana, “una continua campagna di repressione e lavoro forzato” nella regione dello Xinjiang e l’imposizione di Pechino di una legge “draconiana” sulla sicurezza nazionale a Hong Kong.
“Queste non sono le azioni di un attore globale responsabile, ma di un bullo senza legge”, ha detto.
I commenti di Stilwell sono arrivati mentre l’amministrazione statunitense ha intensificato le critiche, le sanzioni e altre azioni contro la Cina mentre il presidente repubblicano Donald Trump si batte per la rielezione a novembre.
La Cina è diventata la principale questione di politica estera nella campagna. Giovedì, il Senato Democratico ha annunciato il proprio programma per contrastare l’influenza globale della Cina, svelando una legislazione radicale che cerca di aumentare la competitività degli Stati Uniti e riformulare la diplomazia con Pechino.
Il massimo diplomatico statunitense per gli affari europei, Philip Reeker, ha dichiarato alla stessa udienza del Senato che l’Europa è “probabilmente” il fronte centrale nello sforzo della Cina di soppiantare la leadership globale degli Stati Uniti, ma la Russia è rimasta la principale minaccia militare.