“SARS-COV-2 INCIDENTE DA LABORATORIO?” Intelligence USA e MIT accreditano la Teoria del Virus Artificiale

I trucchi a volte funzionano ma si autodistruggono sempre” (Gibran Kahlil Gibran)

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Fonte originale: inchiesta pubblicata nel ciclo WuhanGates su Gospa News

Il virus SARS-Cov-2 potrebbe essere uscito da un laboratorio. Ad ammetterlo, stavolta, è il capo dei più importanti servizi segreti del mondo: quelli americani. Ma è anche una vecchia conoscenza di Gospa News che in quattro differenti inchieste e nel libro WuhanGates l’ha definita la “profetessa della pandemia” per aver previsto una terribile malattia respiratoria da Coronavirus durante una conferenza del 2018, aver auspicato un “ordine mondiale” (evocativo del NWO) ed aver guidato la sospetta esercitazione Event 201 su un contagio planetario simulato finanziata tra gli altri anche dalla Bill & Melinda Gates.

 Avril Haines, Direttore del’Intelligence Nazionale USA

Il 14 aprile, il Direttore dell’Intelligence Nazionale Avril Haines ha rivelato che dopo oltre un anno di indagini determinate, le agenzie di spionaggio statunitensi non avevano risposte concrete alle domande di base riguardanti le origini del coronavirus del 2019.

“È assolutamente esatto che la comunità dell’intelligence non sappia esattamente dove, quando o come il virus Covid-19 è stato trasmesso inizialmente”, ha detto Haines ai membri del Senate Intelligence Committee. “I componenti si sono concentrati attorno a due teorie alternative, questi scenari sono emersi naturalmente dal contatto umano con animali infetti, o è stato un incidente di laboratorio”.

L’INTELLIGENCE E IL VIRUS DA LABORATORIO

A riferire le clamorose dichiarazioni del capo dell’ODNI, l’ufficio che coordina tutta l’US Intelligence Community da cui dipendono 17 agenzie federali tra cui le più potenti della terra come Central Intelligence Agency CIA (il controspionaggio civile) e National Security Agency NSA (gli 007 militari) è stato il giornalista investigativo tedesco Kit Klarenberg in un ottimo articolo su Russia Today in cui è stata ricostruita la storia della pandemia attraverso le analisi di intelligence e scienza.

L’ammissione, anche solo ipotetica della ‘perdita da laboratorio” (teoria più moderata rispetto a quella di un rilascio intenzionale che è emersa nel corso dei nostri 45 reportages sull’argomento), è una rivelazione clamorosa per tre ragioni. In primo luogo perché l’avvocato Haines, Democratica di lungo corso voluta da Joseph Biden al top dell’intelligence americana e nominata dal Senato il giorno dopo l’insediamento del nuovo presidente nella Casa Bianca, conferma le accuse del SARS-Cov-2 costruito artificialmente lanciate dall’ex presidente Donald Trump, subito accusato di cospirazionismo dagli stessi Dem.

https://www.gospanews.net/2020/06/04/wuhan-gates-12-ex-capo-007-inglesi-sars-2-creato-in-laboratorio-ecco-prove-e-foto-dei-test-con-hiv/

Il secondo motivo è dettagliato dallo stesso giornalista. «In questo periodo l’anno scorso, Donald Trump ha affermato di aver visto prove che confermavano che covid era stato prodotto in laboratorio e, per tutto il 2020, l’ex capo dell’MI6 Richard Dearlove ha anche affermato che il virus era “un fuggiasco ingegnerizzato” dal Wuhan Institute of Virology. L’ammissione pubblica di Haines secondo cui un “incidente di laboratorio” è una possibile spiegazione è significativa perché i servizi di intelligence sono stati finora rapidi nel respingere il suggerimento come una teoria del complotto ogni volta che è stato trasmesso in pubblico. In risposta alla dichiarazione di Trump, ad esempio, l’ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale (il predecessore di Haines – ndr) aveva rifiutato fermamente l’idea che Covid-19 fosse “prodotto dall’uomo o geneticamente modificato”. Ovviamente, il virus non poteva essere né l’uno né l’altro ed è ancora scappato da un laboratorio».

