Uno dei testi biblici più celebri sull’anticristo è la seconda lettera di Paolo ai Tessalonicesi (2Ts 2,1-12), testo in cui l’Apostolo traccia l’identikit dell’uomo dell’anomia, detto anche figlio di perdizione, che si contrappone a Dio e s’innalza sopra tutto ciò che viene detto Dio. Giovanni, nelle sue lettere, ci dice che molti anticristi sono già venuti, che «sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri» (1Gv 2,19). Ma nell’ora ultima, ecco l’ultimo anticristo, colui che raggiunge l’apice della malvagità e della menzogna. L’anticristo è un seduttore che non riconosce l’incarnazione del Messia (1Gv 4,3; 2Gv 1,7), che nega il Padre e il Figlio, come anche che Gesù sia il Messia (1Gv 2,22). È un seduttore, cioè, uno che ammalia con discorsi melliflui e ambigui, che rende la verità un’opinione, mostrandosi addirittura più misericordioso di Dio stesso. Riporto di seguito la traduzione a cura di Giovanna Cheli, preso da “Le lettere di San Paolo. Nuova traduzione e commento”, edito da Cantagalli – Città Nuova, vol. 2, p. 1157:
1Vi esortiamo poi, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e nostra riunione presso di lui, 2di non lasciarvi facilmente turbare la mente e neppure di essere allarmati, né per una ispirazione, né per un discorso, né per una lettera come se fosse nostra, come se il giorno del Signore sia arrivato. 3Nessuno v’inganni in alcun modo. Perché se non viene prima l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, 4che si contrappone e che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio o oggetto di culto, fino ad insediarsi nel tempio di Dio, mostrando se stesso come se fosse Dio . . . 5Non ricordate che essendo ancora presso di voi vi dicevo queste cose? 6E ora conoscete ciò che lo trattiene per essere rivelato a suo tempo. 7Infatti, il mistero dell’iniquità già opera; solo che chi finora lo sta trattenendo sia tolto dal mezzo . . . 8e allora sarà rivelato il senza legge, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con la manifestazione della sua venuta, 9la cui venuta è secondo la forza di satana con ogni potenza e segni e prodigi di menzogna 10e con ogni seduzione d’ingiustizia per coloro che si perdono, perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. 11 E per questo Dio manda loro una forza di inganno perché essi credano alla menzogna, 12affinché siano giudicati tutti coloro che non credettero alla verità compiacendosi invece dell’ingiustizia.
In questa lettera, l’Apostolo dice chiaramente che la seconda venuta del Signore, quella che comunemente è chiamata “parusia”, avverrà dopo due avvenimenti intimamente legati: l’apostasia (con l’articolo, in quanto è l’apostasia per eccellenza, quella degli ultimi tempi) e la rivelazione dell’uomo iniquo, cioè, l’ultimo anticristo. Sono due condizioni imprescindibili per il ritorno del Messia. L’invito pressante a non lasciarsi ingannare richiama quello fatto da Cristo stesso in Matteo 24 e Marco 13:
4 Badate che nessuno vi inganni! 5 Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno. 6 E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. 7 Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: 8 ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. 9 Allora vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 10 Molti ne resteranno scandalizzati e si tradiranno e odieranno a vicenda. 11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 12 per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. 13 Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 14 Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine. 15 Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele – chi legge, comprenda –, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 19 In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! (Mt 24,4-19)
La parola apostasia indica allontanamento, defezione, ribellione. L’apostasia è, dunque, la defezione dalla vera religione e costituisce insieme all’eresia e allo scisma uno dei delitti contra fidem. Il Codice di Diritto Canonico così li definisce:
Vien detta eresia, l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa; apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti. (can. 751)
L’eresia genera l’apostasia e, questa, lo scisma. La fine dei tempi, quindi, sarà caratterizzata dall’eresia, la cui accoglienza darà luogo all’apostasia e, infine, allo scisma, cioè, alla separazione tra i veri credenti, fedeli all’insegnamento di Cristo, e gli eretici, i seguaci del falso profeta. Il Catechismo della Chiesa cattolica così sintetizza le dinamiche degli ultimi tempi:
Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. (CCC 675)
Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato «intrinsecamente perverso». (CCC 676)
La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male che farà discendere dal cielo la sua Sposa. Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell’ultimo giudizio dopo l’ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa. (CCC 677)
Sarà il «tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio della devastazione» (Daniele 12,11), in cui divamperà una crisi di fede senza precedenti, che raggiungerà addirittura i vertici delle istituzioni ecclesiastiche, come preannunciato a La Salette nel 1846:
Molti abbandoneranno la Fede e il numero dei sacerdoti e dei religiosi che si separeranno dalla vera religione sarà grande; persino dei vescovi saranno trovati tra queste persone… Sarà l’ora delle tenebre; la Chiesa passerà una spaventosa crisi… Roma perderà la fede e diverrà la sede dell’Anticristo… La Chiesa sarà eclissata; il mondo sarà in costernazione.
