NEMICI PUBBLICI. Quando i Governi dichiarano guerra ai popoli.

Articolo di Armando Savini

Nel 1932 Theodor Heuss diede alle stampe il suo best-seller Hitlers Weg: Eine historisch-politische Studie über den Nationalsozialismus. Nessuno avrebbe mai pensato che di lì a poco quanto scritto dall’illustre politico e futuro presidente della Repubblica Federale si sarebbe puntualmente realizzato in Germania e nel resto dell’Europa. Gli bastò leggere il programma nazionalsocialista che Hitler ebbe cura di descrivere dettagliatamente nel Mein Kampf del 1925. Eppure sebbene molti avessero letto quel saggio autobiografico, solo pochi ne colsero il pericolo imminente. Sottovalutarono un nemico prossimo che avanzava nascosto. Quando Hitler uscì allo scoperto nel 1933, era ormai troppo tardi. Oggi sembrano ripetersi gli stessi errori del passato. I Governi pubblicano dati, progetti politici, regolamentazioni, white papers, ma nessuno sembra accorgersi di quanto stia avvenendo. Sommersi da una babele di scartoffie digitali, questi documenti, spesso e volentieri scritti anche in maniera prolissa o illeggibile, sono là. Come allora, anche oggi, pochi sembrano rendersene conto. La stragrande maggioranza della popolazione vive nel paese dei balocchi, narcotizzata dal Grande Fratello e dai suoi derivati, nell’illusione crescente che «andrà tutto bene» o che, in caso contrario, qualcuno farà qualcosa, sollevando molti (forse troppi) da ogni responsabilità, soprattutto dalla responsabilità di pensare e di scegliere la cosa giusta da fare per sé e per gli altri. Sì, perché oggi non sono più le persone a decidere cosa fare ma gli algoritmi abilmente tarati in base ai siti visitati e agli acquisti eseguiti dagli incauti cybernauti, adescati dal perverso sistema di sorveglianza dei social network attivo 24h/24.

Nel giugno 2019, prima che scoppiasse la cosiddetta pandemia, il Governo UK pubblicava un White Paper dal titolo Regulation for the Fourth Industrial Revolution. L’obiettivo conclamato è quello di dare compimento al potenziale della Quarta Rivoluzione Industriale al fine di “mantenere il nostro miglior sistema di governo”. In cosa consiste la Quarta Rivoluzione Industriale? Ce lo spiega lo stesso Governo di Sua Maestà: «Questa è caratterizzata da una fusione di tecnologie – come l’intelligenza artificiale, la modificazione genetica (gene editing) e la robotica avanzata – che rende indistinto il confine tra il mondo fisico, digitale e biologico. Interromperà quasi ogni settore di ogni singolo stato, creando nuove opportunità e sfide per le persone, i luoghi e gli affari a cui dobbiamo dare una risposta. La nostra Strategia Industriale moderna cerca di porre il Regno Unito sulla cresta dell’onda globale dell’innovazione tecnologica, portando benefici al business e ai consumatori». La fusione del mondo fisico, biologico e digitale e l’inizio di un nuovo essere, di un’umanità nuova, geneticamente modificata, in cui viene innestata una tecnologia permanente e invasiva che permette l’ “ottimizzazione” della vita sociale.

Le grandi sfide della strategia industriale poste dalla Quarta Rivoluzione Industriale vengono sintetizzate in quattro slogan (p. 7):

  1. Noi porremo il Regno unito all’avanguardia dell’intelligenza artificiale e della “data revolution”.
  2. Noi massimizzeremo i vantaggi della conversione alla crescita pulita (clean growth) a favore del settore industriale UK.
  3. Diventeremo leader mondiali nel forgiare il futuro della mobilità.
  4. Sfrutteremo il potere dell’innovazione per venire incontro ai bisogni di una società che invecchia.

Seguono, poi, molti box esplicativi sui quattro punti e i loro sviluppi. Tra questi:

  • Elettrificazione e automazione dei trasporti attraverso la produzione di veicoli automatici a zero emissioni, droni per le consegne, «agevolando la mobilità come servizio» (p. 11).
  • Massimizzare il potenziale delle tecnologie incentrate sui dati (data-driven technologies) con la costituzione del Centre for Data Ethics and Innovation, al fine di non perdere la fiducia del pubblico sul potenziale uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale nell’influenzare le informazioni e le scelte dei cittadini (p. 12).
  • Sfruttare la tecnologia per supportare la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie croniche. Si tratta dell’impiego dell’intelligenza artificiale per monitorare i dati sanitari delle persone al fine di prevenire e trattare le malattie. «Cogliere questa opportunità potrebbe salvare vite e condurre a un settore della diagnostica e delle compagnie tech totalmente nuovo» (p. 13).
  • Sviluppo degli smart systems (p. 15) tra cui le smart homes, case intelligenti che ottimizzano la domanda di energia grazie all’Internet of Things (IoT), che consiste nel portare nel mondo digitale gli oggetti della nostra vita quotidiana, compreso l’essere umano (Internet of Bodies). È per questo che tra gli obiettivi primari figura anche quello della cybersicurezza (p. 17).
  • Dialogare con il pubblico sulla terapia mitocondriale sostitutiva (Mrt), una vera e propria manipolazione genetica, che genera bambini da tre genitori, come nel famoso caso della Grecia che ha innescato delle controversie etiche a livello internazionale.

