di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
La clamorosa indiscrezione arriva dall’Austria. Secondo le prime anticipazioni sul progetto di rendere obbligatori i vaccini per tutta la popolazione chi rifiuterà per due volte l’invito delle autorità a vaccinarsi potrà finire in carcere per 4 settimane. La legge deve ancora passare al vaglio del Parlamento (l’Assemblea federale, Bundesversammlung in tedesco) ma fa tornare la memoria ai tempi dell’eugenetica forzosa del Terzo Reich e ci dipinge gli austriaci come degni eredi del loro connazionale Adolf Hitler, nonostante la lezione di Norimberga.
«Il consenso volontario è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona interessata debba avere capacità legale di esprimere il consenso; che essa sia nella condizione di poter esercitare un libero potere decisionale senza che si intervenga con la forza, con la frode, con l’inganno, con minacce o esagerando con qualsiasi forma di vincolo o coercizione; che essa abbia sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi coinvolti nello studio, tali da permettere una decisione consapevole e ragionata».
Questo è quanto recita la parte iniziale dell’articolo n. 1 del Codice di Norimberga in virtù del quale furono condannati a morte vari medici nazisti tra cui il più noto Karl Brandt, giustiziato per impiccagione il 2 giugno 1948. Questo fondamentale diritto umano è ben noto ai No Vax, ai No Cavia (quelli che si oppongono solo ai sieri genici antiCovid perchè ancora sperimentali) e ai No Green Pass. Quello che pochi ricordano, però, è la motivazione con cui i periti degli imputati tedeschi cercarono di ottenere l’assoluzione o condanne più miti.
Sulla base della testimonianza di diversi periti questi sostennero che gli esperimenti nei campi nazisti non si differenziavano da quelli condotti nello stesso periodo nei penitenziari statunitensi, né da quelli realizzati in Germania in conformità alla regolamentazione delle ‘innovazioni terapeutiche e la sperimentazione umana’ promulgate dal Ministero degli Interni del Reich nel giugno 1931» rammenta l’Enciclopedia Treccani (testo integrale in calce all’articolo).
Secondo la ricerca di un esperto genetista di Colonia, il professor Walter Dorfler, è esattamente ciò che sta accadendo ora con i vaccini a base di RNA messaggero o di vettore adenovirale con DNA modificato.
«La popolazione umana attualmente partecipa all’esposizione al DNA estraneo in un enorme esperimento. Dopo il completamento delle vaccinazioni in tutto il mondo, dovrebbe essere istituito un programma sentinella post-vaccinazione per monitorare l’esacerbazione di disturbi umani inaspettati, forse nuovi, negli individui vaccinati».
Sono queste le amare conclusioni dello studio dello scienziato tedesco pubblicato di recente su Science Direct (Virus Research302(2021)198466) dal titolo inequivocabile “Vaccini Covid-19 basati sul vettore adenovirale e SARS-CoV-2 basati su mRNA: possibile integrazione nel genoma umano – I geni adenovirali sono espressi nei vaccini basati su vettori?”.
La stessa European Medicines Agency (EMA) nel concedere l’autorizzazione all’uso commerciale di emergenza dei sieri genici ha ammesso implicitamente che sono sperimentali a causa di “studi clinici minori e incompleti”.
Nonostante ciò l’Italia si è conquistata il merito di aver imposto la prima dittatura sanitaria sui vaccini, emulando il Turkmenistan e l’Arabia Saudita (dove vige la formula di divieto di lavoro se non vaccinati), paesi noti a livello mondiale per molteplici violazioni dei diritti umani.
Il Governo di Roma del Partito Unico COVID (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Forza Italia, Lega e altri minori) ha infatti imposto il vaccino obbligatorio agli operatori sanitari, grazie al contributo del Ministro della Giustizia Marta Cartabia che da giudice costituzionale difese la legge per i 12 vaccini obbligatori in età scolare, e dal 6 dicembre lo imporrà anche ai lavoratori scolastici, ai militari e alle forze di polizia. Nonostante un sindacato dei poliziotti abbia diffidato il Presidente del Consiglio Mario Draghi a decretare l’obbligo di vaccinazione.
Ciò è avvenuto in palese violazione dell’articolo 5 del Codice di Norimberga che recita: «Non si deve eseguire la sperimentazione se a priori si è a conoscenza che tale sperimentazione possa causare danni o morte» (tutti gli articoli di Norimberga in calce all’articolo).