https://www.gospanews.net/2021/03/17/wuhan-gates-33-sars-2-da-laboratorio-occultato-da-007-nwo-come-gli-intrighi-tra-isis-turchia-nato-e-cia/

Infine questa rivelazione è importante per quello che nasconde più che per quello che rivela. Ironicamente Klarenberg, infatti, nella sua conclusione rammenta quanto stanziato dagli USA per le sue agenzie di spionaggio: «Si spera che tra l’OMS, i servizi di intelligence statunitensi ampiamente pagati in eccesso (85 miliardi di dollari l’anno scorso) e milioni di ricercatori indipendenti in tutto il mondo, la verità possa un giorno emergere. Ma non si dovrebbe trattenere il fiato. Quando le persone potenti hanno un interesse acquisito nel sopprimere fatti scomodi, i segreti possono essere mantenuti per sempre, e questo senza tener conto dell’industria artigianale che è emersa dedicata a stigmatizzare le spiegazioni degli incidenti di laboratorio per la pandemia».

DALLA CIA A PROFETESSA DELLA PANDEMIA

Uno dei segreti sapientemente occultati dalla Direttrice dell’Intelligence Nazionale è la sua indubbia conoscenza dei Coronavirus che la indussero a fare quella profezia sull’imminente emergenza pandemica in una conferenza a Camdem del 2018, tre anni dopo la medesima previsione fatta da Bil Gates nella trasmissione TED, e un anno prima di quella di Biden, nell’autunno 2019, in piena campagna elettorale.

Haines, infatti, fu vice direttrice della CIA (e poi vice consigliere della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca) negli anni in cui l’amministrazione Obama-Biden, insieme alla fondazione Gates, finanziò i pericolosi esperimenti sui supervirus con le cariche virali potenziate dal Guadagno di Funzione per finalità “dual use” (vaccino e bioarma) nei laboratori del Wuhan Institute of Virology e della North Carolina University a Chapel Hill. Ma perdipiù è una grande esperta di armi batteriologiche tanto da essere consulente su questo settore per NTI (Nuclear Threat Initiative), un’organizzazione no-profit e bipartisan (anche se fondata dall’ex senatore Dem Sam Nunn).

https://www.gospanews.net/2021/01/21/profetessa-di-pandemia-con-gates-ora-a-capo-dellintelligence-usa-lex-cia-avril-haines-confermata-direttore-da-biden-e-senato/

Una risposta al buio in cui brancola – o finge di brancolare – l’intelligence USA dinnanzi ad una “pandemia pianificata da decenni da Gates”, come sostenuto dall’avvocato Robert F. Kennedy, orfano dell’omonimo padre procuratore generale e dello zio JFK, entrambi assassinati in circostanze misteriose all’ombra degli intrighi del Deep State (potentato internazionale tra politici sionisti, massoni e 007 militari), l’aveva chiaramente data un altro grande esperto di controspionaggio.

Il tenente colonnello in congedo Dr. Dany Shoham, microbiologo ed esperto di guerra chimica e biologica in Medio Oriente, ex analista senior dell’intelligence Aman dell’IDF (Israel Defense Forces) e del ministero della Difesa israeliano aveva infatti pubblicato un allarmante articolo sul sito del Begin-Sadat Center for Strategic Studies, dove è ricercatore associato. Forte della sua esperienza scientifica scrisse frasi inequivocabili sul SARS-Cov-2.

«Questo dibattito è molto complicato e contiene il potenziale per rivelazioni esplosive a molti livelli, ma le comunità di intelligence di tutto il mondo sono rimaste in gran parte in silenzio sulla questione. Questo è intrigante e non sorprende. Diversi paesi occidentali, così come Russia, India, Giappone e Australia, avevano formulato stime dell’intelligence già nel gennaio 2020, ma hanno tenuto nascoste le loro conclusioni. La stessa persistenza del silenzio delle agenzie di intelligence implica che esse giudichino innaturale il contagio iniziale. Se avessero concluso che la pandemia era il risultato di un contagio naturale, probabilmente avrebbero reso pubblica tale conclusione» evidenziò su Besa Shoham.

