CURE COVID IGNORATE, DENUNCIA-BOMBA DI TRINCA E FUSILLO AI PM: “Farmaco antiSARS finanziato UE Inutilizzato in Pandemia”

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Fonte originale: le Grandi Inchieste di Gospa News

La nuova denuncia del biologo nutrizionista Franco Trinca e dell’avvocato Alessandro Fusillo ha la portata di una vera bomba. Il riferimento ad un ordigno esplosivo dopo il terribile attacco avvenuto ieri in Afghanistan potrebbe apparire fuori luogo, se non fosse che a Kabul l’ISIS ha causato 90 morti mentre le terapie ignorate in Italia (come nell’Unione Europea, nel Regno Unito e negli USA) hanno ucciso decine di migliaia di malati di Covid-19 che avrebbero potuto essere salvati. Come è riuscito a fare il medico chirurgo milanese Andrea Stramezzi curando più di 1250 pazienti e registrando un successo del 100 % laddove li ha assistiti fin dalla prima settimana, del 99,4 % quando è potuto intervenire nella seconda o terza settimana.

La sua testimonianza è parte integrante dell’esposto alla magistratura in cui svelano evidenti prove della pervicace consapevolezza delle autorità sanitarie nazionali nell’ignorare terapie efficaci: tra cui la Cinanserina finanziata nel 2005 da un progetto dell’Unione Europea per la cura del SARS 2003 ma inutilizzata nella pandemia da SARS-Cov-2 sebbene fosse in grado di determinare l’inibizione della proteasi 3-CLpro: enzima necessario per la replicazione del virus nell’organismo.

https://www.gospanews.net/2021/08/27/nel-covo-di-al-qaeda-fa-strage-lisis-almeno-90-morti-nel-duplice-attentato-esplosivo-annunciato-a-kabul/

Come già ribadito dalla neurologa Roberta Ricciardi, luminare internazionale di miaestenia, una patologia iperimmune anche fatale se non curata in modo adeguato, la “chiave di volta” per salvare le vite è proprio tutta radicata nella tempestività dell’intervento terapeutico contro il Covid-19.

La dottoressa Ricciardi ha guarito migliaia di pazienti di Covid con il cortisone, somministrato ai primi sintomi e non dopo “vigile attesa e paracetamolo” per 72 ore come prescritto dalle linee guida del Ministero della Salute, ma il suo appello al ministro Roberto Speranza, firmato da altri 33 medici era rimasto senza concreta risposta. Come è rimasta senza cenno la missiva di 156 altri medici per l’uso della vitamina D quale preventivo dell’infezione sintomatica da SARS-Cov-2, dopo la ricerca del professor Giancarlo Isaia, primario di Geriatria dell’Ospedale Molinette di Torino e presidente dell’Accademia di Medicina della medesima città sabauda.

Citiamo questi esempi, prima di svelare l’esplosiva denuncia di Trinca e Fusillo, proprio per attestare la fondatezza delle loro accuse per strage di Stato depositate in cinque Procure della Repubblica d’Italia (Roma, Rieti, Perugia, Bergamo e Siracusa). Il nuovo documento inviato per posta elettronica certificata per ora ai PM di Bergamo e di Perugia è un’integrazione a quel precedente circostanziato esposto, copiato ed inoltrato ad altre sedi giudiziarie da almeno 500 followers della pugnace coppia di combattenti per i diritti alla salute e, di conseguenza, per cure alternative ai pericolosi vaccini.

La “pistola fumante” di una consapevole volontà di ignorare cure efficaci da parte delle autorità sanitarie nazionali è stata individuata dal biologo nutrizionista in una molecola sperimentata con successo per la cura del SARS-Cov del 2003 e finanziata dall’Unione Europea che si è però “dimenticata” di utilizzarla con autorizzazione di emergenza contro il SARS-Cov-2.

TERAPIE BOICOTTATE A FAVORE DELLA VIGILE ATTESA

«Facendo seguito alla denuncia datata 21 Aprile 2021 e già presentata presso codesta Procura della Repubblica (v. allegata ricevuta di deposito), con la presente integrazione si apportano nuovi decisivi elementi di prova a supporto dell’ipotesi di accusa che individua, rispetto all’intera gestione dell’emergenza Covid-19, decisioni e condotte volitivamente imposte in modo monolitico e monocratico dalle autorità sanitarie italiane e che, sulla base dei tragici risultati conseguiti, potrebbero configurarsi come colpose o perfino dolose, in quanto volte o comunque atte a determinare un elevatissimo eccesso di mortalità, come è in effetti tragicamente avvenuto, e a giustificare la proroga sine die dello stato di emergenza» si legge nel documento inviato alle Procure di Bergamo e Perugia.

I denuncianti ritengono, sulla base di elementi concreti raccolti, «che l’enorme numero di decessi per Covid-19 verificatisi dal 2020 ad oggi era per una gran parte sicuramente evitabile, adottando diverse strategie di governance sanitaria e diverse linee guida per la gestione domiciliare ed ospedaliera dei pazienti Covid-19 sintomatici, rispetto a quelle emanate da AIFA e Ministero della Salute». (continua a leggere…)

L’INCHIESTA COMPLETA PROSEGUE SU GOSPA NEWS