L’UNO ( the One)

L’UNO è per eccellenza il numero dal quale fiorisce un’idea, e rappresenta la peculiarità che porta l’individuo a superare gli ostacoli disseminati lungo il suo cammino con coraggio. È l’aggio del cuore  (da cui la parola coraggio) che fa davvero la differenza, non la tecnica, il talento o il mero sacrificio. L’UNO è il più grande perché mostra a tutti come si fa ad essere il numero 1.

Conseguenza evidente di come l’UNO agisce é un’elevata predisposizione a saper rischiare tutto per la costante ricerca della perfettibilità. Caratteristiche preminenti dei numeri Uno sono l’individualismo, l’indipendenza e la volontà di affermarsi per una propria forza interiore di autodeterminazione. Le parole d’ordine del numero 1 sono:Io sono io, e voglio essere me stesso perché mi importa di più di quello che vogliono gli altri io sia.

Il significato umanistico del numero 1 è quello di un leader capace di azioni che possono produrre grandi cambiamenti dello stato di evoluzione per tutta l’Umanità, perché tutti quelli che hanno altri numeri devono inseguire il numero 1, avendolo come primo forzato riferimento.

I giochi sportivi sono quelle cose divertenti che più di ogni altre cose fanno emergere  in maniera chiara e indiscutibile chi ha i numeri alti e chi è il numero 1 sul campo da gioco.  È stato sempre cosí, sin dalle Olimpiadi millenni di anni fa, quando tutto si fermava per la medaglia d’oro, e pure le Divinità dell’Olimpo si fermavano ad ammirare le competizioni tra gli esseri umani. È stato così pure in epoca recente quando Hitler dovette ammettere la superiorità di un lustrascarpe dell’Alabama, dalla pelle scura e di razza genetica inferiore secondo lui,  nella più famosa delle discipline olimpiche, i 100 metri, a Berlino 1936. Anche quest’anno il numero 1 in questa disciplina  é stato UNO che non sarebbe dovuto essere, perché parla perfettamente italiano, ama il Tricolore, mangia spaghetti ed è figlio di un texano, lo stato Usa piú ostile ai must politically correct dei DEM.  Non vi è dubbio che lo sport sia una ‘roba’ per esseri umani e non transumani, cioè senza regole certe quando fa emergere il numero 1 e il tutto poi si accoda, in maniera non intelligentemente artificiale né prevista in laboratorio. 

Lo sport che più di tutti affascina le ‘Divinità dell’Olimpo’ di oggi, cioè le élite finanziarie che lo arricchiscono,  é senza dubbio il tennis. Ogni torneo di tennis ha sempre dietro una grande banca che sponsorizza i ricchi premi, anche quando di facciata compaiono agli Australian Open marchi come KIA motors o, come quest’anno,  il marchio del colosso cinese GANTEN.  

Quest’anno però l’elite che governa il tennis ha spataccato la faccia contro il numero UNO a cui la cinesizzazione evidentemente non piace. Novak Djokovic é il numero Uno dello sport più popolare per banchieri, radical chic e benpensanti, e il numero 1 del tennis ha detto No al Great Reset! Novak ha visto il gioco sulle piazze, sulle scuole,  presso i luoghi di lavoro o nei talk show mainstream, e al suo turno di battuta  ha tirato dove nessuno può rispondere: NO VAX!

Avrebbe potuto farsi punturare un braccio con un placebo o accettare il tampone, e sicuramente per lui, un po’ come avrebbe fatto il Governo Draghi per i portuali di Trieste, il regime australiano, intento già nello sperimentare i primi campi di internamento  per occidentali non resilienti, avrebbe fatto un’eccezione rallegrandosene dopo aver sudato un bel po’ freddo. E invece NO: o È NO VAX, o niente numero 1 agli Australian Open, ha detto la perentoria battuta di Novak.
Point, game, set e match!

Dio c’è,  è sicuro un numero 1, e sul Centrale di Melbourne ora è Novak Djokovic.

WWG1WGA

DOVE VA L’UNO ANDREMO TUTTI