Nell’immagine di copertina il premier Draghi e Papa Leone XIII
Ospito volentieri questo articolo con l’Introduzione a cura di Carlo Domenico Cristofori
“Proroga dello stato di emergenza nazionale e delle relative misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia Covid“. E’ il titolo del decreto legge che sarà approvato oggi, alle 17, dal Consiglio dei ministri.
Le misure straordinarie di contenimento della pandemia, ivi compresa la vaccinazione obbligatoria per molteplici categorie professionali tra cui poliziotti, militari ed operatori scolastici (in vigore da domani 15 dicembre), saranno prorogate fino al 31 marzo 2022.
Abbiamo scritto questa riflessione ore prima dell’annuncio ufficiale sapendo che quanto anticipato dall’ANSA, agenzia di stampa diventata velina ufficiale del Governo Draghi, è di fatto un’anteprima di quanto già deciso! Ovviamente, da cittadini che ancora credono in un barlume di libertà sancito dalla Costituzione, speriamo di essere smentiti e di dover rettificare… Così non è stato! Tutto è andato come previsto.
Viene prorogato fino al 31 marzo il Super Green pass in zona bianca. Lo prevede una norma del decreto approvato oggi in Consiglio dei ministri. Ad oggi il Green pass rafforzato è in vigore fino al 15 gennaio ma il decreto stabilisce che nelle zone bianche fino al 31 marzo 2022 dovrà essere usato per le attività che sono oggetto di limitazioni in zona gialla. Questo vuol dire che resteranno precluse ai non vaccinati attività come i ristoranti al chiuso, i cinema, le discoteche, gli stadi.
Ma da novelli Nostradamus i media di mainstream passati da servi a schiavi del governo addirittura scommettono su quali potrebbero essere le Regioni d’Italia nella criticità della zona arancione (dove senza Green Pass non si può nemmeno andare a fare la spesa al supermercato) prima e dopo le feste…
Sarà il potere dei tamponi RT PCR facilmente alterabili per individuare falsi positivi, come esposto in una causa al Dipartimento della Salute Usa da un gruppo medici di americani che ha contribuito ad ottenere il ritiro dell’autorizzazione di emergenza dell’unico test finora considerato erroneamente affidabile a livello mondiale.
Prosopopeico. Protervo. Emetico. Nauseante. Asfissiante. E, diciamolo senza peli sulla lingua, anche molto malvagio!
E’ questo il Perenne Regime del Terrore imposto con la proroga dell’emergenza pandemia al 31 marzo dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dai suoi servili vassalli, valvassori e quaquaraquà del Partito Unico della Terza, forse Quarta e magari Quinta dose di sieri genici sperimentali a base di RNA messaggero con potenzialità di modificare il DNA al pari di quelli genomici adenovirali…
Ci sarebbero migliaia di parole da scrivere su questa folle corsa di un treno lanciato sui due binari morti ma assai redditizi: quello degli affari finanziari di Pfizer con The Vanguard, Black Rock e i grandi gestori di fondi d’investimento come la banca Goldman Sachs di cui lo stesso Draghi fu vicepresidente, quello del Virus SARS-Cov-2 creato con ogni probabilità in laboratorio e pertanto ovviamente disponibile in una varietà di genotipi di “differente letalità” come spiegò il professor Pierre Bricage, già capo dipartimento di Ingegneria Biologica dell’Università di Paul (Pirenei),esperto di genetica molecolare ed armi batteriologiche nonché ex consulente NATO.
Non si potrà comprendere il mefistofelico piano di una “pandemia pianificata da dieci anni da Anthony Fauci e Bill Gates”, come sostiene l’avvocato Robert F. Kennedy jr, finché non sarà acclarata l’origine della pandemia da arma batteriologica, come affermato in una perizia giurata dal famoso virologo Luc Montagnier ma confermato ultimamente anche da Lawrence Sellin, colonnello dell’esercito americano in pensione, che in precedenza ha lavorato presso l’Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’Esercito Usa (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases) e ha condotto ricerche di base e cliniche nell’industria farmaceutica.
