MISTERI E OMERTA’ SULLA MORTE DELLA 14ENNE GIADA. “Vaccinata per Giocare a Pallavolo”

In copertina Giada Furlanut in un’immagine pubblicata su Facebook

AGGIORNAMENTO DEL 6 DICEMBRE ORA 1

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Il direttore responsabile de “Il Giornale di Udine”, dott. Stefano Salmè, ha pubblicato un video esplosivo con importanti novità sul decesso della quattordicenne Giada Furlanut, morta all’ospedale Cattinara di Trieste dove era stata trasferita dall’ospedale di Monfalcone per una tromboembolia polmonare. 

Al minuto 7:00 del video denuncia, Salmè riferisce: “Le nostre fonti ci dicono che in realtà la seconda vaccinazione era stata fatta la scorsa settimana. Oggi la notizia è su tutti i giornali, compreso il Messaggero Veneto, che confermano che Giada avesse fatto la doppia dose di vaccino ma non indicano la data. Non indicano la data perché? Loro che hanno grandi redazioni, grandi giornali, uomini, mezzi, perchè non garantiscono una piena trasparenza? Perchè non dicono la verità? I cittadini hanno diritto di sapere, perchè incominceranno a vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni. I cittadini, le famiglie, i genitori hanno il diritto di sapere quello che accade! Ci vuole trasparenza. L’informazione deve essere completa. Dicano quando è stata fatta la seconda dose di vaccino per Giada!”

“Questo è un tema di rilevanza pubblica”, continua Salmè, “loro devono dirci tutto! Non possono non essere trasparenti di fronte a questi casi tragici! Guardate la vigliaccheria dei giornaloni mainstream. Negli scorsi giorni c’erano paginate che raccontavano la sicurezza dei vaccini rispetto ai bambini. Paginate di pediatri, virologi, del Comitato tecnico, dei nostri politici, che hanno cominciato un bombardamento psicologico sui genitori per convincerli alla vaccinazione dei bambini che comincia tra pochi giorni. Oggi non c’è più una riga rispetto a questo tema! Vigliacchi! Non hanno avuto il coraggio oggi dopo la notizia della morte di Giada Furlanut!” (sintesi da Eventi Avversi, link a fondo pagina).

ARTICOLO DEL 5 DICEMBRE 2021 ORE 11

«Posso soltanto dire che per una simile disgrazia non ci sono parole e che sono vicina alla famiglia. Il massimo riserbo e rispetto della privacy è la mia priorità».

E’ l’unico breve commento rilasciato al Gazzettino da Laura Sgubin, Sindaco di Fiumicello Villa Vicentina, comune della Bassa Friulana in lutto per la prematura e misteriosa morte della giovanissima Giada Furlanut, spirata a soli a soli 14 anni all’ospedale di Cattinara di Trieste, capoluogo regionale del Friuli-Venezia-Giulia. La ragazzina era stata ricoverata il 29 novembre per un improvviso malore a scuola, durante una lezione all’istituto alberghiero Pertini di Grado, che sarebbe stato determinato da una trombo-embolia polmonare.

La trombo-embolia polmonare massiva è una delle patologie innescate dalla proteina Spike del Covid-19 ma al tempo stesso le trombosi sono tra le sospette reazioni avverse ai vaccini modulati proprio sulla Spike per suscitare la produzione artificiale di anticorpi.

Anche per questo sui social si sprecano le speculazioni che mettono in correlazione il decesso con le dosi di vaccino ma nulla trapela dalle fonti ufficiali strette in un riserbo che durante l’era dei sieri genici sperimentali è diventato un’omertà vergognosa ed inaccettabile. Pertanto la morte resta avvolta dal mistero e ogni informazione può essere riportata al condizionale sebbene alcuni portali online d’informazione locale, FriuliOggi e Il FriuliVeneziaGiulia (link a fondo pagina), abbiano riferito della vaccinazione della ragazza avvenuta nelle scorse settimane.

Sabato 4 dicembre è stata Telefriuli per prima a diffondere la notizia confermando l’accertamento della morte cerebrale, avvenuto alle prime ore del mattino, dopo che il cuore della ragazza aveva cessato di battere. Per qualche ora la notizia era risultata irraggiungibile al link e ciò aveva alimentato ulteriormente i sospetti.

«Lunedì scorso il malore a scuola, all’istituto alberghiero di Grado che la giovane frequentava con grande entusiasmo. Problemi respiratori che l’avevano fatta rientrare a casa, poi la corsa nell’ospedale di Monfalcone e, da qui, a Trieste, dove purtroppo non ce l’ha fatta. Grande appassionata di pallavolo, Giada si era sottoposta mesi fa alla doppia dose di vaccino proprio per continuare a praticare lo sport che amava, vestendo la casacca della Pallavolo Pieris Under 16» ha scritto invece con ancora maggiori dettagli il quotidiano online FriuliOggi.it.

Non si sa se e quando alla ragazza siano stati somministrati i vaccini Pfizer-Biontech o Moderna, in quanto sono gli unici autorizzati dall’AIFA in Italia per gli over 12. Ora Comirnaty è stato autorizzato anche per gli over 5 e, purtroppo, come riportato in anteprima da Gospa News, due bambine americane sono già morte dopo l’inoculazione del siero a base di RNA messaggero.

Da due giorni sui social rimbalza la notizia da Facebook a Twitter, dove Giada aveva un profilo con 4 follower e due cuori rossi accanto la scritta “pallavolo”, mentre tra i media ha avuto eco soltanto sul Messaggero Veneto e Il Piccolo di Trieste dove la circostanza della sua seconda dose di vaccini (secondo alcuni post sui social avvenuta solo una decina di giorni prima del suo malore) non ha avuto alcuna menzione.

 Due immagini gioiose di Giada Furlanut pubblicate dal Messaggero Veneto

«I genitori, affranti dal dolore, nel grave lutto per la perdita della loro figlia, hanno deciso di donare i suoi organi per permettere a chi sta ancora lottando per la propria vita, di avere una prospettiva per il futuro» aggiunge TeleFriuli.

In un post, presumibilmente scritto da una persona che la conosceva, in cui si legge quanto segue (postato venerdì): “Seconda dose fatta ad agosto, una decina di giorni fa ricoverata a Cattinara x tromboembolia polmonare in condizioni gravi. Lo ha fatto per continuare a fare sport ma già dopo la seconda dose non si allenava più, era troppo stanca”.

Suscita sconcerto l’omertà delle istituzioni locali che non si curano di chiarire i contorni della misteriosa vicenda, smentendo risolutamente la circostanza della vaccinazione qualora non fosse avvenuta o confermandola per dovere di corretta informazione, come se non volessero seminare il panico tra una popolazione italiana di presunti idioti proprio nel momento in cui il Friuli Venezia Giulia si appresta ad entrare in Zona Gialla per il numero di contagi da Covid-19.

Ma anche quella dei colleghi delle testate giornalistiche di mainstream territoriali che non sembrano interessati ad incalzare le autorità sanitarie sulla morte di un’adolescente che merita risposta. Il suo caso riporta alla mente quello della diciottenne ligure Camilla Canepa che ebbe visibilità sui giornali solo perché i familiari si affidarono ad uno studio legale per fare chiarezza. E l’autopsia giudiziaria confermò la correlazione tra il decesso e la vaccinazione con il siero genico adenovirale AstraZeneca.

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Redazione Gospa News
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