ESPERIMENTI PERICOLOSI IN CINA E USA

Sulla stessa lunghezza d’onda procedono le considerazioni del giornalista Klarenberg nel suo intrigante articolo su cui grava solo la gravissima omissione del palese ruolo di Gates e della CIA negli esperimenti di ricerca dei virus.

«Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) deve ancora commentare l’apparente cambiamento di opinione di Haines, la teoria del laboratorio è in netto contrasto con la posizione pubblica di lunga data dell’agenzia. A marzo ha pubblicato un rapporto, basato sui risultati di un team internazionale di scienziati che hanno trascorso quattro settimane a Wuhan per sondare le origini di Covid. Hanno concluso che di tutte le varie spiegazioni, una perdita di laboratorio era di gran lunga la meno probabile. Per molti, tuttavia, la relazione ha sollevato molte più domande di quante ne avesse risolte Persino il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stato critico nei confronti dell’indagine del team: la sua risposta alla presentazione pubblica delle loro scoperte da parte degli scienziati è stata misurata eppure indebolita» si legge su RT.

«Il team … ha visitato diversi laboratori a Wuhan e ha considerato la possibilità che il virus fosse entrato nella popolazione umana a seguito di un incidente di laboratorio. Non credo che questa valutazione sia stata abbastanza ampia – ha detto il direttore generale OMS – Saranno necessari ulteriori dati e studi per giungere a conclusioni più solide… questo richiede ulteriori indagini, potenzialmente con missioni aggiuntive che coinvolgono esperti specializzati, che sono pronto a dispiegare».

«Il fatto che la loro indagine sulla teoria delle perdite di laboratorio fosse così poco “cucinata” è particolarmente sorprendente dato che l’unico rappresentante statunitense del team, Peter Daszak, è il presidente di EcoHealth Alliance, che negli ultimi anni ha condotto un ampio lavoro con il Wuhan Institute of Virology (WIV)» nota il reporter di RT evocando il nome dello zoologo anglo-americano finito al centro di almeno cinque inchieste di Gospa News prima di finire nel mirino di quotidiani internazionali come Daily Mail e Die Velt proprio per il suo macroscopico conflitto d’interessi: in quanto è stato chiamato ad indagare su un Coronavirus manipolato a Wuhan come a Chapel Hill proprio grazie ai generosi finanziamenti di EHA, un’ong di New York sponsorizzata tra gli altri da un noto produttore di vaccini come Johson&Johnson.

https://www.gospanews.net/2020/04/08/wuhan-gate-1-intrigo-sospetto-supervirus-vaccini-tra-cina-usa-sauditi-e-big-pharma-jj-gsk/

Ma tra i partner di EHA c’è anche King Saudi University, il primo ateneo pubblico del regno, fondato nel lontano 1957 da Re Saud bin Abdulaziz proprio nella capitale e dotato di un prestigioso College di Farmacia. Si tratta di una delle università più blasonate del Regno dell’Arabia Saudita, il quale, a sua volta ha finanziato il piano di immunizzazione mondiale della Global Health Security Agenda promosso da Obama e Gates e culminato con il progetto pilota di 12 vaccini obbligatori in età scolare in Italia, grazie al quale si è arricchita la multinazionale GlaxoSmithKline (forte anche della sua filiale GSK Saudi Arabia) e di cui fu ambasciatore scientifico per il Governo Renzi l’attuale direttore aggiunto OMS Ranieri Guerra.

I CONFLITTI D’INTERESSI DEL GURU DI LANCET

Daszak gode di così grande prestigio nella comunità scientifica internazionale da essere stato chiamato dalla rivista The Lancet a guidare la commissione analoga a quella dell’OMS sull’origine del virus SARS-Cov-2 sebbene sia note le sue implicazioni con il laboratorio di Wuhan che l’inchiesta di Russia Today approfondisce nel dettaglio.

