ARMI BATTERIOLOGICHE DEL PENTAGONO. Dossier su tutti i laboratori militari USA che creano virus

Se questi taceranno, grideranno le pietre
Gesù Cristo dal Vangelo di Luca (19,40)

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Fonte originale: inchiesta WuhanGates 7 di Gospa News

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Un dossier estremamente riservato, di evidenza pubblica ma sepolto negli archivi dell’UNODA, Ufficio per gli Affari del Disarmo delle Nazioni Unite di Ginevra, aumenta i sospetti nei confronti degli USA per la pandemia da SARS-COV-2 esplosa nel contesto di una guerra biologica di potentati finanziari, massonici, militari e di intelligence di un Deep State transnazionale.

Soltanto nell’anno 2015, durante l’amministrazione di Barack Obama, il Governo a stelle e strisce ha stanziato per lo studio di armi biologiche $824 milioni destinati a 28 laboratori BLS di livello 2,3 o 4 operativi sul territorio nazionale. Senza considerare i finanziamenti sconosciuti per gli altri 25 laboratori sparsi nel mondo. Questo dato lo scopriamo grazie al rapporto Biological Weapons Convention 2015 di cui siamo venuti in possesso: l’unico rintracciabile da una fonte OSINT sul web perché quelli degli anni successivi non sono disponibili (ma abbiamo già trovato ed elaboreremo a breve quelli del Regno Unito).

I tre principali gestori di quei fondi sono stati il Dipartimento della Difesa (DOD) con $593 milioni, il Dipartimento della Salute (HHS) con $109 milioni, attraverso il NIAID, Istituto Nazionale di Allergia e Malattie Infettive, diretto dal famoso dottor Antonio Fauci, che aveva potere di controllo anche su alcuni centri di ricerca del Pentagono ma pure su altri finanziati dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale (DHS) con $103 milioni.

 La copertina del rapporto BCW USA del 2015 depositato all’UNODA nel 2016 – PDF alla fine dell’articolo

Tutti gli studi sono stati, ovviamente, condotti per la bio-difesa ma essendo stati realizzati in gran parte in siti militari come il famigerato Fort Detrick, parzialmente chiuso per perdite di bio-sicurezza nel luglio 2019, o i meno noti Fort Collins e Kirtland Air Force Base, non si potrà mai essere certi delle loro effettive finalità.

Soprattutto perchè anche il dossier ufficiale BWC depositato da Washington all’UNODA di Ginevra nell’aprile 2016 ha molte zone d’ombra sulle attività di alcune strutture, su alcune ricerche mantenute segrete dal Pentagono e persino sull’esistenza di alcuni laboratori come il Walter Reed Army Institute of Research di Silver Spring, in Maryland. Nella Biological Weapons Convention (BCW) esso non è nemmeno menzionato nonostante sia specializzato nell’U.S. Military HIV Research Program e sia stato uno dei primi centri a sperimentare nel 2019 un vaccino contro la MERS, la variante Mediorientale della Sindrome Respiratoria SARS originata da uno dei tanti ceppi di CoronaVirus.

Ad esempio non si sa quali siano le strutture sovvenzionate con $8,5 milioni dall’Evinronmental Protection Agency (EPA) del Centro di Ricerca della Sicurezza Nazionale (NHSRC) dipendente dal DHS per i rischi di contaminazione chimica, batteriologica, radiologica e nucleare (CBRN) di aria e acqua. Mentre tra gli studi citati, accanto ai numerosissimi su Antrace, Botulino, Ebola e Marburg, non mancano quelli per un vaccino sull’HIV e sulla SARS del 2003 e sulla MERS del 2014.

 Una panoramica dei 5 centri di ricerca di Fort Detrick a Frederick, in Maryland

Ci sono inoltre almeno 5 esperimenti sui ceppi di CoronaVirus condotti con il cosiddetto pericoloso “guadagno di funzione” che ha una valenza “dual use” farmaco-arma, ed altri sui virus “ricombinanti” ovvero gli agenti geneticamente modificati in laboratorio, costruiti per sviluppare vaccini, con l’introduzione di sequenze genetiche di altri patogeni come, secondo il virologo Luc Montagnier sarebbe avvenuto per la SARS-CoV-2.

