La Corte Suprema rifiuta di bloccare il divieto di aborto in Texas

Articolo di Rossella Fidanza

La Corte Suprema ha rifiutato di fermare la legge emanata dal Texas che vieta l’aborto a partire dalle sei settimane di gravidanza, consentendo alla misura più restrittiva degli Stati Uniti  di rimanere in vigore.

L’Heartbeat Act

La legge, nota come Heartbeat Act, vieta l’aborto non appena viene rilevato il battito cardiaco del feto. Questo può avvenire già alla sesta settimana di gravidanza. Secondo l’ACLU, circa l’85-90% delle donne in Texas che interrompono una gravidanza sono incinte di almeno sei settimane. L’unica eccezione è per le emergenze mediche.

Il Governatore Greg Abbott aveva firmato a maggio 2021 questa legge, facendo insorgere i sostenitori del diritto all’aborto.

“Il nostro creatore ci ha dotato del diritto alla vita, eppure milioni di bambini perdono il diritto alla vita ogni anno a causa dell’aborto”, aveva dichiarato Abbott in un video diffuso su Twitter che annunciava la nascita della legge.

Le contestazioni

La problematica sorta non riguardava soltanto il fatto che molte donne alla sesta settimana di gestazione non sono a conoscenza del proprio stato. E’ stata duramente contestata la possibilità per i privati cittadini di intraprendere un’azione civile contro coloro che aiutano una donna ad interrompere la sua gravidanza.

Questo significa che ci potrebbero essere cause contro chi – per esempio – accompagna una donna a un appuntamento per un aborto, i genitori che pagano per un aborto o gli operatori sanitari. Se la legge rimanesse in vigore, le organizzazioni per i diritti delle donne temono una vera e propria caccia a chiunque assista le donne incinte ad abortire.

Il caso Roe v. Wade

I sostenitori dei diritti dell’aborto hanno contestato quindi duramente la nuova legge, che considerano una delle più estreme a livello nazionale e la più severa del Texas dalla storica sentenza Roe v. Wade.

Proteste per l'heartbeat act in Texas

Roe v. Wade è stata una decisione storica emessa il 22 gennaio 1973, con la quale la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato uno statuto del Texas che vietava l’aborto, legalizzando di fatto la procedura in tutti gli Stati Uniti. La corte ha ritenuto che il diritto di una donna all’aborto fosse implicito nel diritto alla privacy tutelato dal 14° Emendamento alla Costituzione . Prima di Roe v. Wade , l’aborto era illegale in gran parte del paese dalla fine del XIX secolo.

Il ricorso alla Corte Suprema 

Non importa come, non ci arrenderemo e continueremo a lottare. Tutti meritano l’accesso all’aborto“, ha dichiarato Planned Parenthood, che nel ricorso congiunto a Scotus ha citato anche la causa Planned Parenthood v. Casey (1992), che ha stabilito il diritto costituzionale di abortire prima del punto di vitalità fetale, circa 24 settimane dopo l’inizio della gravidanza.

È una legge molto particolare ed è una legge molto intelligente“, ha detto Josh Blackman, un professore di diritto costituzionale al South Texas College of Law di Houston. “Planned Parenthood non può andare in tribunale e fare causa al procuratore generale [Ken] Paxton come farebbero di solito perché non ha alcun ruolo nel far rispettare lo statuto. Devono fondamentalmente sedersi e aspettare di essere citati in giudizio“.

La presa di posizione di Joe Biden

Il presidente Joe Biden ha condannato con fermezza la legge del Texas tacciandola come anticostituzionale e promettendo una dura lotta per impedirne la legittimità.

La legge del Texas comprometterà significativamente l’accesso delle donne all’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno, in particolare per le comunità di colore e gli individui a basso reddito“, ha detto Biden. “E, oltraggiosamente, legittima i privati cittadini a intentare azioni legali contro chiunque venga accusato da loro di aver aiutato un’altra persona ad abortire”.

La decisione della Corte Suprema

Ma la Corte Suprema, in ritardo di un giorno rispetto all’entrata in vigore della normativa, ha rifiutato di bloccarne l’applicazione, con una sentenza che è destinata a fare storia.

Sebbene infatti il Presidente di Scotus, John Roberts, insieme ad altri tre giudici liberali, abbia votato per dichiarare incostituzionale la legge, grazie al voto dei Giudici Alito, Gorsuch, Kavanaugh, Thomas e Barrett la Corte ha respinto la richiesta dei sostenitori del diritto all’aborto di bloccare la legge.

Il ricorso di emergenza è stato presentato attraverso la Corte d’Appello del 5° Circuito degli Stati Uniti al giudice Samuel Alito , il giudice incaricato di esaminare i ricorsi di emergenza provenienti dal tribunale distrettuale. In qualità di giudice di circoscrizione, Alito era autorizzato a rispondere personalmente alla richiesta oa deferire la questione all’esame del tribunale.

E’ la seconda volta in pochi giorni che la Corte Suprema sentenzia in Texas contro la politica di Biden. La prima ha riguardato il ripristino della politica di Donald Trump per la gestione dell’immigrazione al confine meridionale statunitense, costringendo l’Amministrazione Biden a tornare sui propri passi.

Sembra che Scotus, tanto criticata negli ultimi mesi per essersi rifiutata di entrare nel merito delle questioni relative alla denunciata frode elettorale delle Presidenziali 2020, stia riprendendo in mano la situazione. Un buon auspicio dopo il crollo della popolarità di Joe Biden?

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