di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Fonte originale: articolo di Gospa News
Ancora una volta le inchieste di Gospa News hanno colpito nel segno. C’è qualcosa di anomalo nell’operazione finanziaria con cui il governo italiano ha voluto contribuire al vaccino della scoietà ReiTHera. Il 13 gennaio il reportage n. 29 del ciclo WuhanGates mise in luce le “zone d’ombra” dell’azienda di bioricerca di Castel Romano (Roma), unica Srl, società a responsabilità limitata che pertanto risponde per eventuali danni solo col capitale versato, a cimentarsi nella sfida per la produzione di un vaccino.
Anche la trasmissione Report, alcune settimane prima, aveva puntato i riflettori sul nuovo antidoto dimostrando un conflitto d’interessi internazionale perché ReiTHera, operativa come compagine italiana, è in realtà controllata da una finanziaria svizzera in cui avrebbe manifesti interessi la multinazionale farmaceutica di Londra, GlaxoSmithKline.
GSK, infatti, è anche socio di maggioranza della rete commerciale Pfizer (al 68 % in Italia) e sta quindi lucrando sulla terapia genica antiCovid a RNA messaggero prodotta da quest’ultima con la tedesca BioNTech, in un progetto orchestrato da una speculazione dell’imperatore mondiale dei vaccini Bill Gates.
Ora è la Corte dei Conti ha sentenziare che c’è qualcosa di anomalo nel contributo statale deciso a gennaio dall’allora premier Giuseppe Conte e diventato “fiore all’occhiello” nel piano di immunizzazione del Ministro della Salute Roberto Speranza.
«La Corte dei Conti ferma il decreto che attivava i fondi per la biontech romana ReiThera, che non riceverà quindi gli 81 milioni promessi da Invitalia lo scorso gennaio. Uno stop preventivo che di fatto blocca il provvedimento. “Attendiamo ancora la motivazione”, spiegano fonti del ministero dello Sviluppo, sottolineando che nel frattempo il piano per la produzione va avanti» scrive l’agenzia di stampa ANSA.
“Il piano per la produzione dei vaccini va avanti, non dipende da questo evento. Il Mise attende le motivazioni della decisione della Corte dei Conti, arrivata l’11 maggio scorso su un decreto interministeriale del 25 gennaio 2021″. Lo si apprende da fonti del ministero dopo la decisione dei giudici contabili di non registrare il decreto per la produzione del vaccino italiano ReiThera, secondo quanto riferito da RAI News. Ma l’azienda non è dello stesso avviso.
«Tecnicamente, una volta compreso il nodo da sciogliere potrà essere ripresentato un nuovo decreto attuativo. “Prendiamo atto della decisione della Corte dei Conti, che blocca di fatto l’impegno preso a suo tempo dalle parti governative. Aspettiamo di conoscerne i rilievi per valutare gli impatti che questa avrà sull’operatività di ReiThera”, afferma l’azienda» come riporta ancora l’ANSA.
In una nota, la Corte dei Conti ha comunicato oggi di aver deliberato “di ricusare il visto sul decreto relativo all’approvazione dell’Accordo di sviluppo sottoscritto in data 17 febbraio 2021 dal ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia spa e dalla Società ReiThera srl, volto a sostenere il programma di sviluppo industriale da realizzare presso lo stabilimento produttivo sito in Castel Romano”.
Quello che è incappato nelle maglie dei magistrati contabili è il decreto per la produzione del vaccino italiano, che prevedeva un finanziamento di 50 milioni su un totale di 81 milioni previsti dal decreto rilancio. Ma il confronto con l’ufficio di controllo della Corte ha portato alla richiesta di chiarimenti e i magistrati contabili “ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, hanno deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità”. Il decreto è stato “ricusato e l’atto non è stato quindi ammesso alla registrazione”.
GLI ENIGMI SUL FINANZIAMENTO PUBBLICO
Solo quando sarà depositata la sentenza si saprà se lo stop al finanziamento sia avvenuto per motivi formali o sostanziali. Nell’ultima inchiesta WuhanGates 37, pubblicata due giorni prima della decisione della Corte dei Conti, abbiamo evidenziato le molteplici anomalie di questa operazione finanziaria a causa di tre enigmi degni della sfinge egiziana.