Nei filamenti di RNA di questo nuovo ceppo di CoronaVirus, infatti, il professore francese ha individuato di recente tracce dell’HIV, il principio virale dell’AIDS che lui stesso scoprì tanto da vincere il Nobel per la Medicina nel 2008. Quella sarebbe la prova che il Covid-19 è stato costruito articifialmente dall’uomo con la bio-ingegneria genetica, a giudizio del famoso accademico che ha riaccreditato lo studio indiano pubblicato e poi misteriosamente ritirato dalla Kuzuma School of Biology di New Delhi.

Per la Casa Bianca le colpe del virus che ha già ucciso più di 257mila nel mondo e oltre 73mila solo negli Usa vanno cercate in Cina. Il presidente americano Donald Trump ed il Segretario di Stato Mike Pompeo sostengono che l’agente patogeno è uscito da un laboratorio e continuano a puntare il dito contro l’Istituto di Virologia di Wuhan, nell’area del primo focolaio dell’epidemia in Asia.

Ora anche molti atleti europei dicono di aver contratto lì una misteriosa e potentissima influenza già nell’ottobre 2019 durante i World Military Games tenutisi proprio a Wuhan che accrescono gli indizi sulla diffusione dell’epidemia antecedente alla sua ufficiale scoperta a dicembre.

Ma Trump e Pompeo non forniscono prove e soprattutto non dicono tutta la verità. L’Iran, infatti, nell’oscuramento dei big media, aveva chiamato in causa Washington come ha cercato di fare anche Pechino prima di trincerarsi nel silenzio con cui sta censurando ogni ricerca scientifica e le misteriosi morti di alcuni scienziati implicati negli studi.

INTRIGHI BIOLOGICI TRA NIAID E SICUREZZA NAZIONALE DI OBAMA

Le accuse della Casa Bianca si sono però ritorte contro gli stessi USA dopo che varie inchieste giornalistiche hanno dimostrato che l’Istituto Virologico cinese fu in realtà finanziato dal NIAID di Fauci con $3,7 milioni attraverso il progetto USAID, l’agenzia governativa di Washington che è braccio operativo della Central Intelligence Agency nei progetti di sviluppo internazionale e sovente è stata utilizzata per finanziare i regime-change nel mondo (come in Siria e Venezuela).

Lo stesso professor Montagnier, ora ricercatore e docente accademico a Shangai, ha sostenuto che la pandemia è “un affare tra Cina e USA”. Alla luce di tutto ciò appaiono pertanto ridicole le smentite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del direttore dell’Istituto Nazionale della Salute americano e del CDC Anthony Fauci, e dell’intelligence Usa che continuano a sostenere l’origine naturale del virus ben sapendo, in caso contrario, di essere i principali sospettati di un complotto ben orchestrato e ancor meglio occultato.

Come abbiamo dimostrato negli ultimi due reportages Wuhangate 4 e 5, infatti, sotto l’egida del progetto PREDICT 2 finanziato da USAID sono state condotte ricerche sui CoronaVirus in tutto il mondo nelle quali erano global partner proprio OMS, CDC e NIAID.

 Il direttore del NIAID Anthony Fauci con il presidente americano Donald Trump

Tra gli studi più inquietanti quello del supervirus chimerico SHC014-MA15 sviluppato con la bioingegneria genetica manipolando un ceppo di SARS dei pipistrelli a ferro di cavallo dall’Università della Nord Carolina a Chapel Hill con l’aiuto degli scienziati e del laboratorio di Wuhan sempre nell’ambito dei progetti USAID-PREDICT 2 avviati nel 2009 dall’amministrazione di Barack Obama. Questa clamorosa ricerca, finita sotto i riflettori dei media, prova l’effettiva capacità di costruire un virus altamente letale e senza antidoto per finalità “Dual Use” ovvero sia per la ricerca di un vaccino che per un’arma batteriologica.