Quando il Governo Draghi ha deliberato l’obbligo vaccinale per i sanitari prima e per le altre categorie poi il rapporto EudraVigilance aveva già registrato migliaia di morti per sospette reazioni avverse ai sieri genici antiCovid, salite pochi giorni fa a 27mila. Non solo.
Il direttore della Divisione di Patologia di Heidelberg (Germania) ha accertato il nesso di causalità tra decessi e somministrazione delle dosi per il 30 % dei (pochi) pazienti su cui ha effettuato le autopsie di concerto con la magistratura. Infine in Italia è stata rapidamente occultata la vicenda della ragazza ligure Camilla Canepa, deceduta proprio a causa della somministrazione di una dose di AstraZeneca.
Ecco perché i politici del Partito Unico Covid, ribattezzato Partito della Terza Dose dal deputato Pino Cabras (Alternativa C’è), non possono dichiarare di non sapere che la “sperimentazione causa danni e morte”, tra i più responsabili ci sono i leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e della Lega Matteo Salvini che hanno fornito alla maggioranza i voti necessari per trasformare un’oligarcia politica in una dittatura sanitaria
Ma il copione del film fantapolitico un po’ grottesco ed un po’ horror pare già stato scritto ed individua differenti nazioni dell’Unione Europea quali “cavie” di progetti sociali pilota per mettere alla prova la resistenza della popolazione al business sui vaccini antiCovid che pare destinato a non avere mai fine (già è pronto un nuovo siero contro la variante Omicron).
La sceneggiatura è stata scritta da Klaus Schwab, autore del Great Reset e presidente del World Economic Forum, il grande regista appare Bill Gates, capace di finanziare ogni media di mainstream della lettera, anche quelli scientifici, pur di avere sostegno nel piano d’immunizzazione globale delle Big Pharma da lui controllate, e tra gli attori protagonisti certamente figura Anthony Fauci che ha giocato coi virus SARS infettati con HIV fin dall’inizio del terzo millennio ed è il principale sospettato nella genesi del SARS-Cov-2 da laboratorio in un affare da lui coordinato tra i centri di ricerca di Cina e USA.
In ossequio alla storia che la vede patria di Hitler, l’Austria è invece pronta a sperimentare un nuovo balzo in avanti nella dittatura sanitaria pronta a diventare compulsivamente sociale. Nei giorni scorsi il governo del cancelliere Alexander Schallenberg ha adottato il lockdown generale per 15 giorni dopo aver provato ad applicare, senza successo, quello riservato solo ai non vaccinati. Ma al tempo stesso ha annunciato che dal primo febbraio 2022 tutti gli austriaci saranno obbligati a vaccinarsi per legge.
La notizia ha suscitato un certo effetto anche perché fino a pochi mesi fa il Governo di Vienna era contrario all’introduzione dei vaccini obbligatori, come riporta un articolo di Euractiv del 29 luglio.
GLI SCANDALI POLITICI PRIMA DELL’OBBLIGO AI VACCINI
«Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha respinto un suggerimento del capo della commissione per la bioetica del paese secondo cui la vaccinazione obbligatoria dovrebbe essere introdotta per alcune professioni, comprese le persone che lavorano nel settore sanitario o nell’istruzione. “In Austria non sarà introdotta una vaccinazione obbligatoria generale. L’immunizzazione è volontaria”, ha detto Kurz in una conferenza stampa dopo una riunione del Consiglio dei ministri austriaco».
Kurz, leader dell’Austrian People’s Party, però, il 9 ottobre 2021, si è dimesso dopo che nei giorni precedenti aveva ricevuto delle accuse di “favoreggiamento della corruzione”.Secondo il procuratore generale austriaco, Kurz, assieme ad altre nove persone, tra il 2016 e il 2018, quando era Ministro degli Esteri, avrebbe usato illegittimamente i fondi del Ministero delle Finanze per manipolare i sondaggi a suo favore e del Partito Popolare Austriaco, nonché agevolare la pubblicazione di notizie favorevoli sui quotidiani austriaci.