Il primo riferito al fatto che la società ReiTHera, fondata nel 2013 proprio da GSK, è controllata da Keires AG di Basilea (Svizzera), una società anonima (AG è la sigla in tedesco) in cui i soci possono rimanere occulti in base al diritto elvetico: tra questi ci sarebbero due manager di GSK di cui è CEO una direttrice della Microsoft Corporation di Gates.
Il secondo riguarda il fatto che il vaccino GRAdCoV2, fermo nella fase 2 proprio in attesa dei fondi statali per iniziare i trials clinici di fase 3, è stato sviluppato insieme all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ma il brevetto sarebbe in mano ai privati.
Il terzo deriva dalla circostanza che le verifiche sulla società, necessarie per l’erogazione di un finanziamento pubblico, sono state effettuate da Invitalia di cui è amministratore delegato Domenico Arcuri, ex commissario per l’emergenza pandemia silurato dal governo Draghi pochi giorni prima che diventasse di dominio pubblico la sua iscrizione al registro degli indagati della Procura della Repubblica di Roma per peculato (l’appropriazione indebita commessa da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni) in relazione allo scandalo delle forniture di mascherine.
LE POLEMICHE POLITICHE SUI FONDI A REITHERA
Il progetto finora è arrivato alla fase due della sperimentazione, che si è conclusa in 25 ospedali italiani con mille volontari, e i finanziamenti servono per procedere alla fase tre. Ma con lo stop della Corte, si apre comunque una fase di incertezza sulla produzione del vaccino italiano che ha scatenato una ridda di polemiche politiche.
«I dubbi sulla sperimentazione del vaccino Reithera inseriti in una mia interrogazione protocollata nei giorni scorsi in Regione Lazio, indirizzata al presidente Zingaretti e all’assessore alla Salute D’Amato, trovano riscontro nelle motivazioni della Corte dei Conti. Siamo quindi in attesa di chiarimenti per capire, ancora una volta, che fine abbiano fatto i cinque milioni di euro stanziati al fine di realizzare il nuovo vaccino». Così in una nota Laura Corrotti, consigliere Lega alla Regione Lazio.
«La bocciatura da parte della Corte dei Conti sul vaccino Reithera conferma una volta ancora la totale incapacità della gestione Conte-Arcuri-Speranza. Un trio che ha determinato ritardi nel reperimento dei vaccini, campagne multimilionarie con archistar poi ritirate e infine investimenti sbagliati che oggi ricadono soprattutto sul governatore Zingaretti. Un altro scandalo, dopo le mascherine cinesi e la concorsopoli piddina, sul quale il gruppo regionale di Fdi con il capogruppo Ghera e il consigliere Maselli hanno fatto un’interrogazione che depositerò anche io. Ci sono tutti gli elementi per una bella inchiesta della magistratura a tutti i livelli amministrativi. Se solo fosse più attenta». E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia.
Il ruolo di Zingaretti nella vicenda di ReiTHera, come in quella della società Advent srl che ha prodotto il vettore di adenovirus dello scimpanzè per il vaccino AstraZeneca, era stato evidenziato proprio da Gospa News in tempi non sospetti: nell’inchiesta WuhanGates – 15 pubblica l’8 luglio 2020… Un intrigo che scorre sulla scia della sinergia Dem tra Italia e Usa, avviata da entrambe le organizzazioni politiche grazie agli investimenti finanziari di Gates, megadonor dell’amministrazione Obama-Biden, fin dagli esperimenti sui virus SARS infettati con l’HIV al Wuhan Institute of Virology (piano EPISARS della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi, poi premier italiano PD) per arrivare al vaccino della Pfizer, la Big Pharma sponsor della campagna elettorale vincente del presidente Joseph Biden. Per saperne di più acquista il libro WuhanGates con la sintesi di 35 inchieste sul virus SARS-Cov-2 creato in laboratorio…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS