MIGRANTI PROTETTI IN ITALIA, ARRESTATI IN POLONIA. Ipocrisia UE & NATO. Improvvisa Interruzione di Oleodotto Bielorusso

Dopo lo stop al Nord Stream 2 deciso dalla Germania
La Bielorussia chiude nel week-end un oleodotto per l’Europa
Per manutenzione straordinaria non programmata

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Sulla crisi dei migranti tra Polonia e Bielorussia si potrebbero scrivere pagine e pagine di reportages minuziosi per evidenziare la bieca ipocrisia dell’Unione Europea che usa esseri umani disperati come “scudi umani” in una guerra fredda giù persa in partenza da Bruxelles contro Minsk e Mosca.

L’analisi geopolitica delle tensioni tra l’UE, serva e purtroppo spesso complice della Nato in missioni internazionali da “stato canaglia” come in Siria, Libia ed Ucraina, e i paesi sotto l’influenza Russa, Gospa News l’ha fatta in tempi non sospetti, pochi giorni prima che gli scontri al confine tra Polonia e Bielorussa finissero sulle prime pagine dei quotidiani e nei reportage delle TV internazionali.

Lo scenario 2 di un probabile conflitto tra Nato e Russia, secondo il piano militare elaborato dal think tank CEPA di Washington grazie alla partnership con la Lobby delle Armi, è rappresentato dal “corridoio di Suwałki”, dal nome della regione polacca prossima ai confini lituani e bielorussi ma non lontano dall’enclave di Kaliningrad, la regione di importanza strategica per Mosca compresa entro la Lituania, la Polonia e il Mar Baltico. A 102 km esatti da quel crocevia nevralgico nella Guerra Fredda rilanciata da NATO, Ue e corporations belliche contro la Russia, si sta già respirando un clima di scontro geopolitico internazionale.

L’epicentro di una migrazione massiccia che sta diventando infernale per gravi violazioni dei diritti umani degli immigrati è infatti a Kuźnica, un villaggio nella contea di Sokółka, nel voivodato di Podlaskie, nel nord-est della Polonia, vicino al confine con la Bielorussia. Si trova all’estremità nord-orientale dell’autostrada S19 ed è un importante valico di frontiera con la Bielorussia si trova vicino al villaggio. Il nuovo posto di blocco è stato finanziato dall’Unione europea per essere aggiornato agli standard dell’UE in quanto è diventato un punto di ingresso della frontiera esterna Schengen quando la Polonia è entrata a far parte dell’area Schengen il 21 dicembre 2007. Il lato bielorusso del valico si chiama Bruzgi. 

 La distanza tra il Corridoio di Suwalki e Kuznica

«Centinaia di migranti disperati che nella gelida notte bielorussa sfondano le recinzioni di filo spinato per entrare in Polonia. Più di 50 arrestati e gli altri respinti dalle forze di sicurezza di Varsavia, che ha schierato 15 mila soldati a presidiare il confine, dove restano accampate oltre duemila persone. È sempre più drammatica la crisi dei migranti sulla rotta dell’Europa dell’est. «Terrorismo di stato» da parte di Minsk, l’ha definito oggi il premier polacco Mateusz Morawiecki, che ieri aveva accusato Vladimir Putin di essere la «mente» dietro l’escalation. Parole che Mosca respinge come «irresponsabili e inaccettabili», accusando a sua volta l’Europa di usare l’emergenza come scusa per imporre nuove sanzioni al regime di Alexander Lukashenko» ha scritto il Messaggero.

LA GEOPOLITICA SUICIDA LASCIA L’EUROPA ALLA CANNA DEL GAS

Dal canto suo Lukashenko ha minacciato di chiudere il gasdotto che dalla Russia porta la preziosa risorsa energetica all’Unione Europea. Il Cremlino ha giudicato inaccettabile questa intimidazione ma, di fatto, per alcuni giorni, da giovedì fino a domenica, un importante oleodotto lascerà senza petrolio alcuni paesi UE (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Germania): ila motivazione ufficiale riferisce di alcuni lavori di manutenzione straordinaria non programmati. Ma esiste il sospetto che si tratti di un avvertimento di Minsk a Bruxelles…

Ciò rappresenta una ragione di grandissima preoccupazione per l’Unione Europea dove il prezzo del gas stava per schizzare alle stelle ma è stato calmierato dal generoso intervento di Putin che circa un mese fa ha promesso maggiori erogazioni della risorsa energetica. L’imprevisto in Bielorussia, tecnico o diplomatico che sia, avviene infatti dopo che la Germania ha interrotto la certificazione dell’altro gasdotto Nord Stream 2, creando un immediato rincaro del gas a livello internazionale, come riportato dalla BBC e dal giornalista investigativo italiano MaurizioBlondet.

Questo ci basti per evidenziare l’impronta totalmente autolesionista e fallimentare delle politiche europee che appaiono pedestremente orientate verso un’incancrenita ed inveterata russofobia dopo il Golpe sanguinario a Kiev del febbraio 2014, orchestrato dal plutarca George Soros con l’aiuto di ambasciate occidentali e centri studi Nato, e la conseguente – e ben comprensibile – annessione della Crimea da parte di Mosca.

Ma non basta ad inquadrare la gravità dell’ipocrisia criminale europea nei confronti del fenomeno delle migrazioni da lei stessa scatenato e protetto nel Mar Mediterraneo, come ha ben spiegato Maria Zakharova, portavoce del Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in una lunga conferenza stampa del 10 novembre scorso.

