Loschi Affari Washington-Bangkok con Gates e Pfizer
In copertina il generale golpista thailandese Prayuth-Chan-ocha, il presidente americano Joseph Biden e Bill Gates che controlla le Big Pharma GSK e Pfizer
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Fonte originale: le grandi inchieste di Gospa News
Nell’era del relativismo in cui tutto è opinabile, dal genere sessuale di appartenenza all’esistenza di una vita ultraterrena in cui l’umanità ha creduto per secoli soprattutto grazie alla Risurrezione di Gesù Cristo, esiste un’unica verità inossidabile e indiscutibile forgiata dallo Scientismo massonico che dalla Rivoluzione Industriale si è proietttato in quella Tecnologica sconfinando nelle aberrazioni della deriva sulla Biogenetica umana. Questa presunta verità è la proclamata affidabilità dei vaccini anche quando sono ancora sperimentali, e quindi congenitamente insicuri, come quelli contro il Covid-19.
Con la scusa umanitaria di una pandemia da SARS-Cov-2 (creato in laboratorio in un affare tra Cina e Usa) che le terapie geniche Pfizer e Moderna e i sieri AstraZeneca e Johnson&Johnson avrebbero dovuto sconfiggere, ma non sono riusciti a raggiungere l’immunità di gregge nemmeno in quei paesi come Israele dove la campagna di immunizzazione è stata massiva e impositiva, gli stati occidentali e quelli più estremisti orientali si muovono politicamente sulla stessa china di una dittatura nazicomunista o stalinista che dir si voglia.
Va infatti rammentato che sulle Big Pharma dei vaccini lucrano gli stessi fondi d’investimento americano (tra cui BlackRock del sionista Larry Fink) che non si fanno problemi a speculare sulla Lobby delle Armi che condiziona la geopolitica internazionale in molti paesi strategici dall’Europa al Regno Unito, dal Medio Oriente all’Asia.
Se in Francia e in Europa si sta passando alle vie di fatto con l’imposizione del Green Pass per partecipare alla vita sociale, in Turkmenistan è già scattato l’obbligo di vaccinazione per tutti gli abitanti con più di 18 anni, imponendo una legge coattiva più severa di quella dell’Arabia Saudita dove vige la regola “no jab, no job” ovvero se non sei vaccinato non lavori.
Mentre, in altri paesi, si vuole affrontare di petto una fantomatica “disinformazione” che dai governi compiacenti con le Big Pharma, come quello del presidente americano Joseph Biden finanziato in campagna elettorale da Pfizer, viene identificata con la “contro-informazione” e il giornalismo investigativo sulle origini dal laboratorio del Sars-Cov-2 e su migliaia di morti segnalati alle piattaforme sulle reazioni avverse ai vaccini EudraVigilance nell’Unione Europea e Vaers negli Usa.
La Casa Bianca ha infatti annunciato un incremento del controllo dei Social attraverso i fact-checkers (tra cui Facebook partner di Pfizer) ma addirittura un monitoraggio degli SMS sugli smartphone. In Thailandia, invece, dove governano i golpisti militari del generale filo-americano Prayuth-Chan-ocha, chi diffonderà notizie sui vaccini ritenute false dal regime rischia fino a 5 anni di carcere. E’ quindi evidente l’intento di utilizzare la censura, che in questi giorni ha limitato il profilo Gospa News di Linkedin, per la realizzazione di una “società orwelliana”.
Così, in riferimento al famoso libro 1984 di George Orwell, è stata definita dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che, tardivamente, per ora usando solo Tweet anziché azioni legali o iniziative parlamentari, ha contestato l’orientamento del Governo Italiano di imitare quello Francese nell’applicazione del Green Pass (il lasciapassare europeo per agevolare i viaggi senza tamponi e quarantene) anche per la partecipazione alla vita sociale: per accedere a concerti e spettacoli ma anche a ristoranti.
NIENTE VITA SOCIALE SENZA GREEN PASS IN FRANCIA E ITALIA
Il Green Pass è il certificato approvato dall’Unione Europea che dimostra di essere guariti dal Covid, oppure aver fatto un tampone nelle ultime 48 ore (risultato negativo), o di essere stati vaccinati con doppia dose. Il prossimo decreto dovrebbe imporre il rilascio della carta verde solo a chi ha ricevuto anche la seconda dose.
«Per entrare in tutti i luoghi pubblici a rischio assembramento bisognerà avere il green pass, altrimenti scatteranno le multe. Cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno. Lo prevede il decreto Covid con le nuove misure di contenimento a cui il governo sta lavorando» è quanto anticipa il Corriere evidenziando che l’orientamento governativo di Roma è quello di applicarlo non solo per salire su treni, aerei e navi, entrare in un cinema, a teatro o in una sala da concerto, frequentare una palestra, una piscina, una discoteca (se e quando riapriranno) andare allo stadio per la partita ma anche per fare shopping in un centro commerciale e per i ristoranti al chiuso (ma non nei bar come in Francia).
