I MISTERI DELLA GENESI 4 – STRANE CONVERGENZE

Dopo aver esaminato la cosmogonia biblico-rabbinica (QUI), la cosmologia classica (QUI) e la fisica quantistica (QUI), ecco l’ultimo pezzo del puzzle prima di ocnstatare alcune insolite convergenze: la geologia.

Nel 1915, Alfred Wegener, pubblicava il trattato Die Entstehung der Kontinente und Ozeane (L’origine dei continenti e degli oceani), da cui prese vita la famosa teoria della deriva dei continenti. Il geologo tedesco, dopo aver esaminato le coste dei continenti, che si affacciano sull’Oceano Atlantico, ne osservò una certa conformità, oltre alla somiglianza geologica delle rocce presenti e di alcuni fossili. Ciò lo portò a ipotizzare che all’inizio fosse esistito un supercontinente (Pangea), circondato da un superoceano (Panthalassa o Oceano Pacifico primordiale). Da questo supercontinente sarebbero derivati, poi, mediante il processo della tettonica a placche, i continenti che conosciamo oggi.

Nella tabella che segue, sono riportati a sinistra gli argomenti proposti dalla cosmogonia biblica (cioè, il racconto della Genesi e la speculazione teologico-filosofica di matrice biblica) e a destra le posizioni della cosmologia e della geologia. La somiglianza tra le interpretazioni di matrice biblica e quelle scientifiche è sorprendente. Sembrerebbe quasi che alcuni scienziati siano partiti da un mito cosmogonico per poi formulare una teoria scientifica. Ma d’altra parte le conferme empiriche degli esperimenti scientifici sono inoppugnabili. La precisione delle equazioni di Einstein, la rilevazione della radiazione cosmica di fondo e delle onde gravitazionali, per esempio, confermano che il modello cosmologico standard e la teoria della Relatività sono validi.

Cosmogonia biblica  Cosmologia e geologia
L’universo sgorga da una «scintilla di impenetrabilità», da un un punto piccolo e sottile, e senza sostanza.L’universo nasce da un punto ad altissima densità, temperatura e curvatura, detto singolarità iniziale.  
La materia primordiale è confusa, caotica, e priva di forma (ṯōhū wāḇōhū).Tutta la materia è compressa in un punto, dunque è confusa e caotica, a causa della turbolenza generata dall’altissima temperatura.  
Dio crea l’Universo per mezzo della sua Parola/Progetto (Logos), dando forma alla materia informe e caotica.Senza una coscienza e un libero arbitrio preesistenti, qualsiasi universo esiste solamente in uno stato di probabilità.  
Tutto è creato secondo il disegno prestabilito da Dio ed è orientato all’uomo.L’Universo deve possedere quelle proprietà che consentono alla vita intelligente di svilupparsi al suo interno in qualche stadio della sua storia.  
Dio dispiega i cieli.L’Universo è in espansione.  
L’Universo all’inizio è avvolto dall’oscurità.  L’Universo all’inizio è “opaco”.
Creazione della luce.Liberazione dei fotoni e emissione della radiazione cosmica di fondo.  
Il tempo è creato insieme alla materia.  Lo spazio e il tempo sono una sola cosa: lo spaziotempo.
Esiste un tempo scandito dalla luce primordiale e un tempo definito dal sole.  Il tempo è relativo.
L’Universo (la materia) è un mollusco, che avvolge la semente divina (legge divina).  Universo è un mollusco (Einstein), che ha in sé le leggi che lo regolano, leggi preesistenti all’Universo stesso.  
Creazione e distruzione di tanti mondi, fino al mondo attuale.   La terra è circondata da un oceano primordiale.Il cosmo si organizza disintegrandosi.     All’inizio esisteva un supercontinente circondato da un superoceano (Oceano Atlantico primordiale).

Benché ogni scienziato partecipi all’esperimento scientifico con tutto il suo bagaglio culturale, filosofico e teologico, insomma una miscela di soggettività e oggettività che, inevitabilmente, lo condiziona, non è possibile stabilire una relazione causale tra cosmogonia biblica e cosmologia/geologia, senza cadere nell’errore frequente per cui un evento precedente sia la causa dell’evento successivo (post hoc ergo propter hoc). La consonanza tra cosmogonia biblica e cosmologia potrebbe essere solo una pura coincidenza, una casualità, oppure potrebbe esprimere una certa convergenza tra i misteri della creazione rivelati dalla Genesi e le conferme empiriche scaturite dall’osservazione delle leggi di natura.

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