«Abbiamo ripetutamente affermato che la colpa dell’ennesima ondata della crisi migratoria in Europa non dovrebbe essere trasferita a Minsk. Questa crisi non è iniziata a novembre o in estate o in primavera di quest’anno. Questo è un esodo di persone dai paesi che le “democrazie sviluppate” hanno deciso di dare forma. Ormai da diversi anni è in fase attiva. Questa crisi è stata innescata dall’interferenza armata occidentale in Medio Oriente e Nord Africa e dalle conseguenze dell’operazione fallita in Afghanistan. Quello che è successo in quel paese ha portato a nuove fasi della crisi migratoria che è in atto da anni. Questa è una notizia solo per chi non ha mai sentito parlare dell’Afghanistan. Se sai, anche superficialmente, cosa è successo nel mondo negli ultimi anni, sei obbligato a conoscere le cause profonde di questa crisi» ha dichiarato Zakharova affermando quanto più volte evidenziato dai reportage di Gospa News sulle guerre civili e le tensioni in Medio Oriente: dalla Siria all’Iraq, dalla Libia al Libano.

La NATO, invece di fare “Mea Culpa” per aver avallato le primavere arabe ed euroasiatiche (Ucraina) dell”amministrazione americana Obama-Biden, si aggrappa allo scenario geopolitico destabilizzato ai confini del Vecchio Continente per accusare Bielorussia e Russia di “guerra ibrida”, un termine che ricorre più volte nel già citato piano militare CEPA sostenuto dai vertici UE e del Patto Atlantico.

L’unica verità latente in tutto ciò riguarda il business delle armi: senza piccoli o grandi conflitti – ma anche solo l’incubo di essi – gli speculatori di Wall Street si ritrovano costretti a tagliare i dividendi agli investitori, col rischio che magari essi si rivolgano a paesi più affidabili, in proiezione futura, per le loro stesse risorse del sottosuolo: in primis Cina e Russia, ma anche Africa e America Latina dove Pechino e Mosca stanno sviluppando enormi progetti senza derubare le nazioni, secondo lo stile colonialista occidentale, ma comprando e investendo.

IPOCRISIA UE SUI MIGRANTI: PROTETTI IN ITALIA E UCRAINA, MALEDETTI IN POLONIA

L’emergenza in Bielorussia avviene perciò in un contesto di bieca ipocrisia criminale nella gestione dei migranti che in Italia e in Ungheria vengono protetti a costo di censure politiche internazionali, mentre in Polonia vengono “maledetti” come confermano sia i reportages quotidiani (sfollati aggrediti dai cani della polizia lituana o bersaglio di idranti e gas lacrimogeni di quella polacca) ma anche il progetto del muro: “dannato e razzista” quando ne cominciò la costruzione al confine col Messico, l’ex presidente USA Donald Trump, ma ora ritenuto necessario per sbarrare la porta ai migranti che premono alle porte orientali dell’Unione Europea.

«La Polonia inizierà a costruire un muro al confine con la Bielorussia a dicembre. Lo annuncia il governo di Varsavia, nel pieno della crisi dei migranti con Minsk. Già negli scorsi giorni, il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky aveva dichiarato che la struttura sorgerà entro la metà del 2022: “Sarà lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne”. I contratti saranno firmati entro il 15 dicembre e  i lavori sul confine inizieranno nel corso del mese, andando avanti 24 ore al giorno su tre turni. La barriera ha un costo stimato di 353 milioni di euro e si prevede che si estenderà per 180 chilometri, circa la metà della lunghezza totale del confine tra Polonia e Bielorussia. Il mese scorso il Parlamento aveva dato il suo via libera alla costruzione della barriera» ha riportato TGCOM24.

L’illusione di una patria “sicura” nell’Unione Europea è stata creata da quei nuovi guru dell’antropologia finalizzata al meticciato etnico e culturale come il magnate ungaro-americano George Soros che ha finanziato le rivoluzioni colorate per sua stessa ammissione, portate avanti dal Centro Otpor di Belgrado (grazie a un progetto della Central Intelligence Agency, il controspionaggio Usa) poi trasformatosi nell’associazione di sedicenti non violenti CANVAS, di cui abbiamo scritto in relazione ai regime-change in Georgia e Libano.

Quanto appare come un progetto globale del Nuovo Ordine Mondiale, Soros è come Bill Gates megadonor del Democratic Party negli Usa e riferimento dell’entourage del Partito Democratico in Italia, proiettato verso uno slancio umanitario, non solo è invece la concreta attuazione del piano Kalergi per un’immigrazione incontrollata creata con lo scopo preciso di un abbattimento del costo dei lavori di bassa manovalanza, ma è anche la prosecuzione del complotto avviato dalla massoneria britannica per annientare il Cristianesimo (soprattutto Cattolico) a favore di un deismo, un ateismo o un anglo-cattolicesimo progressista in chiave antievangelica di cui l’attuale presidente Joseph Biden è perfetta incarnazione: pro aborto e pro No Gender.

Ciò fu ben evidente nel ruolo dei massoni per la Rivoluzione Francese, la Spedizione dei Mille, l’assassinio di Abraham Lincoln dopo la vittoria dell’Unione Nordista contro i secessionisti sudisti (guidati dal “papa” della massoneria americana Albert Pike), nella Prima Guerra Mondiale, nella Rivoluzione Bolscevica fino ad arrivare alle Primavere Arabe ed alla Pandemia, accomunate da losche strategie di intelligence evidenziate nel reportage WuhanGates 33.

Ma lasciamo le radici storiche del Nuovo Ordine Mondiale per tornare alle imposture del contro-colonialismo in cui le migrazioni massive divengono strumento utile ai complotti internazionali anche per la facile infiltrazione di terroristi jihadisti dell’ISIS come quella gestita dall’intelligence turca MIT verso l’Europa, sia via terra, che via mare. (continua a leggere…)

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