L’inchiesta era nata da una costola dell’Ibizagate, il misterioso scandalo che aveva annichilito la carriera dell’ex leader della destra estrema austriaca (Fpoe) Heinz-Christian Strache per aver accettato le offerte fittizie di corruzione dalla sedicente nipote di un oligarca russo, in realtà una giornalista d’inchiesta, sospettata di essere vicina a servizi segreti occidentali. «Secondo un funzionario dell’intelligence tedesca, dietro la fuga di un video dannoso c’era il servizio di intelligence israeliano Mossad, che ha portato alle dimissioni del capo del Partito della Libertà austriaco di estrema destra, Heinz-Christian Strache» scrisse YNet già nel 2019 (link a fondo pagina). Ma Kurz è invece rimasto alla guida del partito, il primo in Austria grazie al 37,46 di voti ottenuti alle elezioni politiche del settembre 2019, dichiarandosi innocente.
Secondo il disegno di legge Covid-19 Vaccination Protection Act predisposto dal nuovo governo e visionato da Austrian Die Presse daily, chiunque si rifiutasse di partecipare a un appuntamento programmato per la vaccinazione riceverà una convocazione ufficiale dalle autorità locali. Se una persona non si sarà presentata, verrà convocata un’altra volta entro le quattro settimane successive.
Se anche la seconda richiesta ufficiale dovesse essere ignorata, la persona dovrebbe affrontare una multa di 3.600 euro (4.061 dollari) o quattro settimane di carcere. La multa salirebbe a € 7.200 ($ 8.000) per coloro che erano già stati multati due volte per aver violato l’obbligo di vaccinazione. In pratica chi potrà permettersi di pagare la multa resterà libero, chi non avrà i soldi per farlo finirà dietro le sbarre per un mese.
Ma la tremenda imposizione di Vienna alla sua popolazione, emulazione di un progetto di eugenetica di massa, rischia di essere soltanto un test per l’intera Unione Europea. Come ha riportato Russia Today l’appello arriva dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Il direttore esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’Europa ha esortato le nazioni del continente colpito da Covid a riflettere sulla vaccinazione obbligatoria.
Robb Butler ha detto a Sky News mercoledì che era “tempo di avere quella conversazione da una prospettiva sia individuale che basata sulla popolazione. È un dibattito salutare da avere”. Il funzionario dell’OMS ha affermato, tuttavia, che tali “mandati sono arrivati a scapito della fiducia e dell’inclusione sociale” in passato.
Finora, ci sono una manciata di paesi più lontani che hanno anche imposto l’inoculazione di Covid-19 per tutti i loro cittadini. L’Indonesia ha fatto il passo a febbraio, e la Micronesia e il Turkmenistan hanno seguito l’esempio in estate.
Negli Stati Uniti d’America il presidente Joseph Biden ha cercato di estendere l’obbligo di vaccinazione alle aziende con più di 100 dipendenti ma la Quinta Corte Federale ha accolto il ricorso delle organizzazioni che si erano opposte e la Casa Bianca è stata costretta a ritirarlo. Resta invece in vigore per i militari anche se funzionari dell’Intelligence, scienziati governativi e famosi Navy Seals si stanno opponendo alle somministrazioni attraverso cause legali.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
EURACTIV – Austria opposes introduction of general compulsory vaccination
YNET -Mossad accused of leaking video that rattled Austrian politics
Gli articoli del Codice di Norimberga da Wikipedia
Il Codice traccia una linea di divisione tra sperimentazione lecita e tortura, e su sperimentazioni non regolate, prive di fondamenti etici. Consiste di 10 punti:
- Il consenso volontario è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona interessata debba avere capacità legale di esprimere il consenso; che essa sia nella condizione di poter esercitare un libero potere decisionale senza che si intervenga con la forza, con la frode, con l’inganno, con minacce o esagerando con qualsiasi forma di vincolo o coercizione; che essa abbia sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi coinvolti nello studio, tali da permettere una decisione consapevole e ragionata. Questo ultimo elemento fa si che prima che il soggetto decida affermativamente sia informato circa la natura, la durata, lo scopo della sperimentazione, nonché dei metodi con cui verrà condotta, qualsiasi disagio o pericolo potenziale ed i possibili effetti sulla salute che potrebbero derivare dal partecipare alla sperimentazione. Il dovere e la responsabilità di accertare la bontà del consenso rimane in capo alla persona che avvia o dirige la sperimentazione. Questo è un dovere personale ed una responsabilità che non possono essere delegate impunemente. (https://media.tghn.org/medialibrary/2011/04/BMJ_No_7070_Volume_313_The_Nuremberg_Code.pdf)
- L’esperimento dovrà essere tale da fornire risultati utili al bene della società; la natura dell’esperimento non dovrà essere né casuale, né senza scopo.
