Dr. Stefano Scoglio, Ph.D.
Sto preparando uno scritto scientifico più aggiornato sulle varianti, ma nel frattempo l’enormità di alcuni aspetti che sto scoprendo di questa vicenda mi spingono a parlarne subito.
Il 19 Luglio, Boris Johnson ha annunciato che lo UK tornerà all’assoluta normalità: niente più mascherine, distanziamenti, tracciamenti, tests, etc. In realtà la cosa era già stata programmata per il 21 Giugno, e nel mese precedente il 21 Giugno, dopo mesi in cui i casi di Covid erano scesi a non più di 1,000 al giorno, è stato tutto un aumento di casi, tutti dovuti alla nuova terribile variante Delta (di cui dirò), chiaramente organizzato dalle forze chiusuriste e dittatoriali che fanno riferimento (solo intermedio) all’OMS, come l’Inglese NHS o Public Health England, hanno spinto talmente forte contro la riapertura, sostenuti dalla gran parte dei media venduti, e nonostante una forte e crescente opposizione ai lockdown in UK, che Johnson ha deciso di posporre la riapertura al 19 Luglio.
Su questa riapertura sta tenendo duro, ma di nuovo, sarà una riapertura molto condizionata. I nazisanitari non possono tollerare di perdere, nonostante controllino politici, media, sanità, etc., e così, ieri per la prima volta lo UK ha avuto di nuovo il numero di 40.000 nuovi casi di Covid! E molti di questi attribuiti alla variante Delta, che però viene stabilita come Delta con sequenziamenti (anche questi farlocchi, ma ne palerò nell’articolo a cui sto lavorando) solo dopo una positività al Covid via tampone molecolare PCR. Ora, se andiamo a vedere dove si concentra questo aumento sostanziale dei casi Positivi al Covid via variante Delta, vediamo che si collocano questi tutti nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, ovvero la regione di Manchester:
Le barre viola sono i casi di variante Delta, e come vedete sono in misura massiccia solo nel North West, dove si hanno circa 3,000 casi sequenziali la settimana. Non sono i 40.000 casi in un giorno, ma il numero di varianti Delta sequenziali è positivamente correlato con i casi di Covid, e l’unica ragione per cui si hanno solo 3,000 casi su 40.000 è che i sequenziamenti sono molto più complicati e lunghi da fare rispetto ai tamponi molecolari, che però sono il presupposto del successivo sequenziamento. E’ per questo che le autorità UK, pur sequenziando poche migliaia di casi la settimana, usano questo dati per fare le proiezione secondo cui la variante Delta copre ormai il 90% della popolazione.
Quindi, la nuova esplosione del Covid-variante Delta avviene per la stragrande maggioranza nella regione di Manchester. E guardate cosa fanno con i tamponi molecolari a Manchester: il 21 Giugno, quindi molto recentemente, rispondendo a un FOIA (Freedom of Information Act) che chiedeva specificamente quanti cicli di PCR fanno al momento e se hanno mai cambiato il numero di tali cicli (dato che la stessa OMS è stata costretta a pubblicare un documento che implicava che oltre i 30 cicli si possono avere numeri esagerati di falsi positivi), la risposta dello NHS (il sistema sanitario nazionale inglese) di Manchester è stata questa:
“Il Trust (ovvero lo NHS) usa 45 cicli termici per il suo test interno del SARS-Cov2.” “Il numero di cicli termici per il test interno del SARS-Cov2 per il periodo indicato (n.d: gli ultimi 12 mesi), non è mai cambiato”.
E’ ormai assodato, anche per chi crede che ci sia un virus infettivo (io so che non c’è, e quindi anche 1 solo ciclo di PCR dà un falso positivo), che la letteratura sul tema, rafforzata da almeno 4 articoli scientifici del 2020 mai smentiti, dimostra che a 25 cicli si ha il 30% di falsi positivi, e a 35 cicli si ha il 100% di falsi positivi! E qui a Manchester, come del resto in gran parte dell’Italia, anche se non si deve sapere, da sempre e ancora oggi fanno 45 cicli! Questa è la ragione per cui il Nord Ovest inglese è lo zoccolo duro, che ha mantenuto un numero di casi superiori alla media anche nei mesi di crollo del Covid.
E veniamo ora alla variante Delta. Come avevo spiegato in un precedente articolo, la variante inglese, ora diventata variante Alpha, veniva monitorata con un proxy marker (indicatore sostitutivo), ovvero la negatività al gene S. Il gene S è il gene relativo alla cosiddetta proteina Spike (che esiste solo nella memoria dei computers e sugli schermi TV); essendo la variante Alpha caratterizzata da mutazioni di alcuni nucleotidi della proteina spike, la favola racconta che il test PCR non può rilevare il gene Spike modificato, e quindi qualsiasi caso fosse positivo ad altri geni (N, Orf), ma negativo al gene S della proteina Spike, sarebbe stato classificato come “Covid variante Alpha”. Sottolineai come si trattasse di una manovra completamente manipolatoria: dal’Aprile 2020, su indicazione dell’OMS, per certificare la positività al Covid non era più necessario trovare tutti e tre i geni su cui era tarata la PCR, ma bastava trovarne uno. Quindi in UK, dove i 3 geni maggiormente cercati sono appunto lo N, l’Orf e lo S, dall’Aprile 2020 potevi essere positivo al gene S o Orf e negativo al gene S, ed eri classificato com semplicemente positivo al Covid. Ora, per decisione politica, la stessa situazione porta ad essere positivi alla variante Alpha, e non è cambiato nulla, quindi è chiaro che la cosa non ha nessun senso, potresti ancora essere positivo al semplice Covid come è sempre stato.