Per farlo sono indispensabili laboratori di biosicurezza di livello 3 o 4 con scienziati esperti di biologia molecolare e qualche ingegnere per la manipolazione di DNA o RNA con il kit di editing genetico Crispr-Cas9.

Nei reportages 1 e 7 sulla teoria della Bio-Arma CoronaVirus e in Wuhangate 5 abbiamo visto gli esperimenti sospetti e in alcuni casi mortali condotti dall’agenzia DTRA del Dipartimento della Difesa (DoD) USA in alcuni dei 25 bio-laboratori gestiti nei paesi stranieri, soprattutto in Georgia con l’aiuto della Big Pharma americana Gilead, grazie ai progetti USAID.

Ora, grazie al rapporto Biological Weapons Convention (BWC) depositato UNODA nel 2016, analizziamo i 28 laboratori degli Stati Uniti che nel 2015 furono finanziati e controllati da Pentagono, NIAID e CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) allora diretto da Tom Frieden, già funzionario OMS in India, che nel 2017 ha lasciato il CDC per fondare a New York la sua ONG “Resolve to Save Lives”.

L’ente del medico Frieden è finalizzato a prevenire malattie cardiovascolari ed epidemie: è stato finanziato da Bloomberg Philanthropies, Chan Zuckerberg Initiative e dall’immancabile Bill & Melinda Gates Foundation in un eclatante intreccio tra big media, social network e promoter di vaccini di forte impronta politica Dem.

Ben 20 di quei centri di ricerca nel 2015 erano dotati di un’equipe specializzata in biologia molecolare in grado di condurre studi su virus e prioni, sui simulanti (repliche biochimiche degli agenti senza virulenza patogena) e potevano contare su un esercito di 149 ingegneri capaci di qualsiasi manipolazione batteriologica. Ovviamente ciò non è sufficiente a provare che qualcuno di quegli scienziati abbia davvero messo la sua mano nella costruzione del CoVid-19.

Cosa sia stato fatto e perché possono dirlo solo il dottor Fauci e il presidente Obama poiché nel rapporto di 164 pagine sono pubblicate soltanto le ricerche pubblicate negli ultimi 12 mesi. Ma quelle di alcuni laboratori gestiti direttamente dal Pentagono o dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale sono state considerate “top-secret” e pertanto nemmeno segnalate all’ONU.

Ciò assume una rilevanza inquietante se si rammenta che nell’anno cui si riferisce questa relazione era vice consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca l’avvocatessa Avril Haines, in precedenza consulente di Joe Biden nei Democratici al Congresso e quindi nominata da Obama vice direttore della CIA, divenuta esperta di bio-armi per il NTI (un istituto privato di ricerca americano di area Dem).

Dopo il cambio di amministrazione l’avvocatessa Haines ha fatto carriera come ricercatrice alla Columbia University e al John Hopkins Health & Security Center (presso la Bloomberg School di Baltimora) dove nell’ottobre 2019 fu protagonista dell’esercitazione Event 201 sulla pandemia da CoronaVirus finanziata da Bill Gates che ebbe la facoltà profetica di prevederla già nel 2015. Mentre la Haines la predisse in una conferenza pubblica a Camden nel 2018, quando predicò anche la necessità di “ordine mondiale” per prevenire le pandemie da infezioni respiratorie…

BATTELLE, CONTRACTOR DEI PROGRAMMI SEGRETI

Abbiamo sintetizzato la relazione BWC 2016 in un dossier di 36 pagine (consultabile in pdf a fondo pagina, l’originale BWC di 164 pagine disponibile su richiesta via email a [email protected] solo accettando l’iscrizione alla Newsletter Gospa News) e pertanto analizzeremo in questo articolo solo i laboratori più strategici ed interessanti, cominciando ovviamente da Fort Detrick, nel Maryland, forse la più imponente struttura sulle armi batteriologiche del mondo con 4 differenti centri di ricerca.