Della grande apostasia parlano anche le profezie di Civitavecchia, ufficiosamente riconosciute da Giovanni Paolo II. Padre Ubodi, teologo cappuccino nonché vicepresidente della Commissione teologica diocesana che ha esaminato le lacrime della Madonna di Civitavecchia, scrive:
Stiamo vivendo «giorni di grande apostasia». Ricordiamo ancora le parole del Papa Giovanni Paolo II: «La cultura europea dà l’impressione di una “apostasia silenziosa” da parte dell’uomo sazio che vive come se Dio non esistesse» (Ecclesia in Europa, n. 9). La Madonna parla di «apostasia». È un problema serio. Sembra addirittura che l’apostasia riguardasse anche una parte dei «segreti» di Fatima.[1]
Riguardo a Fatima, il card. Ciappi, che lesse il terzo segreto, in una sua lettera riportata sulla rivista Catholic nel 2002, rivelò:
Nel terzo segreto si profetizza, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa partirà dalla sua sommità. [2]
Dello stesso avviso, il card. Oddi, che già nel 1990 su Il Sabato, dichiarò:
Il Terzo Segreto non ha nulla a che fare con Gorbaciov. La Beata Vergine Maria ci stava mettendo in guardia contro la minaccia dell’apostasia nella Chiesa.[3]
Il gesuita p. Malachi Martin, che conosceva bene il terzo segreto di Fatima, disse che la Vergine era apparsa a Garabandal nel 1961 proprio al fine di rivelare il terzo segreto di Fatima che non fu rivelato nel 1960. Uno dei messaggi di Garabandal afferma che «molti Cardinali, vescovi e sacerdoti sono sulla via dell’inferno e ‘trascinano’ tante anime con loro» e che dopo Giovanni XXIII ci sarebbero stati ancora tre papi (senza contarne uno che sarebbe durato troppo poco) e poi la fine dei tempi. Nella celebre intervista radiofonica del 13 luglio 1998, p. Malachi Martin fece capire che ciò che più spaventava del terzo segreto non erano tanto gli sconvolgimenti della natura quanto una crisi di fede senza precedenti.
Art Bell: Perciò senza minimizzare od esagerare lei mi sta dicendo che nel Terzo Segreto c’è qualcosa di più orribile di quello che ho appena letto.
Malachi Martin: Oh sì, Art, è così. Perché quello che lei ha appena letto è, essenzialmente, è l’attacco furioso delle forze della natura… sicuramente, satana sta camminando, ecc., qualcosa del genere, fra gli uomini… ma, essenzialmente, è come se la natura si rivoltasse contro la razza umana. Questo è, essenzialmente, con tutte queste terribili catastrofi, un castigo, e questa non è l’essenza del Terzo Segreto, e comunque non è la parte spaventosa…
Art Bell: Voglio leggere velocemente ancora alcune cose, Padre, una di un amico australiano, che dice: “Alcuni anni fa, a Perth, un prete gesuita mi ha detto qualcosa di più sul Terzo Segreto di Fatima. Ha detto, fra le altre cose, che l’ultimo papa sarebbe stato sotto il controllo di satana. Papa Giovanni svenne, pensando che avrebbe potuto essere lui. Siamo stati interrotti prima che avessi potuto ascoltare il resto.” Ha qualche commento?
