PIANO DI GUERRA “NWO” A RUSSIA E CONTRO-INFORMAZIONE. Progetto CEPA con NATO-UE & Industrie Belliche

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Fonte originale: Le Grandi Inchieste di Gospa News

«La guerra di informazione durante una crisi, in combinazione con attacchi informatici e azioni sovversive, potrebbe avere effetti destabilizzanti e paralizzanti significativi sulle società occidentali e sulle forze alleate. Pertanto, promuovere la resilienza dello stato e della società contro tutte le forme di guerra ibrida, comprese le attività informatiche dannose e la disinformazione, è la prima linea di deterrenza e difesa della NATO e una precondizione per la capacità dell’UE di agire con successo. Le autorità civili e militari delle nazioni ospitanti, insieme ai comandanti delle forze in transito e dispiegate, dovrebbero coordinarsi strettamente per sviluppare un approccio comune alla lotta alla disinformazione se vogliono rispondere in modo rapido ed efficace».

Sotto la voce “resilienza” si trovano queste frasi in uno dei passaggi cruciali della relazione stilata da un Think Tank di generali NATO in congedo in merito ad un piano per una più efficace militarizzazione dell’Europa. Il progetto, redatto in chiave Atlantista ed estremamente Russofoba con 5 scenari di guerra potenziale, pare scritto dal Dottor Stranamore, ovvero il personaggio creato dal romanzo fantapolitico del 1958 di Peter George che il regista Stanley Kubric adattò nell’omonimo film sull’incubo atomico con un leggendario Peter Sellers in triplice ruolo.

 La copertina del Cepa Military Mobility Project

Purtroppo, per chi come noi ama la vera Pace Universale più che le losche trame del Patto Atlantico ed è consapevole che in questo periodo il Cremlino non ha certo intenzione di attaccare chi non l’attacca, questo progetto di mobilità militare appare inquietante perché è stato lanciato dal Center for European Policy Analysis (CEPA), con sede a Washington, grazie alla collaborazione con autorevoli comandi NATO (come l’Allied Joint Force Command di Brunssum o di Napoli), e uffici strategici dell’Unione Europea ma, soprattutto, è finanziato dalla solita Lobby delle Armi che condiziona ed è parte del Deep State proiettato verso il Nuovo Ordine Mondiale dalla pandemia da Covid-19.

 Il generale Jorg Vollmer, comandante dell’Allied Joint Force Command di Brunssum (Limburg, Paesi Bassi) durante una videconferenza sul progetto CEPA – link video a fondo pagina

Come abbiamo dimostrato in molteplici inchieste, dietro ai signori della guerra e alle Big Pharma dei vaccini, specula infatti un potentato finanziario internazionale, perlopiù sionista, intorno al quale si è coagulata la massoneria politica come l’intelligence militare occidentale, molto affiatata con quella di Israele e dei Fratelli Musulmani della Turchia (secondo esercito Nato) e del Qatar (dove si trova la più importante base aerea interforze del patto atlantico del Golfo Persico).

Ecco perché ogni frase contenuta in questo piano diventa sibillina e può indurre ad interpretare come progetti offensivi quelli che in realtà sono presentati come difensivi contro la minaccia russa e quella della contro-informazione.

Tale assimilazione, se fosse sempre più legittimata, indurrebbe a tacciare di complicità con Mosca qualsiasi giornalista o media per poi sottoporlo ad un’eventuiale censura politico-militare preventiva. Non è in gioco soltanto la libertà sociale, già ampiamente compromessa con il Green Pass e le altre restrizioni antiCovid, ma soprattutto quella di opinione.

Altrettanto sconcertante risulta pensare che il piano CEPA contro la Russia è stato sviluppato nel 2020 da apparati militari che sono risultati invece totalmente incapaci di verificare la presunta origine da laboratorio del virus SARS-Cov-2, nonostante le pubbliche denunce di illustri virologi ed esperti di intelligence, come se il disegno di copertura faccia parte di una ben più complessa strategia del Nuovo Ordine Mondiale in cui dittatura bellica e sanitaria viaggiano a braccetto.

PRECIPITA LA CRISI TRA NATO E RUSSIA

Quanto accaduto nei giorni scorsi a Bruxelles riporta di grande attualità il progetto di Movimentazione Militare in Europa elaborato dal centro studi di Washington.