Fino ad allora non si capirà perché dopo circa 100 milioni di iniezioni somministrate in Italia ci sia bisogno di restrizioni della libertà e del booster della terza dose che in Israele sta già diventando della quarta dose, perché la Pfizer, come altre Big Pharma, ritiene necessario un vaccino ad hoc contro la variante Omicron, magari costruita così in laboratorio, forse diventata contagiosa e pericolosa (in Inghilterra c’è stato il primo decesso) a causa delle vaccinazioni massive durante la pandemia, ritenute un’arma di distruzione di massa dai più esperti virologi mondiali specializzati nella creazione dei vaccini.
A tutto ciò può rispondere soltanto la profeta enciclica Humanum Genus con cui il 20 aprile 1884 Papa Leone XIII scomunicò la massoneria, ormai divenuta tirannica attraverso quel progetto del Nuovo Ordine Mondiale ben descritto fin dal 1956 dal commodoro della marina canadese William Guy Carr nel libro “Pawns in the Game“.
Siamo tutte pedine in un terribile gioco che rammenta quello del Regime del Terrore della Rivoluzione francese ordita proprio dai massoni come quella Bolscevica in Russia e come la Spedizione dei Mille in Italia. Tre complotti criminali internazionali volti a distruggere le monarchie fondate sulla Fede Cristiana per annichilire l’uomo e l’umanità sull’ara pagana del Grande Architetto dell’Universo adulato dai fratelli incappucciati, in gran parte deisti, in altra parte atei e in marginali sette anche occulti e convinti satanisti.
Ma tutto ciò ce lo spiega meglio Papa Leone XIII nella sua enciclica che riportiamo integralmente frammentata dai link alle inchieste di Gospa News del ciclo WuhanGates, raccolte nell’omonimo libro ancora disponibile come E-book PDF.
“CONDANNA DEL RELATIVISMO FILOSOFICO E MORALE DELLA MASSONERIA”
VENERABILI FRATELLI SALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE
di Papa Leone XIII
Il genere umano, dopo che “per l’invidia di Lucifero” si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore de’ doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui. Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio.
Questi due regni, simili a due città che con leggi opposte vanno ad opposti fini, con grande acume di mente vide e descrisse Agostino, e risali al principio generatore di entrambi con queste brevi e profonde parole: “Due città nacquero da due amori; la terrena dall’amore di sé fino al disprezzo di Dio, la celeste dall’amore di Dio fino al disprezzo di sé (De Civit. Dei, lib. XIV, c. 17).In tutta la lunga serie dei secoli queste due città pugnarono l’una contro l’altra con armi e combattimenti vari, benché non sempre con l’ardore e l’impeto stesso. Ma ai tempi nostri i partigiani della città malvagia, ispirati e aiutati da quella società, che larga mente diffusa e fortemente congegnata prende il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove.
Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore.Gemendo su questi mali, spesso, incalzati dalla carità, Noi siam costretti a gridare a Dio: “Ecco, i nemici tuoi menano gran rumore e quei che t’odiano hanno alzato la testa. Hanno formato malvagi disegni contro i tuoi santi. Hanno detto: venite, e cancelliamoli dai numero delle nazioni” (Psalm. XXXII, 2-5).In sì grave rischio, in sì fiera ed accanita guerra al Cristianesimo, è dover Nostro mostrare il pericolo, additare i nemici, e resistere quanto possiamo ai disegni ed alle arti loro, affinché non vadano eternamente perdute le anime che Ci furono affidate, e il regno di Gesù Cristo, commesso alla Nostra tutela, non solo stia e conservisi intero, ma per nuovi e continui acquisti si dilati in ogni parte della terra.