Malachi Martin: Sì. Sembra che stesse leggendo o che gli fosse stato rivelato il testo del Terzo Segreto.
Art Bell: Oh, mio Dio!
Il giornalista Vittorio Messori, che ebbe modo di intervistare l’allora card. Ratzinger e il mariologo abbé Laurentin, ritiene che dietro al terzo segreto si celi l’apostasia.
In Portogallo, poi, ho esaminato la questione (tanto complessa quanto «pericolosa», per l’attrazione che esercita su visionari o folli) con gli esperti delle apparizioni del 1917 nell’Estremadura. Sulla base, dunque, del dossier autentico di cui si dispone e non delle fantasie apocalittiche che circolano, mi pare di dover concordare con René Laurentin. Il «terzo segreto» non annuncerebbe, dunque (il condizionale è d’obbligo), cataclismi cosmici, ma la crisi della fede, l’apostasia che avrebbe colpito la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II.[4]
Secondo padre Christian Curty o.f.m. del MSM e esorcista, lo scatenamento della grande oscurità – cioè, l’avanzamento dell’apostasia e dell’iniquità – e la potenza dell’anticristo potrebbero giungere al loro culmine dopo la morte di Benedetto XVI, che, stando alle presunte rivelazioni di Garabandal, sarebbe l’ultimo pontefice.
Ebbene nel cuore stesso di questa “oscurità dei Tempi” avrà luogo un grande silenzio (Ap. 8, 1) che si tradurrà nella cessazione di tutti i Segni, le Visioni ed i Messaggi autentici e quindi d’origine soprannaturale, attualmente così numerosi. Da allora non ci saranno più Apparizioni, le Anime privilegiate non avranno più locuzioni, poiché i Messaggi saranno terminati ed il Cielo non darà più Segni.
Ciascuno sarà abbandonato alla sola luce della sua Fede e alla memoria del suo cuore. Poiché lo Spirito Santo, che è la Memoria della Chiesa, ricorderà a chi vorrà ben intenderLo le Parole Sante del Vangelo e questo o quello degli innumerevoli messaggi che il Cielo ha riversato sulla Terra durante gli anni che stanno per finire. Quando si realizzerà questo? … Si possono ricordare due date importanti, una incerta, l’altra già fissata. La data certa e già fissata è quella del Giubileo dell’Anno 2000, che il Papa Giovanni Paolo II non cessa di indicare dall’inizio del suo Pontificato.
Sarà l’Anno del Cristo, l’anniversario dei duemila anni dell’Incarnazione, quindi un anno di Grazia e di Benedizioni. L’altra data, ancora sconosciuta, ma che potrebbe essere assai prossima, è quella della morte del nostro Papa attuale [n.d.r. Benedetto XVI], l’ultimo Papa secondo la profezia di Garabandal, cioè l’ultimo Papa che fa da ostacolo all’Avversario, l’Anticristo, e gli impedisce di manifestarsi (2Ts 2, 6).[5]
Sarebbe, dunque, Benedetto XVI il catechôn, cioè, colui che trattiene il mistero dell’iniquità e che deve essere tolto di mezzo per la manifestazione dell’ultimo anticristo? Chi è mai l’uomo dell’iniquità, il figlio di perdizione di cui parla l’apostolo Paolo?
[1] Ubodi, F., La Madonna di Civitavecchia. Lacrime e Messaggi, Ares, Milano, 2012, p. 104.
[2] Kramer, P., La battaglia finale del diavolo, Good Counsel Publications, 2011, pp. 27-36.
[3] Ibidem.
[4] https://www.vittoriomessori.it/blog/2014/04/24/sul-terzo-segreto-di-fatima-la-censura-del-papa/
[5] Prefazione a JNSR, Testimoni della Croce vol.2 – Inno alla mia chiesa, pp. 15-16.