Ma con la variante Delta si tocca il non-plus ultra (forse) della manipolazione. La variante Delta è anch’essa un presunta collezione di mutazioni della proteina Spike, come la variante inglese o Alpha. L’unico modo per distinguerle è dunque quello di svolgere sequenziamenti veri e propri, che però prendono almeno 2 settimane ciascuno e sono molto costosi. Insomma, senza un proxy marker (indicatore sostitutivo) farlocco tramite il sapone molecolare, diventerebbe molto difficile acquisire numeri tali da sostenere la farsa della variante Delta che diventa dominante.
Il problema a inserire in maniera razionale anche la variante Delta nei cosiddetti test di “PCR genotipica” è appunto il fatto che anch’essa, essendo una mutazione della proteina Spike e dunque del gene S, dovrebbe dare negatività al gene S, esattamente come la variante Alpha. Ma in questo modo le due varianti diventerebbero indistinguibili” E allora, che problema c’è?! Basta dire il contrario di quello che è, e così le autorità sanitarie UK, in particolare Public Health England, istruiscono i laboratori a considerare variante Delta quelli che sono, udite udite, positivi al gene S! Non esiste nessun razionale per ciò, anzi, dovrebbe essere appunto il contrario. Ma dato che serviva lanciare la nuova terribile variante Delta come alternativa e successiva alla variante Alpha, si decide di usare un proxy marker non solo del tutto farlocca, ma d’opposto alla natura della presunta variante Alpha.
E’ con questo squallido trucco che i nazisanitari sono riusciti a rendere la variante Delta il nuovo terrore del Regno Unito, ovviamente seguiti a ruota dal’Italia. In Italia, la situazione è altrettanto tragicamente ridicola. Da settimane i media tutti ci bombardano sull’esplosione della nuova variante Delta, qui alcuni esempi:
La Repubblica afferma che la variante Delta è salita al 32,6%, e che diventerà prevalente in tutta Europa ad Agosto. Se poi uno guarda bene, vede che la truffa già a suo tempo realizzata dai ricercatori OMS di Hong Kong, che avevano dichiarato la variante inglese (Alpha) prevalente in UK non sulla base di dati epidemiologici, ma sulla base del numero di sequenze depositate dai ricercatori inglesi al GISAID, la banca dati dei virus, viene ripresa senza nessun accenno critico dai media italiani. E così La Repubblica, come anche altri giornali, affermano che la variante Delta è giunta al 32,6% nella popolazione italiana perché “…è ormai presente nel 32,6% delle sequenze depositate nella banca internazionale Gisaid,…”!
Il 14 Luglio, il giorno dopo, è Il Sole 24 Ore a ripetere lo stesso giochino truffaldino:
Titolo che afferma che la variante Delta è ormai dominante in Italia; sottotitolo in cui si rivela che questo viene detto “…secondo i dati (parziali) della banca internazionale Gisaid,, nella quale vengono depositate le sequenze genetiche ottenute nei Paesi di tutto il mondo…”.
Il problema è che questo appello all’autosufficienza della virologia rispetto a qualsiasi riferimento alla realtà in Italia è ancora più indispensabile che in UK, dove almeno possono fare il giochino delle 3 carte (dei 3 geni – gene S). In Italia, come affermò a suo tempo lo ISS, quasi nessuno dei tamponi utilizzati verifica il gene S, e dunque la possibilità di fare quella che pomposamente viene definita “PCR genotipica”, non esiste. Allora, come sostengono lo ISS e il MinSal sulla base di indicazioni della Comunità Europea, l’unico modo per monitorare lo sviluppo delle varianti è il vero e proprio sequenziamento, che però, essendo come detto procedura molto lunga e costosa, può essere fatta solo a campione.
Vediamo allora quali sono i dati campione con cui ci stanno massacrando le meningi con la pericolosissima e inarrestabile variante Delta. Questa è la tabella dei sequenziamenti effettuati a campione dal Gennaio scorso fino al 5 Luglio, contenuta nel Rapporto n.4 del 9 Luglio 2021 dell’Istituto Superiore di Sanità:
I-Co-Gen è la banca dati italiana del monitoraggio delle varianti. Qui si vede che la variante Delta è stata trovata, nei quasi due mesi in cui è presuntivamente emersa, in 557 casi! Ovvero, con poco più di 250 casi verificati al mese, ci stanno bombardando con il terrore della variante Delta, quando le varianti di altro lignaggio, non identificate e dunque non dichiarate neppure da tenere sotto osservazione, sono state ritrovate in quasi 1200 casi (1193), ovvero nel doppio dei casi della variante Delta!
Oltre al fatto che il virus non è mai stati isolato, e che dunque le stesse varianti non sono che giochi virologici al computer senza nessun rapporto con la realtà; anche nel caso ci fossero davvero, è evidente che il loro monitoraggio e i modi in cui è dichiarata la loro infettività e pericolosità sono evidentemente falsi e manipolati (farlocchi, con un termine sintetico).
Ma davvero non vi sentite presi per i fondelli? Ma davvero nessuno si alza a gridare che questa è una mega-truffa fondata su trucchi e manipolazioni che, ahimé, sono tenute in piedi anche da presunti alternativi come la Bolgan, che è appena uscita con un nuovo articolo sulle terribili varianti, in primis la Delta, prodotte dai vaccini (quando, come ho dimostrato nel mio recente articolo, i vaccini Covid non possono generare null’altro che danni, e sicuramente nessuna proteina Spike variante, non essendo in grado neppure di avvicinarsi alle cellule del vaccinato (https://www.databaseitalia.it/perche-i-vaccini genici-non-possono-produrre-nessuna-proteina-spike-e-dunque-non-sono-vaccini/).
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