 Il National Biodefense Analysis and Countermeasures Center (NBACC) di Fort Detrick gestito dal contractor Battelle

Ben due di essi sono gestiti da Battelle National Biodefense Institute LLC, un contractor privato di Columbus (Ohio) finito nel mirino dei media per gli esperimenti misteriosi e sospetti condotti insieme alla CIA nella fortezza inavvicinabile del Lugar Center in Georgia, nell’ex Unione Sovietica, dopo la Rivoluzione delle Rose finanziata da un altro donor dei Dem, George Soros.

Al Lugar Center, come evidenziato in Wuhangate 5, lavorò anche la multinazionale farmaceutica Gilead con un progetto di immunizzazione antivirale contro l’epatite C che ebbe conseguenze drammatiche causando la morte di 79 cavie umane e destando le accuse di sperimentazione di armi biologiche da parte della Russia.

Battelle è ormai di fatto un’appendice del Dipartimento di Sicurezza Nazionale che fu solo parzialmente penalizzata dalla moratoria del 2014 con cui l’amministrazione Obama manifestò l’intenzione di porre un freno agli esperimenti “Dual Use” finalizzati al Guadagno di Funzione (GOF), ovvero il potenziamento in laboratorio degli agenti patogeni batteriologici simile al principio dell’arricchimento dell’uranio per le armi nucleari.

Obama interruppe i finanziamenti a tali ricerche con la moratoria del 2014 ma non la vietò. Ciò consentì al National Institute of Health di concedere la deroga agli scienziati di Chapel Hill e Wuhan per portare a termine la costruzione del pericolosissimo supervirus chimerico SHC014-MA15. Molto simile al CoVid-19 dell’attuale epidemia ma non identico…

Pertanto non esiste prova alcuna che siano stati davvero interrotti tutti gli studi GOF nei laboratori top-secret del Pentagono che finanzia genericamente le agenzie governative DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), operativa soprattutto negli USA, e DTRA (Defense Threat Reduction Agency), responsabile delle missioni nei 25 centri di ricerca all’estero. Mentre, come abbiamo scoperto, esiste la certezza che almeno 5 pericolose ricerche “dual-use” siano proseguite proprio in relazione al CoronaVirus…

Trump nel 2017 ha interrotto tale moratoria di dubbia efficacia consentendo quindi la ripresa degli esperimenti biologici GOF anche con eventuali fini militari ma in compenso nel novembre 2019 ha poi messo fine al progetto PREDICT 2 di USAID annullando un finanziamento di 200 milioni di dollari con le vibranti proteste dell’organizzazione EcoHealthAlliance di New York, il partner privato del piano supportato da big pharma dai lunghi precedenti giudiziari come Johnson&Johnson e da università americane, cinesi e persino saudite, come riferito nel reportage Wuhangate 1.

Battelle nel 2015 si vide ridurre dai $344 milioni del piano (2009-2016) a $17,3 milioni (2015-2026) il suo contratto con la Casa Bianca ma ha mantenuto la gestione del National Biodefense Analysis and Countermeasures Center (NBACC) di Fort Detrick, finanziato da tre dipartimenti strategici come Difesa, Sicurezza Nazionale e Giustizia che nel 2015 operava in un’area di totale 4826 m2 di laboratori BSL 3 e 4, ma anche in quelli dell’Integrated Research Facility (IRF) Frederick (2183 m2), controllato da NIAID. In quell’anno ricevette complessivamente fondi per 40 milioni di dollari.

 L’impianto del laboratorio BSL 4 Hot dell’IRF gestito da Battelle e NIAID a Fort Detrick

«Scienziati di IRF-NIAID coordinano e facilitano la ricerca preclinica sulle malattie infettive per lo sviluppo di contromisure mediche per agenti patogeni ad alte conseguenze. Questa è l’unico laboratorio di massimo contenimento nel mondo dove le apparecchiature di imaging medico convenzionale e molecolare sono integrate nella progettazione della struttura. Questo capacità fornisce agli investigatori strumenti unici per dissezionare la patogenesi della malattia, valutare la capacità dei modelli animali di ricapitolare le malattie umane e testare contromisure del candidato. È importante sottolineare che l’imaging molecolare avanzato ha il potenziale per fornire termini alternativi alla letalità».