«Per prima cosa, è un caro amico e ardente sostenitore di Shi Zhengli, direttore del Center for Emerging Infectious Diseases al WIV, che è stato ripetutamente costretto a negare che il suo laboratorio fosse la fonte del coronavirus. Nel giugno 2020, Scientific American ha descritto la coppia come “collaboratori di lunga data” – Daszak ha anche difeso strenuamente la sua collaboratrice, affermando che “guida un laboratorio di livello mondiale degli standard più elevati” e ha respinto le accuse che lei o la sua organizzazione erano in alcun modo. responsabile della diffusione di Covid».

 Lo zoologo anglo-americano Peter Daszak insieme alla batwoman cinese Shi Zhengli

Dal 2014 al 2019, Daszak ha lavorato con Zhengli per indagare e catalogare i coronavirus di pipistrello in tutta la Cina, un’iniziativa finanziata dal National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti per 3,7 milioni di dollari. Successivamente, il capo dell’EcoHealth ha trasferito questo sforzo all’Università della Carolina del Nord, dove ha iniziato la ricerca sul “Guadagno di Funzione” sui coronavirus e le chimere nei topi umanizzati. Il guadagno di funzione è un potenziamento della carica virale simile al concetto dell’arricchimento dell’uranio per le armi atomiche.

In un’intervista del dicembre 2019, ha in qualche modo minacciosamente detto al virologo Vincent Racaniello che alcuni coronavirus possono “entrare nelle cellule umane”, si possono “manipolare in laboratorio abbastanza facilmente”, sono incurabili con gli anticorpi e “non è possibile vaccinarli contro di loro con un vaccino.”

https://www.gospanews.net/2020/12/19/wuhan-gates-27-scandalo-nellinchiesta-sul-sars-cov-2-nella-task-force-oms-il-partner-di-gates-negli-esperimenti-di-wuhan-sui-supervirus-con-hiv/

«NIH ha ritirato il suo sostegno al progetto EcoHealth nell’aprile 2020 sotto la pressione dell’amministrazione Trump, una mossa che ha raccolto un’attenzione significativa da parte dei media per l’organizzazione e Daszak. La mossa è stata invertita con molto clamore in agosto e il finanziamento di EcoHealth è più che raddoppiato a 7,5 milioni di dollari – ricorda giornalista investigativo tedesco Kit Klarenberg  – Tuttavia, ciò che nessun media ha notato in nessuna fase è che il sostegno NIH dell’organizzazione no profit rappresenta una frazione trascurabile del reddito del governo degli Stati Uniti. La stragrande maggioranza delle entrate di EcoHealth, pari a quasi 40 milioni di dollari tra il 2013 e il 2020, proviene dal Dipartimento della Difesa (DoD)».

https://www.gospanews.net/2020/12/05/wuhan-gates-covid-19-il-complotto-del-nuovo-ordine-mondiale-il-libro-in-arrivo/

L’AGENZIA DEL PENTAGONO E I SUPERVIRUS

Una scheda informativa del Dipartimento di Stato sulla WIV pubblicata a gennaio e citata da Klarenberg rileva che “diversi ricercatori” dell’Istituto si sono ammalati nell’autunno 2019, “prima del primo caso identificato dell’epidemia, con sintomi coerenti sia con il COVID-19 che con le comuni malattie stagionali”, sollevando interrogativi sulla credibilità delle affermazioni di Zhengli secondo cui “zero infezione” tra il personale e gli studenti della WIV prima della pandemia. La scheda informativa affermava anche che “gli scienziati in Cina hanno svolto ricerche sui coronavirus di origine animale in condizioni che aumentavano il rischio di esposizione accidentale e potenzialmente involontaria” e “progetti militari cinesi segreti” potrebbero essere stati condotti presso l’Istituto almeno dal 2017. In realtà, come svelato nelle inchieste di Gospa News raccolte nel libro WuhanGates, iniziarono addirittura nel 2004 grazie ai finanziamenti della Commissione Europea! (continua a leggere…)

IL REPORTAGE COMPLETO WUHAN-GATES 36 CONTINUA SU GOSPA NEWS