Negli ultimi tre mesi abbiamo potuto constatare l’alzarsi dell’asticella in merito alla scure censoria attuata dalle multinazionali dei social networks: Facebook, Youtube (Google-Alphabet), Twitter e non dimentichiamo Amazon.
Da venerdì 11 gennaio 2021, più di 70.000 account sono stati sospesi da Twitter che ha motivato questa presa di posizione secondo cui tali accounts, che ricordo identificano individui in carne ed ossa che esprimono opinioni personali, erano impegnati nella condivisione di contenuti dannosi associati a QAnon su larga scala ed erano principalmente dedicati alla propagazione di teorie della cospirazione.
Twitter ha altresì annunciato che sta ”aggressivamente” aumentando la sua applicazione contro le affermazioni secondo cui le elezioni del 2020 sono state rubate sopprimendo parole chiave e termini dannosi e limitando l’impegno sui tweet violativi.
La nuova politica di integrità Civica di Twitter si legge in parte:
“Informazioni fuorvianti sui risultati”
Etichetteremo o rimuoveremo informazioni false o fuorvianti destinate a minare la fiducia del pubblico in un’elezione o in un altro processo Civico. Questo include ma non è limitato a:
- affermazioni contestate che potrebbero minare la fiducia nel processo stesso, come informazioni non verificate su brogli elettorali, manomissioni delle schede elettorali, conteggio dei voti o certificazione dei risultati elettorali; e
- affermazioni fuorvianti sui risultati o l’esito di un processo civico che richiede o potrebbe portare a interferenze con l’attuazione dei risultati del processo, ad esempio rivendicare la vittoria prima che i risultati elettorali siano stati certificati, incitare a comportamenti illeciti per impedire l’attuazione procedurale o pratica dei risultati elettorali (si noti che la nostra politica sulle minacce violente può essere rilevante anche per le minacce non coperte dalla presente politica).“
“In definitiva, ripetute violazioni di questa politica possono comportare una sospensione permanente”, si legge nella dichiarazione.
Amazon dal canto suo ha spento, shutdown, i servers su cui si appoggiava Parler, il social network alternativo a Twitter e privo di censura, spegnendo gli stipendi dei 30 dipendenti e la voce di 15 milioni di utenti/accounts.
Prima di congedarmi permettetemi di condividere con la mia modesta e semplice riflessione logica.
Se fossimo nel periodo storico tra il 1930-1950, vivremmo prima nell’epoca nazista e successivamente nell’epoca stalinista/comunista.
Epoche in cui coloro che protestavano e/o dissentivano e/o esprimevano la propria opinione, venivano zittiti o tramite fucilazione o internati nei campi di concentramento o gulag.
Quei 70mila accounts, che ricordo identificano 70mila individui in carne ed ossa, censurati da Twitter, ai tempi del nazismo e/o comunismo sarebbero stati fucilati.
Mentre l’azione di Amazon di chiudere una intera piattaforma equivale all’epurazione di 15 milioni di accounts che ricordo sempre che identificano 15 milioni di individui in carne ed ossa…durante il nazismo furono sterminati fisicamente 6 milioni di ebrei.
Oggi 2021, è stato reso legittimo l’omicidio anzi il genocidio digitale.
E’questo il futuro che desideriamo per noi stessi, per i nostri figli/nipoti/parenti/amici?
Se volete sapere a spanne a quanto ammontano 15 milioni di persone, potete verificare sul sito ISTAT in cui è mostrato l’indice demografico delle regioni italiane: https://www.tuttitalia.it/regioni/popolazione/
Il Ficcanaso
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