Ora, domandiamoci: come è possibile prevenire malattie e gestire i dati sanitari di un’intera popolazione in tempo reale senza un dispositivo interno che invii e riceva dati da un sistema operativo? Che cosa rende possibile l’Internet of Bodies, estensione ultima dell’Internet of Things? Chi pensasse all’impiego di un microchip sottocutaneo, sarebbe ormai fuori strada, perché oggi la tecnologia offre i nanotubi di carbonio (carbon nanotubes) auto-assemblabili in lunghi filamenti mediante teslaforesi (QUI), i quali fungono da sensori (QUI), trasformando un essere umano in una vera e propria antenna vivente. Tra le azioni da intraprendere per predisporre gli standard della Quarta Rivoluzione Industriale, il Governo di Sua Maestà, in un altro White Paper dal titolo Standards for the Fourth Industrial Revolution, pubblicato a luglio 2021, afferma chiaramente che per accelerare i processi è previsto il «coinvolgimento esclusivo degli stakeholder» (Upscale engagement with stakeholders), cioè, dei portatori di interessi, costituendo, così, quello che Klaus Schwab chiama Stakeholder Capitalism. Se apriamo il libro di Schwab The Fourth Industrial Revolution (2016), fin dalle prime pagine apprendiamo che “la quarta rivoluzione industriale non ha a che fare solo con sistemi e macchine connessi e intelligenti. La sua portata è molto più estesa … È la fusione di queste tecnologie e la loro interazione attraverso le sfere fisica, digitale e biologica che rende la quarta rivoluzione industriale fondamentalmente differente dalle precedenti rivoluzioni», «niente di meno che una trasformazione dell’umanità». «La quarta rivoluzione industriale non cambierà solo ciò che facciamo ma anche chi siamo. L’impatto che avrà su di noi come individui è molteplice, interessando la nostra identità e le sue molte sfaccettature – il nostro senso della privacy, la nostra nozione di proprietà, i modelli di consumo, il tempo che dedichiamo al lavoro e al tempo libero, come sviluppiamo le nostre carriere, coltiviamo le nostre abilità. Influenzerà come incontriamo le persone e nutriamo le relazioni, le gerarchie da cui dipendiamo, la nostra salute e, forse prima di quanto pensiamo, potrebbe portare a forme di accrescimento umano che ci porteranno a interrogarci sulla stessa natura dell’essere umano». 

Nel libro Shaping the Fourth Industrial Revolution (2018), Schwab, insieme al CEO di Microsoft Satya Nadella, parla esplicitamente di «alterare l’essere umano» attraverso il «potere prometeico della biotecnologia», dell’impiego della terapia mitocondriale sostitutiva, etc. Poi elogia le neurotecnologie che permettono di «influenzare meglio la coscienza e il pensiero», «estrarre informazioni [dal cervello umano], espandere i nostri sensi, alterare i comportamenti e interagire con il mondo». 

Se, infine, diamo un’occhiata ai progetti sponsorizzati da MasterCard ci accorgiamo che il grande colosso sta investendo sulla tecnologia biometrica, cercando di mettere a punto un sistema che possa integrare i sistemi di pagamento con i dati biometrici delle persone (QUI), dopo aver già “catturato” i dati di 30 milioni di Africani (QUI). Ora, ipotizzare che i Governi con la partnership delle grandi multinazionali stiano dando attuazione al progetto di Davos – limitandosi ad un goffo copia-incolla – sarebbe puro cospirazionismo o potrebbe dignitosamente assurgere ai ranghi di un sano realismo? Resteremo in “vigile attesa” fino al superamento del punto di non ritorno o questa volta ci si sveglierà un po’ prima, arrestando magari per tempo l’instaurazione irreversibile di un governo totalitario mondiale sotto vesti democratiche?

Referenze

https://www.gov.uk/government/publications/regulation-for-the-fourth-industrial-revolution

https://www.gov.uk/government/publications/standards-for-the-fourth-industrial-revolution-action-plan

https://news.rice.edu/news/2016/nanotubes-assemble-rice-introduces-teslaphoresis

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2452177917300178

https://www.mastercard.us/en-us/business/overview/safety-and-security/authentication-services/biometrics.html https://www.biometricupdate.com/202109/mastercard-partnership-to-capture-biometrics-of-30-million-africanshttps://www.idrnd.ai/reports-and-whitepapers/