Nel 2005, dopo la trilogia di The Matrix, gli allora fratelli Wachowski producevano il celebre film V per Vendetta. Anche questa pellicola, con il tempo, si è rivelata “profetica”, mettendoci al corrente di quello che i governi avrebbero pianificato e realizzato qualche anno più tardi. Per bocca dei loro personaggi, i produttori ci dicono che sono degli artisti, i quali «usano le bugie per dire la verità mentre i politici per coprire la verità». Attraverso la fiction (le bugie) ci svelano il progetto dell’élite, di cui forse fanno parte senza condividerne appieno le linee programmatiche, come già fece George Orwell, al secolo Eric Arthur Blair, con il suo 1984, il celebre romanzo con cui svelò il progetto cospirativo della Fabian Society, di cui era membro.
Il film dei Wachowski è ambientato in un Regno Unito distopico del 2015, dove la democrazia ha ceduto il passo ad un regime dittatoriale e militarizzato, capeggiato da Adam Sutler, leader del Fuoco Norreno, partito politico dai lineamenti fortemente nazionalsocialisti. L’Alto Cancelliere Sutler, al fine di garantire pace e tranquillità, impone un governo tirannico, sostenuto dai media di regime che diramano paura e insicurezza tra il popolo. Mediante la propaganda martellante, il coprifuoco, le limitazioni delle libertà individuali e l’azione repressiva della polizia segreta (i castigatori), viene confezionata una vera e propria pandemia, che fa quasi centomila morti. La paura comincia a serpeggiare tra la popolazione, rendendola incapace di pensare criticamente e, soprattutto, spingendo gli individui a cedere le loro libertà in cambio di pace e sicurezza. La pandemia viene poi cristallizzata nella memoria collettiva attraverso cerimonie e monumenti «per canonizzare le vittime», rendendo così sempre presente la minaccia del virus. Segretamente, nel campo di concentramento di Larkhill vengono condotti esperimenti su cavie umane per la messa a punto di un vaccino, con il concorso di medici compiacenti e con l’appoggio del vescovo corrotto James Lilliman, fin quando una violenta esplosione distrugge il campo, dove erano stati occultati in fosse comuni i cadaveri di centinaia di persone morte per gli effetti avversi della sperimentazione. Ed è qui che entra in scena il personaggio principale V, un uomo senza volto né identità, che dietro la maschera sorridente di Guy Fawkes ne incarna lo spirito rivoluzionario, e per questo è considerato un terrorista. V fa saltare l’Old Bailey, l’edificio-simbolo nel centro di Londra, che ospita la Corte della Corona e il tribunale penale centrale. L’indomani V riesce a mandare in onda il suo messaggio alla popolazione attraverso l’emittente governativa BTN (British Television Network), rivolgendosi, soprattutto, a coloro che con spirito critico si metteranno in cerca della verità.
V: Buona sera, Londra. […]
Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l’equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.
Per quanto, invece, riguarda l’uso del virus e gli obiettivi da perseguire, i Wachowski anticipano quello che i governi attueranno qualche anno più tardi (2015): usare il virus (reale o presunto) contro la popolazione per uccidere le democrazie (e non solo) e speculare sui vaccini, dal momento che «l’energia nucleare è inutile in un mondo dove un virus può uccidere un’intera popolazione, lasciandone intatta la ricchezza». In un mondo dove i debiti superano il PIL mondiale di almeno il 350%, è ragionevole pensare che un simile obiettivo sia alquanto probabile, soprattutto quando a proporlo è il principale regista del Great Reset, Klaus Schwab, che, nel suo libro Covid-19: The Great Reset, scrive:
Ci sono ovviamente differenze fondamentali tra una pandemia e una guerra […] ma l’entità del loro potere di trasformazione è paragonabile. Entrambe hanno il potenziale per essere una crisi trasformativa di proporzioni inimmaginabili in precedenza.