E’ quanto riporta una ricerca ufficiale pubblicata nel 2014 dal centro di ricerca gestito da Battelle in cui si specifica che tale tecnica MI consente di utilizzare meno cavie animali. Tra gli esperimenti menzionati ce n’è uno condotto sui macachi proprio in relazione a un ceppo di CoronaVirus.

 Le radiografie dei polmoni dei macachi infettati dal CoronaVirus Mers all’IRF Frederick

«Attraverso l’MI, gli scienziati dell’IRF stanno già studiando lo sviluppo di consolidamenti nei polmoni di primati non-umani infetti da Sindrome Respiratoria Mediorientale Coronavirus (MERS-CoV). Con l’MI, gli scienziati sono in grado di farlo tracciare lo sviluppo e la quantificazione delle lesioni polmonari – si legge nella conclusione – I dati generati da questi esperimenti non solo avanzeranno la nostra comprensione delle malattie emergenti, ma consentiranno lo sviluppo di contromisure e cliniche paradigmi di cura precedentemente considerati impossibili».

A giudicare dal numero dei morti di CoVid-19 negli Usa si può dire con certezza che il sacrificio di quelle povere scimmie da laboratorio non è servito a nulla…

PERICOLO DUAL-USE VACCINO-ARMA IGNORATO PER I CORONA VIRUS

Ma nello studio del NBACC. l’altro laboratorio Battelle, intitolato “Ingegneria una risposta globale alle malattie infettive” si sostiene che «andando oltre il rilevamento di focolai di malattie si desidera poter valutare e prevedere i rischi di malattia» e che «sono in corso più iniziative che getteranno le basi e rafforzeranno la scienza alla radice» attraverso «gli approcci a una nuova ingegneria che raggiungeranno i maggiori obiettivi per la gestione di una malattia infettiva».

Per quanto gli scienziati ribadiscano nei loro studi il dovere di un’analisi nei rapporti “benefici/rischi” il confine rimane così opinabile che per il bene dell’umanità – della filantropia vaccinale di Bill Gates – tutto pare concesso…

 Integrated Research Facility IRF Frederick di Fort Detrick

All’IRF Frederick di Fort Detrick si sono sviluppati almeno 6 studi sui vari ceppi conosciuti di CoronaVirus. Uno dei più rilevanti è quello su un vaccino MERS-CoV cui hanno lavorato gli scienziati di vari laboratori americani, molti dei quali di nazionalità cinese.

Al medico IRF Joshua Johnson si sono affiancati infatti il capofila della ricerca Lingshu Wang del Vaccine Research Center e altri colleghi dei laboratori del NIAID-NIH di Bethesda (MD), delle strutture private M. Jackson Foundation for the Advancement of Military Medicine (stessa località), della big pharma Sanofi-Aventis di Cambridge (Massachusetts), e dell’University Medical Center di Nashville (Tennessee).

Tra i ricercatori compare anche Kayvon Modjarrad del VRC di Bethesda che fa parte anche del Military HIV Research Program del fantomatico Walter Reed Army Institute of Research di Silver Spring, non menzionato dalla relazione BWC 2015, sebbene abbia svolto numerose ricerche anche sul CoronaVirus oltrechè ovviamente sull’HIV.

Modjarrad è l’autore di una ricerca sul Guadagno di Funzione, da cui deriva il rischio “Dual Use” vaccino-arma, che comprova la dubbia valenza della moratoria di Obama del 17 ottobre 2014, by-passata per portare a termine i già citati esperimenti della Nord Carolina University e dell’Istituto di Virologia di Wuhan sul supervirus di cui abbiamo ampiamente parlato nel reportage Bio-Arma 9.