A nove diplomatici dell’ambasciata russa presso il quartier generale della NATO è stato infatti ritirato l’accreditamento perché accusati di essere spie. In risposta il Cremlino ha deciso di chiudere i propri uffici dal primo novembre 2021 ritenendo inaccettabile l’evidente provocazione. Se qualcuno alla Nato vuole parlare con Mosca, ha tenuto a precisare Lavrov, è disponibile l’ambasciata in Belgio.

Nel frattempo, però, dallo scontro diplomatico si è passati ai fatti concreti.  «I massimi capi della difesa degli stati membri della NATO hanno dato il via libera a una nuova grande strategia su come battere la Russia in qualsiasi potenziale conflitto totale, poiché Mosca afferma che la mossa dimostra che il blocco guidato dagli Stati Uniti non è aperto a migliorare le relazioni.

Giovedì, i ministri si sono incontrati a Bruxelles per firmare il programma, denominato “Concetto di deterrenza e difesa nell’area euro-atlantica”. Secondo il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, fa parte degli sforzi per “continuare a rafforzare la nostra alleanza con piani migliori e più moderni”» ha riportato Russia Today il 22 ottobre 2021 in riferimento all’accordo del giorno precedente.

 La sede centrale della Nato a Bruxelles

I funzionari del blocco insistono sul fatto che non credono che un attacco sia imminente, ma che vale la pena prepararsi in ogni caso. Come parte del piano, le truppe della NATO combatterebbero contro le forze russe sia nella regione baltica che attraverso il Mar Nero. I piani di battaglia si concentrano anche sulla guerra non convenzionale, compreso l’uso di armi nucleari, attacchi informatici e persino conflitti nello spazio.

Tuttavia, il segretario stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha criticato l’adozione della strategia venerdì, affermando che non mostra alcuna prospettiva di invertire le relazioni con il blocco. “Non c’è bisogno di dialogo in queste condizioni”, ha affermato, affermando che l’adozione “di un tale concetto da parte della NATO lo conferma ancora una volta”. Secondo lui, “questa alleanza non è stata creata per la pace, è stata concepita, progettata e creata per lo scontro”.

In settimana, due aerei da combattimento sono stati fatti decollare per scortare una coppia di bombardieri strategici americani B-1B statunitensi sul Mar Nero, pochi giorni dopo che i marinai russi hanno intercettato l’USS Chafee mentre si dirigeva verso le acque della Baia di Pietro il Grande, che la Russia mantiene è il suo territorio sovrano.

«Parlando ai dignitari in un discorso al Valdai Discussion Club giovedì, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato gli Stati Uniti di “aprire la porta” all’Ucraina che si unisce alla NATO con un recente viaggio del segretario alla Difesa Lloyd Austin a Kiev. Tuttavia, anche senza che la nazione dell’Europa orientale si unisca al blocco, ha affermato, “lo sviluppo militare del territorio è già in corso e questo rappresenta davvero una minaccia per la Federazione Russa”» ha aggiunto RT.

“Domani potrebbero apparire razzi vicino a Kharkov, cosa faremo al riguardo? Non siamo noi a posizionare i nostri missili lì, sono loro che ci infilano i loro sotto il naso”, ha aggiunto Putin.

PIANO CEPA NATO-UE FINANZIATO DA INDUSTRIE DELLE ARMI

Quanto sta accadendo oggi è assolutamente speculare a ciò che è stato preventivato nel progetto CEPA dal cosiddetto Deep State NATO-UE grazie ai contributi di alcune delle più importanti corporations internazionali di armamenti quali l’americana Raytheon (di cui è stato consulente il generale Austin Lloyd prima di diventare capo del Pentagono nell’amministrazione di Joseph Biden) e la tedesca Reihmetall, motivo di scandalo per le bombe costruite in Italia e utilizzate dai paesi arabi (UAE e Arabia Saudita) nello Yemen nonostante l’embargo, proprio in ragione di un sub-appalto Raytheon (poi sospeso da Biden).

«Il progetto si è concentrato su cinque diversi scenari politico-militari ognuno dei quali è stato esaminato da un gruppo di lavoro multinazionale in una serie di workshop sulla mobilità militare che si sono svolti tra settembre e ottobre 2020. Il loro scopo era generare una serie di raccomandazioni sostanziali che, se attuate, farebbe avanzare la mobilità militare in tutta Europa» si legge nella sintesi della relazione del Center for European Policy Analysis. (continua a leggere…)

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