- Ci dovrà essere una pianificazione dell’esperimento sulla base degli esperimenti in fase preclinica in vivo, e sulla base della conoscenza approfondita della malattia
- L’esperimento dovrà essere condotto in modo tale da evitare ogni sofferenza o lesione fisica o mentale che non sia necessaria.
- Non si deve eseguire la sperimentazione se a priori si è a conoscenza che tale sperimentazione possa causare danni o morte.
- Il grado di rischio da correre non dovrà oltrepassare quello dei vantaggi, determinati dalla rilevanza umanitaria del problema che l’esperimento dovrebbe risolvere.
- Si dovrà fare una preparazione tale da evitare che il soggetto abbia lesioni, danni o morte.
- L’esperimento potrà essere condotto solo da persone scientificamente adeguate e qualificate, con il più alto grado di attenzione verso la sperimentazione e l’essere umano.
- Nel corso dell’esperimento il soggetto umano dovrà avere la libera facoltà di porre fine ad esso se ha raggiunto uno stato fisico o mentale per cui gli sembra impossibile continuarlo.
- Durante l’esperimento lo scienziato responsabile deve essere pronto a interromperlo in qualunque momento se indotto a credere che la continuazione dell’esperimento comporterebbe probabilmente lesioni, invalidità o morte per il soggetto umano.
La storia del Codice di Norimberga da Enciclopedia Treccani
Insieme di principî normativi enunciati nella sentenza del tribunale militare americano che il 19 agosto 1947 condannò 23 medici nazisti, 7 dei quali a morte, per gli esperimenti condotti nei campi di concentramento. Tali principî sono considerati essenziali per la sperimentazione medica su soggetti umani. I contenuti del codice furono elaborati da due medici consulenti del tribunale statunitense, Andrew C. Ivy e Leo Alexander, e proposti in sei punti per la prima volta da Ivy il 1° agosto 1946 all’International Scientific Commission on Medical War Crimes. Il codice aveva lo scopo di controbattere le tesi elaborate dalla difesa dei medici tedeschi.
Sulla base della testimonianza di diversi periti questi sostennero che gli esperimenti nei campi nazisti non si differenziavano da quelli condotti nello stesso periodo nei penitenziari statunitensi, né da quelli realizzati in Germania in conformità alla regolamentazione delle ‘innovazioni terapeutiche e la sperimentazione umana’ promulgate dal Ministero degli Interni del Reich nel giugno 1931.
Se era facilmente dimostrabile che il regolamento del 1931 non era mai stato adottato dal nazionalsocialismo, che aveva invece apertamente incoraggiato dal 1939 le forme più barbare di sperimentazione umana, le similitudini tra le sperimentazioni nei campi nazisti e quelle nelle prigioni statunitensi preoccuparono i consulenti del tribunale. Così come il fatto che non esistesse alcuna legge o dichiarazione internazionale che stabilisse quali esperimenti medici sull’uomo fossero ammessi e quali fossero illeciti. I giudici del tribunale svilupparono il codice in dieci punti, che chiamarono esperimenti medici ammissibili.
Il primo criterio, che è anche il più importante, stabilisce che il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò implicava, nelle parole dei giudici, che «la persona coinvolta dovrebbe avere la capacità legale di dare il consenso, e dovrebbe quindi esercitare un libero potere di scelta, senza l’intervento di qualsiasi elemento di forzatura, frode, inganno, costrizione, esagerazione o altra ulteriore forma di obbligo o coercizione; dovrebbe avere, inoltre, sufficiente conoscenza e comprensione dell’argomento in questione tale da metterlo in condizione di prendere una decisione consapevole e saggia».
Il dovere e la responsabilità di garantire le condizioni che rendono valido il consenso spettavano direttamente a chi conduceva l’esperimento. Il fatto che nel codice non si faccia esplicitamente riferimento ai fatti emersi nel dibattimento contro i medici nazisti, ha privato di forza giuridica il documento, che ha comunque ispirato diverse leggi nazionali e documenti internazionali volti a prevenire abusi della sperimentazione umana e a promuovere la dottrina del consenso informato.