Nello studio condotto con Andy Kilianski dell’Edgewood Chemical Biological Center (ECBC) di Aberdeen Proving Ground (MD) e Jennifer B. Nuzzo del Medical Center for Health Security della Pittsburgh University di Baltimore fa una rivelazione che dinnanzi alla pandemia di oggi assume una sconcertante rilevanza.

«Il 15 e 16 dicembre 2014, la National Academy of Sciences, il National Research Council e l’Institute of Medicine hanno convocato esperti delle discipline delle malattie infettive, dell’etica della ricerca e della politica scientifica per discutere i potenziali rischi e benefici della ricerca GOF in un forum pubblico aiutare a informare il governo federale sul modo migliore di procedere nella regolamentazione della ricerca del GOF su agenti biologici potenzialmente pericolosi. Poco dopo l’incontro, l’NIH ha notificato a un sottogruppo di ricercatori interessati dalla pausa di ricerca che il loro lavoro potrebbe riprendere. In particolare, 5 progetti di ricerca sullo sviluppo del modello animale MERS-CoV e 2 sull’HPAI (influenza aviaria altamente patologica) sono stati autorizzati a proseguire».

 La cronologia del dibattito Gain of Function (Guadagno di Funzione) sugli esperimenti per l’aviaria HPAI e CoronaVirus SARS e MERS

«La ricerca GOF svolge un ruolo significativo nel garantire che i medici dispongano degli strumenti di cui hanno bisogno per rispondere alle epidemie di malattie infettive. Pertanto, la comunità clinica è direttamente influenzata dalle decisioni politiche su quali tipi di ricerca sono e non possono continuare. Ci sono anche rischi associati alla ricerca GOF, di cui la comunità clinica dovrà essere molto consapevole. Come hanno dimostrato le recenti cadute in laboratori di alto profilo, rimane il potenziale che i ceppi batterici e virali possano sfuggire anche agli ambienti più sicuri. In caso di fuga di un agente patogeno, sia esso naturale o prodotto dalla ricerca del GOF, la comunità clinica avrà un ruolo importante nel rilevare e rispondere a tali incidenti».

Le parole scritte dai tre scienziati Modjarrad, Kilianski e Nuzzo appaiono profetiche dopo le clamorose rivelazioni del professor Montagnier sul virus SARS-CoV-2 manipolato e, nella sua clemente ipotesi, sfuggito da un laboratorio.

SIMULANTI, RICOMBINANTI E STUDI TOP-SECRET

Proprio per evitare spiacevoli conseguenze i ricercatori hanno sperimentato un escamotage: la creazione dei “simulanti”. Possono essere paragonati ai “proiettili a salve” usati durante un’esercitazione militare. Ecco cosa spiega una ricerca del NBACC condotta insieme a scienziati del Naval Medical Research Center di Silver Spring (non menzionato nel BWC 2015 come il Walter Reed Institute che controlla).

«I virus patogeni umani ad alta conseguenza devono essere gestiti a livello di biosicurezza 2, 3 o 4 e devono essere resi non infettivi prima di poter essere utilizzati per applicazioni molecolari o immunologiche a livelli di biosicurezza inferiori. Qui valutiamo Arena-, Bunya-, Corona-, Filo-, Flavi- e Orthomyxovirus inattivati ​​dallo psoralene per la loro idoneità come antigene nei processi immunologici e come modello per la PCR e il sequenziamento della trascrizione inversa. Il metodo di inattivazione del virus usando una molecola di psoralene sembra avere ampia applicabilità ai virus dell’RNA e lasciare intatti sia la particella che l’RNA del virus trattato, rendendo il virus non infettivo». Mentre tutt’altra cosa sono i “ricombinanti” ben approfonditi in uno studio del NIAID di Bethesida pubblicato il 3 novembre 2015 nella PMC Library of Medicine del NIH. (continua a leggere)

L’INCHIESTA INTEGRALE WUHAN-GATES 7 SUI LABORATORI DEL PENTAGONO PROSEGUE QUI