Chi fosse e a che mirasse questo capitale nemico, che usciva fuori dai covi di tenebrose congiure, lo compresero tosto i Romani Pontefici Nostri Antecessori, vigili scolte a salute del popolo cristiano; e antivenendo col pensiero l’avvenire, dato quasi il segnale, ammonirono Principi e popoli non si lasciassero ingannare alle astuzie e trame insidiose. Diede il primo avviso del pericolo Clemente XII (Cost. In eminenti, 24 Aprile 1738); e la Costituzione di lui fu confermata e rinnovata da Benedetto XIV (Cost. Providas, 18 maggio 1751). Ne seguì le orme Pio VII (Cost. Ecclesiam a Jesu Christo, 13 Settembre 1821); poi Leone XII con l’Apostolica Costituzione Quo graviora (Cost. in. data del 23 Marzo 1825), abbracciando in questo punto gli atti e i decreti de’ suoi Antecessori, li ratificò e suggellò con irrevocabile sanzione. Nel senso medesimo parlarono Pio VIII (Encicl. Traditi, 31 Maggio 1829), Gregorio XVI (Encicl. Mirari, 15 Agosto 1832) e più volte Pio IX (Encicl. Qui pluribus, 9 Novembre 1846. Alloc. Multiplices inter, 25 Settembre 1865, ecc.).
Imperocché da fatti giuridicamente accertati, da formali processi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura della setta massonica, quest’Apostolica Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la setta dei Massoni, sorta contro ogni diritto umano e divino, essere non men funesta al Cristianesimo che allo Stato, e fece divieto di darvi il nome sotto le maggiori pene, onde la Chiesa suol punire i colpevoli. Di che irritati i settari e credendo di poter, parte col disprezzo, parte con calunniose menzogne sfuggire o scemare la forza di tali sentenze, accusarono d’ingiustizia o di esagerazione i Papi, che le avevano pronunziate.In questo modo cercarono di eludere la autorità ed il peso delle Costituzioni Apostoliche di Clemente XII, di Benedetto XIV, e similmente di Pio VII, e di Pio IX.
Nondimeno tra i Frammassoni medesimi ve ne ebbe alcuni i quali riconobbero loro malgrado, che quelle sentenze dei Romani Pontefici, ragguagliate alla dottrina e alla disciplina cattolica, erano altamente giuste. E ai Pontefici si unirono non pochi Principi ed uomini di Stato, i quali ebbero cura o di denunziare all’Apostolica Sede le Società Massoniche, o di proscriverle essi stessi con leggi speciali nei loro domini, come fu fatto nell’Olanda, nell’Austria, nella Svizzera, nella Spagna, nella Baviera, nella Savoia ed in altre parti d’Italia. Ma la saggezza dei Nostri Predecessori ebbe, ciò che più conta, piena giustificazione dagli avvenimenti.
L’ASTUZIA E L’IPOCRISIA DEI SETTARI
Imperocché le provvide e paterne loro cure, o fosse l’astuzia e l’ipocrisia dei settari, ovvero la sconsigliata leggerezza di chi pure aveva ogni interesse di tener gli occhi aperti, non avendo né sempre né per tutto sortito l’esito desiderato, nel giro d’un secolo e mezzo la società Massonica si propagò con incredibile celerità; e traforandosi per via di audacia e d’inganni in tutti gli ordini civili, incominciò ad essere potente in modo da parer quasi padrona degli Stati. Da sì celere e tremenda propagazione ne sono seguiti a danno della Chiesa, della potestà civile, della pubblica salute, quei rovinosi effetti, che i Nostri Antecessori gran tempo innanzi avevano preveduti. Imperocché siamo ormai giunti a tale estremo da dover tremare pei le future sorti non già della Chiesa, edificata su fondamento non possibile ad abbattersi da forza umana, ma di quegli Stati, dove la setta di cui parliamo o le altre affini a quella e sue ministre e satelliti, possono tanto.
Per queste ragioni, appena eletti a governare la Chiesa, vedemmo e sentimmo vivamente nell’animo la necessità di opporCi, quanto fosse possibile, con la Nostra autorità a male si grande. E colta bene spesso opportuna occasione, venimmo svolgendo or l’una or l’altra di quelle capitali dottrine, in cui il veleno degli errori massonici pareva che fosse più intimamente penetrato. Così con la Lettera Enciclica “Quod Apostolici muneris”, sfolgorammo i mostruosi errori dei Socialisti e Comunisti: con l’altra “Arcanum” prendemmo a spiegare e difendere il vero e genuino concetto della famiglia, che ha l’origine e sorgente sua nel matrimonio: con quella che incomincia “Diuturnum” ritraemmo l’idea del potere politico, esemplata ai principi dell’Evangelo, e mirabilmente consentanea alla natura delle cose e al bene dei popoli e dei sovrani.Ora poi, ad esempio dei Nostri Predecessori, Ci siam risoluti di prender direttamente di mira la stessa società Massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinché, meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio.