Ma ecco cosa ci rivelano ancora i Wachowski per bocca del loro personaggio V, nelle vesti di William Rookwood:
V: La nostra storia inizia, come spesso capita in tutte le storie, con un giovane politico rampante [Adam Sutler]. È un uomo profondamente religioso e membro del Partito Conservatore, è assolutamente determinato e non ha alcun rispetto per il dibattito politico. Più potere conquista, più evidente è il suo fanatismo e più aggressivi diventano i suoi sostenitori. Poi un giorno il suo partito avvia un progetto speciale nel nome della sicurezza nazionale. All’inizio si crede sia una ricerca per le armi biologiche e viene aiutato senza badare a spese. Tuttavia il vero obiettivo di questo progetto è il potere … la totale e assoluta dominazione egemonica. Il progetto però ha una conclusione violenta ma gli sforzi delle persone coinvolte non sono vani, perché dal sangue di una delle vittime nasce un nuovo modo di condurre la guerra! Immaginate un virus! Il virus più terribile che ci sia, e poi immaginate che siate solo voi a conoscere la cura per debellarlo. Se il vostro fine ultimo è il potere, come usereste al meglio quest’arma? A questo punto della storia entra in scena il nostro amico [Creedy]: è un uomo apparentemente senza coscienza per il quale il fine giustifica sempre i mezzi, ed è lui a consigliare che il bersaglio non sia un nemico della nazione, ma piuttosto la nazione stessa. Vengono scelti tre obiettivi per rendere al massimo l’effetto dell’attacco: una scuola, una stazione della metropolitana e un impianto di depurazione dell’acqua. Muoiono subito diverse centinaia di persone… Alimentati dai media, la paura e il panico si diffusero rapidamente, separando e dividendo il paese finché alla fine si individuò il vero obiettivo. Prima della crisi alla Saint Mary nessuno avrebbe predetto i risultati delle elezioni di quell’anno, nessuno! E poi, poco dopo le elezioni, udite udite il miracolo! Qualcuno credette che fosse stato Dio in persona, ma fu opera di un’azienda farmaceutica controllata da alcuni membri del partito che diventarono oscenamente ricchi. Un anno dopo alcuni estremisti vengono processati, dichiarati colpevoli e giustiziati, mentre viene costruito un monumento per canonizzare le vittime. Ma il risultato finale, la vera genialità del piano, fu la paura… la paura diventò lo strumento ultimo del governo e con esso il nostro politico fu alla fine eletto con la nuova carica appositamente creata di Alto Cancelliere. Il resto, come si suol dire, è storia.
Al lettore attento, non sarà sfuggita la somiglianza tra gli snodi centrali della fiction e gli eventi che hanno avuto nella maggior parte dei Paesi occidentali, tra cui l’Italia, dove gli obiettivi principali sono stati il cuore produttivo del Paese (la Lombardia, che proprio in questi giorni a Lodi – guarda le coincidenze – ad un anno dagli esordi pandemici vede riemergere i contagi!), le RSA (dove sono morti centinaia di anziani in un solo giorno) e gli ospedali. E riecco spuntare la paura, che fatta abilmente avvitare su se stessa, innesca il blocco delle coscienze, consegnando il Paese ai sicari dell’economia, i quali, in nome degli interessi delle banche d’affari che li hanno plasmati, instaurano i loro regimi fantoccio, cercando sempre più avanzi primari, cioè, arraffando ricchezza dalle famiglie e dalle piccole e medie aziende al Governo dei devoti amministratori che ridistribuiscono i denari sotto forma di utili ai loro antichi e occulti sodali e, in vista di un presunto e succulento Premio Pfeizer, gareggiano in tirannide e terrorismo.
Gli allora fratelli Wachowski non si limitano a rivelarci cosa stia per accadere (o sia in parte già accaduto), ma sembrano darci anche la chiave di risoluzione del problema. Ci dicono che il regime può essere abbattuto solo distruggendo i simboli del Potere, idea che viene tradotta plasticamente nell’esplosione del Palazzo del Parlamento. È per questo che dopo aver fatto saltare l’Old Baley (simbolo del potere giudiziario), V decide con l’aiuto di Evey di far saltare il palazzo del Parlamento (simbolo del potere legislativo e esecutivo), sull’esempio della congiura delle polveri, il complotto (fallito) ordito da un gruppo di cattolici inglesi, che consisteva nel far esplodere la Camera dei Lord durante la cerimonia di apertura del Parlamento, al fine di uccidere il re e il suo governo.
V: Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto nel tempo il ricordo andrebbe interrotto
Evey: Tu pensi che far saltare in aria il parlamento renderà migliore questo paese?
V: Non vi sono certezze, solo opportunità. […] I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli.
Evey: E tu farai in modo che questo accada facendo esplodere un palazzo?
V: Il palazzo [del Parlamento] è un simbolo, come lo è l’atto di distruggerlo. Sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli. Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle fare saltare un palazzo può cambiare il mondo. La violenza si può usare per una buona causa.
La fiction si conclude con una immensa folla vestita di nero e ricoperta dalla maschera sorridente di Guy Fawkes, che marcia unanime verso il Palazzo del Parlamento, davanti un esercito attonito e incapace di reagire. Allo scoppio del Palazzo si scoprono i visi di tutti i cittadini, che prima anonimi, riscoprono ora il loro essere uomini e donne liberi. Infine, l’ispettore capo Eric Finch, riferendosi a V, domanda: «Chi era lui?», ed Evey risponde: «Era Edmond Dantès. Ed era mio padre. E mia madre, mio fratello, un mio amico. Era lei, ero io, era tutti noi».