Articolo di Valentina Ferranti
La dittatura avanza. Le più nere previsioni si stanno avverando. Il punto di rottura per chi ha osservato, o meglio ha analizzato i segni, è il discorso che l’ex presidente della BCE – solo per citare alcuni dei suoi passaggi ai vertici – ha tenuto in Senato il 17 febbraio 2021. In una sala osannante, i servi, ovvero i burattini tracotanti aggrappati alle loro poltrone, sembravano pendere dalle labbra dell’istruito mandante del disfacimento del popolo greco. Un discorso impeccabile che richiamava all’unione della nazione. Nazione venduta e svenduta alla logica di un globalismo europeista forte dei suoi mandatari. Ebbene, quelle parole hanno preso forma come nebbia nera che ora si sta espandendo sulla penisola. L’Italia è infatti centro nevralgico da cui, a raggiera si espande la dittatura. Siamo stati avvertiti. Il Presidente del Consiglio dei ministri aveva proferito di digitalizzazione, emergenza ecologica, telemedicina, immunizzazione. Il potere non si spaventa di mostrare le sue carte, poiché ha lavorato anni per creare l’humus adatto alla realizzazione dei suoi piani. I segni del presente lo mostrano! Il piano architettato da decenni ha toccato l’istruzione, la narrativa televisiva, ambiti della cultura e tutti i mezzi di comunicazione…per inscenare un drammatico cambio di paradigma. Come sono riusciti a creare il Nuovo Mondo così come A. Huxley l’aveva narrato forte della sua appartenenza castale e quindi in possesso di informazioni fresche d’Agenda? Il meccanismo pare essere elementare; degno dei più biechi modelli della riprogrammazione neurolinguistica. Si modificano le credenze, attaccando parole e simboli ed impossessandosene per creare una narrativa che scardina le radici dell’esistenza stessa. Un vero e proprio Reset. Si procede quindi diminuendo i vocaboli poiché le parole creano pensieri anzi sono la radice del pensiero, e riducendole il meccanismo di analisi sulla realtà viene meno, nonché la creatività, l’immaginazione, il potere d’inventare un’alternativa. Successivamente si crea una nuova lingua o meglio ci si appropria delle parole e si invertono i significati. Tale aspetto fu magistralmente descritto da G.Orwell in “1984”. Gli slogan dell’onnipotente Partito Unico ce lo ricordano: L’ignoranza è forza, la libertà è schiavitù.
Fase successiva è quella della distruzione della tradizione. Tale macchinazione è riscontrabile nel progetto di svilimento dell’istruzione, della Cancel Culture e dell’uccisione dell’eroe classico. Nessuno deve essere differente dall’altro o emergere se non nelle università dell’élite, i cui studenti ne faranno parte per dirigere il popolo che deve solo obbedire! Ha fatto seguito l’impoverimento finanziario di una nazione che era potenza economica indiscussa. Di conseguenza le maestranze sono state messe in ginocchio e l’ingorda Cina ha distrutto l’artigianato nostrano. Come ciliegina sulla torta e loro cavallo di troia, sono apparsi sulla scena i vari movimenti politici che hanno cavalcato l’insofferenza popolare fingendosi opposizione dura e pura. Si sono accaparrati i voti del dissenso per poi mostrare la loro parodistica faccia e governare, svilendo ogni speranza nel cambiamento. Come atto finale del pattern avremmo la creazione di un evento atto a sconvolgere l’esistenza e la quotidianità degli individui. Su quel crine hanno istallato il sentimento della paura. La loro arma più astuta. Ed eccoci giunti ad una velocità degna di un lampo, all’atto finale dell’agognato, da parte dell’élite, mondo transumano: Il Green Pass!
Come prima scritto per rendere accettabile l’inaccettabile, i Padroni universali adottano alcune tecniche. Il pass per muoversi liberamente si chiama Green. Il colore verde da un punto di vista prettamente simbolico rappresenta la cura, la forza della natura. È la Viriditas ovvero forza vitale che secondo Ildegarda di Bingen era responsabili della vitalità-energia-salute delle umane creature. Il senso che vi si associa è quello della libertà, dello spazio aperto. In questo si scorge un’inversione simbolica potentissima! Potremmo chiamarla riprendendo il Vangelo gnostico di Filippo, inversione arcontica. Così vi è scritto: «Essi presero il nome delle cose buone e lo diedero alle cose che non sono buone per potere per mezzo dei nomi ingannare gli uomini e legarli alle cose che non sono buone perché essi deliberarono di prendere l’uomo libero e fare di lui un loro schiavo in eterno».
La sapienza degli antichi è chiave luminosa per comprendere la realtà poiché al di là dell’analisi prettamente socio-antropologica e politica, ve n’è un’altra che cammina su ben altra sponda. Tale luogo si situa ad un livello differente che comporta una analisi occulta degli avvenimenti. Grazie a questa apertura analitica potremmo dire che la maggioranza dell’umanità pare caduta vittima di un incantesimo oscuro. Eccessivo forse, ma se analizziamo i Segni dei Tempi, questa affermazione non sembra un azzardo. Se al dato reale non associamo quello nascosto, la trama resta ad un livello elementare di analisi. Questo il motivo per cui gran parte di questa umanità si è asservita al potere vigente che gode nell’attuare il Dividi et Impera. Poiché questo sta avvenendo ed è già avvenuto. Il Green pass ne è il diabolico esempio.
Schiere di esseri umani mostreranno il lasciapassare sottostando al controllo e rinunciando alla propria libertà. E molti si faranno e si sono fatti inoculare un magico siero rivestito di sacralità – anche qui siamo al livello di un’ inversione simbolica – per consumare cocktails a bordo piscina o ancheggiare in qualche discoteca. Schiavi ciechi quindi domati e sempre ammaestrabili come le bestie che ahimè vanno al macello. Tutti in fila come nelle trame distopiche che da anni la filmografia ci regala. Astutissimo piano questo poiché quello che vediamo su schermo, pensiamo sia solo finzione. In realtà esporre gli avvenimenti futuri nella simulazione filmica aiuta a preparare le menti inconsciamente ed a convincere lo spettatore che nulla di quello che sta osservando possa essere attuabile.
Ed invece siamo caduti in quelle trame. Il Green Pass è l’atto finale che trasforma l’uomo in carne ed ossa, pensante e libero nell’uomo macchina, controllato, asservito ed obbediente. Un codice di identificazione sotto falso nome e rivestito di buoni propositi altruistici, poiché come recita la dittatura: è per il bene supremo di tutti. D’altronde l’immagine che più si addice a quest’epoca travagliata è quella del lupo travestito da agnello.
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