LE SEMBIANZE SCIENTIFICHE DEI FRAMMASSONI
Varie sono le sètte che, sebbene differenti di nome, di rito, di forma, d’origine, essendo per uguaglianza di proposito e per affinità de’ sommi principi strettamente collegate fra loro, convengono in sostanza con la setta dei Frammassoni, quasi centro comune, da cui muovono tutte e a cui tutte ritornano. Le quali, sebbene ora facciano sembianza di non voler nascondersi, e tengano alla luce del sole e sotto gli occhi dei cittadini le loro adunanze, e stampino effemeridi proprie, ciò nondimeno, chi guardi più addentro, ritengono il vero carattere di società segrete.Imperocché la legge del segreto vi domina e molte sono le cose, che per inviolabile statuto debbonsi gelosamente tener celate, non solo agli estranei, ma ai più dei loro adepti: come, ad esempio, gli ultimi e veri loro intendimenti; i capi supremi e più influenti; certe conventicole più intime e segrete; le risoluzioni prese, e il modo ed i mezzi da eseguirle.
A questo mira quel divario di diritti, cariche, offici tra’ soci; quella gerarchica distinzione di classi e di gradi, e la rigorosa disciplina che li governa. Il candidato deve promettere, anzi, d’ordinario, giurare espressamente di non rivelar giammai e a nessun patto gli affiliati, i contrassegni, le dottrine della setta. Così, sotto mentite sembianze e con l’arte d’una continua simulazione, i Frammassoni studiansi a tutto potere di restare nascosti, e di non aver testimoni altro che i loro. Cercano destramente sotterfugi, pigliando sembianze accademiche e scientifiche: hanno sempre in bocca lo zelo della civiltà, l’amore della povera plebe: essere unico intento loro migliorare le condizioni del popolo, e i beni del civile consorzio accomunare il più ch’è possibile a molti.
Le quali intenzioni, quando fossero vere, non sono che una parte dei loro disegni. Debbono inoltre gli iscritti promettere ai loro capi e maestri cieca ed assoluta obbedienza: che ad un minimo cenno, ad un semplice motto, n’eseguiranno gli ordini; pronti, ove manchino, ad ogni più grave pena, e perfino alla morte. E di fatti non è caso raro, che atroci vendette piombino su chi sia creduto reo di aver tradito il segreto, o disubbidito al comando, e ciò con tanta audacia e destrezza, che spesso il sicario sfugge alle ricerche ed ai colpi della giustizia.Or bene questo continuo infingersi, e voler rimanere nascosto: questo legar tenacemente gli uomini, come vili mancipii, all’altrui volontà per uno scopo da essi mal conosciuto: e abusarne come di ciechi strumenti ad ogni impresa, per malvagia che sia: armarne la destra micidiale, procacciando al delitto la impunità, sono eccessi che ripugnano altamente alla natura.
La ragione adunque evidentemente condanna le sètte Massoniche e le convince nemiche della giustizia e della naturale onestà.Tanto più che altre e ben luminose prove ci sono della sua rea natura. Per quanto infatti sia grande negli uomini l’arte di fingere e l’uso di mentire, egli è impossibile che la causa non si manifesti in qualche modo pe’ suoi effetti. “Non può un albero buono dar frutti cattivi, né un albero cattivo frutti buoni” (Matth. VII, 18). Ora della Massonica sètta esiziali ed acerbissimi sono i frutti. Imperocché dalle non dubbie prove che abbiamo testè ricordate apparisce, supremo intendimento dei Frammassoni esser questo: distruggere da capo a fondo tutto l’ordine religioso e sociale, qual fu creato dal Cristianesimo, e pigliando fondamenti e nome dal Naturalismo, rifarlo a loro senno di pianta. (continua a leggere).