«La prossima settimana, lunedì o martedì, si terrà la cabina di regia politica con Mario Draghi e, forse giovedì, il Consiglio dei ministri darà il via libera al provvedimento. La preoccupazione degli scienziati, del ministero della Salute e di Palazzo Chigi è alta. La maggioranza è spaccata, Matteo Salvini (Lega) è contrario alla stretta sul «modello Macron» e anche i 5 Stelle sono cauti. Ma Pd e Leu, con il ministro Roberto Speranza, sono invece convinti che la nuova fase, con la variante Delta che colpisce duro anche nei Paesi con alto tasso di vaccinazioni effettuate, costringa anche l’Italia a prendere urgentemente provvedimenti. Per il responsabile della Salute l’uso “più largo possibile” del green pass eviterà di richiudere bar, ristoranti, piscine, palestre, stadi, cinema, teatri e tutti quei luoghi dove l’affollamento facilita la diffusione del virus».
Questa manovra “coercitiva” per indurre alla vaccinazione ha suscitato violente proteste a Parigi e indotto i giuristi italiani a scendere in campo in difesa dei diritti costituzionali. Tra loro l’accademico di fama internazionale Ugo Mattei (docente a Torino e negli USA) che ha lanciato un appello e una raccolta firme contro il Green Pass proprio in relazione al fatto che i vaccini antiCovid sono sperimentali.
Non solo. Secondo alcuni studi pubblicati su Science e Nature da esperti ricercatori americani la tanto temuta Variante Delta e la ancor più pericolosa mutazione Epsilon del Sars-Cov-2 sono resistenti agli attuali vaccini. Inoltre, secondo la biologa molecolare Loretta Bolgan e una ricerca di letteratura scientifica condotta dal professor Francesco Cappello, le varianti possono essere causate dagli stessi vaccini che, come notò il professor Luc Montagnier, virologo vincitore del Nobel per la Medicina, non andrebbero mai sperimentati quando un virus è ancora in una fase epidemica. Soprattutto se esistono molteplici efficaci cure alternative ignorate dal Ministro della Salute Roberto Speranza (vitamina D3, cortisone, ivermectina ecc.).
IN THAILANDIA RISCHIA IL CARCERE CHI CRITICA I VACCINI
Tutte queste informazioni sui rischi connessi ai vaccini e sulla loro pericolosità non potranno essere più diffuse in Thailandia come ha reso noto, con un inquietante compiacimento, l’agenzia di stampa Fides delle Opere Missionarie Pontificie.
«Da questa settimana 10 provincie hanno stabilito il coprifuoco notturno. Il traffico aereo notturno è fermo in tutta la Thailandia. Chi arriva poi da Bangkok e da altre zone rosse deve stare in quarantena anche nelle altre provincie». Lo scrive all’Agenzia Fides don Ferdinando Pistore, missionario fidei donum a Chiang Mai. Il sacerdote conferma la mancanza di notizie attendibili e il clima di tensione in merito al fatto che qualcuno abbia insinuato che il governo avesse aumentato i dazi sui vaccini che non riescono ancora ad arrivare nel Paese.
«L’Anti-Fake News Center del Ministero dell’Economia e della Società Digitale ha riportato più di 50 casi di notizie false pubblicate dal mese scorso, la maggior parte riguardanti il Covid-19 o i vaccini. La polizia sta indagando e per coloro che hanno pubblicato o condiviso informazioni fuorvianti, che minacciano la sicurezza nazionale o causano panico pubblico, potrebbero esserci sanzioni ai sensi del Computer Crime Act thailandese che prevede una pena massima di 5 anni di carcere e una multa fino a 100.000 baht» si legge nell’articolo dell’agenzia pontificia.
«Nel primo anno dall’inizio dell’epidemia, la Thailandia era riuscita a contenere il virus con pochissimi casi, anche per merito della chiusura delle frontiere e della quarantena obbligatoria di due settimane per gli arrivi dall’estero. Ad oggi sono confermati oltre 9 mila casi di contagio e circa 80 morti al giorno» conclude Fides senza porsi il minimo problema su quanto sia attendibile un centro anti-Fake News gestito dai golpisti (l’attuale primo ministro è il generale Prayut Chan-o-cha, che ha guidato il colpo di Stato del 22 maggio 2014 ed il giorno dopo ha assunto la carica ad interim) e sul fatto che 80 morti al giorno di presunto Covid in un paese di 69,63 milioni di abitanti rappresentano certamente una percentuale più bassa rispetto a decessi di altra natura.
Va infatti rilevato che il cancro (19%) è la principale causa di morte in Tailandia, seguita da cardiopatia ischemica (12%) e ictus (10%). Inoltre sono assai elevate anche le infezioni respiratorie inferiori (9%) comprendono bronchite acuta e ascesso polmonare mentre la Malattia polmonare ostruttiva cronica (4%) include enfisema, asma refrattario e bronchiectasie. Tutte patologie con sintomatologia assai simile a quella del Covid-19.
AFFARI TRA WASHINGTON, BANGKOK E PFIZER DI GSK-GATES
Non è un caso che questa dittatura sull’informazione avvenga proprio a Bangkok, da anni nell’orbita sanitaria degli Usa, che ha ordinato 10milioni di dosi di vaccino Pfizer nonostante Siam Bioscence ne produrrà 61milioni grazie a un accordo con AstraZeneca. Ciò ha infatti consentito alla giunta militare di Prayut Chan-o-cha (contestata da una parte della popolazioni con grandi manifestazioni nell’estate scorsa) di ricevere da Washington la promessa di una donazione come annunciato solo pochi giorni fa in un comunicato ufficiale dall’Ambasciata Usa a Bangkok. (continua a leggere)