EURO 2022: LA VA O LA SPACCA!

Il carico di debito gonfiato dell’Italia potrebbe in fine condannare l’esperimento della moneta condivisa in Europa.

Il magazine Bloomberg in data 11 gennaio 2022 pubblica un articolo in merito alla crisi dell’euro che potrebbe esplodere definitivamente quest’anno segnando la fine della moneta unica europea.

Il tutto nel silenzio assordante dei merda-media asserviti schiavi collaborazionisti di malati mentali di indole nazista a cui non basterebbe un ricovero nei migliori centri di igiene mentale per poter riequilibrare le rotelle fuori asse.

Il futuro dell’euro sarà probabilmente deciso quest’anno che sia nel bene o nel male.

Contrariamente a quanti molti hanno asserito, le banche centrali hanno tagliato i tassi di interesse a breve termine a zero od anche meno negli ultimi 20 anni circa e hanno ampliato i loro bilanci a livelli che sarebbero stati precedentemente inimmaginabili. Il motivo? Generare deliberatamente inflazione!

La Banca Centrale Europea è stata particolarmente aggressiva. I tassi di deposito in euro sono -0,5% e il bilancio della BCE è carico di 8,5 trilioni di euro (9,66 trilioni di dollari) di attività, quattro volte di più che all’inizio del 2015.

PERCHÉ?

La BCE si è differenziata dalle altre banche centrali nel suo altro obiettivo, generalmente non dichiarato:

mantenere il progetto dell’euro sulla strada giusta vale a dire applicare una strategia per evitare che i rendimenti dei titoli sovrani emessi dai suoi membri più deboli salgano bruscamente.

A quanto pare, questo rende l’euro molto meno stabile!

MA…

La BCE poteva fingere che i tassi follemente bassi a breve e lungo termine avevano lo scopo di cercare di far salire l’inflazione quando non ce n’era. La recente impennata inflazionistica ha messo a tacere questa finzione. L’inflazione è aumentata del 5% in dicembre da un anno prima, ha annunciato Eurostat il 7 gennaio, il suo livello più alto nella storia dell’euro. Stranamente, la BCE ha continuato a sostenere che questa impennata è temporanea. Date le attuali impostazioni estreme di politica monetaria, l’intransigenza della BCE può essere compresa solo se si riconosce che negli ultimi anni la banca centrale non è stata indipendente in nessun senso significativo. Ora è saldamente sotto il pollice dei mutuatari governativi, specialmente quelli più deboli all’interno della zona euro. 

L’euro è in tendenza al ribasso dal picco contro il dollaro nel 2008

Con la BCE che sta rapidamente esaurendo l’anestetico per il mercato, una qualche crisi quest’anno è probabilmente inevitabile. La maggior parte dei paesi, specialmente i paesi debitori (inclusa la Francia), hanno guidato un camion attraverso le regole progettate per fermare il free riding sulle loro controparti creditrici. Supponendo che i paesi del nord Europa dicano che quando è troppo è troppo, si è accumulato un sacco di rischio di credito, per il quale gli investitori sono orribilmente sotto compensati. Mentre la BCE si allontana dal mercato, suppongo che questo diventerà fin troppo evidente e i differenziali di rendimento per i mutuatari più rischiosi si allargheranno, forse drammaticamente.

QUALI SONO LE SOLUZIONI PER SALVARE L’EURO?

Ci sono grosso modo tre modi in cui questo potrebbe essere risolto.

Il primo è che l’Italia vada in default. Dal momento che gran parte del suo debito è detenuto all’interno, questo significherebbe essenzialmente che il governo imporrebbe perdite ai propri cittadini. Lo considererei problematico.

La seconda è che l’Italia lasci l’euro. Dal punto di vista italiano, questo avrebbe il vantaggio di imporre perdite ai paesi creditori come la Germania attraverso i saldi in sospeso nel sistema di “regolamento” Target 2. Questa opzione lpermetterebbe una sorta di mutualizzazione dei debiti esistenti, spingendoli dalla BCE in un ufficio di gestione del debito e promettendo di fare meglio in futuro.

L’ex presidente della BCE e attuale primo ministro italiano Mario Draghi e Emmanuel Macron, il presidente francese in difficoltà che si candida alle elezioni in primavera, hanno firmato una lettera congiunta poco prima di Natale, chiedendo implicitamente il trasferimento di tutto il debito pubblico della zona euro dal 2007 a un’agenzia del genere. La Germania sarebbe furiosa con qualsiasi mossa del genere. Così come i paesi dell’Europa orientale che hanno passato anni a tagliare i debiti per entrare nell’euro.

La terza opzione affinché l’euro sopravviva, prevede la necessità di un compromesso di qualche tipo. Il problema è che non vedo i paesi creditori d’accordo finché il dolore potenziale non sarà abbastanza forte. E il dolore potenziale comporterebbe, sospetto, che l’Italia minacci di lasciare l’euro.

Ora è chiaro perchè Mario “Whatever it takes” Draghi è e resta il Primo Ministro in Italia? Pertanto smettetela di seguire i canali Telegram che inneggiano a Mario Draghi salvatore della Patria o altre scemenze simili.

Se vi state chiedendo da quanto tempo va avanti questa messa in scena la risposta è quanto meno dal 2013!

Il blogger Juhani Huopainen dichiarò proprio nel 2013 che la BCE (Banca Centrale Europea) si stava preparando alla rottura dell’euro.

In sintesi il blogger dichiarò che la Banca Centrale Europea si stava preparando per una rottura dell’euro, a causa della contrazione del suo bilancio, mentre il resto delle banche centrali stava usando politiche monetarie espansive.

Juhani disse che la decisione della BCE di lanciare l’OMT (Outright monetary transactions =operazioni definitive monetarie), avrebbe potuto sostenere effettivamente i paesi sovrani in difficoltà.

Juhani: BCE si sta preparando per una rottura dell’euro

COSA SONO LE OMT

Le OMT consistono nell’acquisto diretto da parte della BCE di titoli di stato a breve termine emessi da paesi in difficoltà macroeconomica grave e conclamata (requisito di condizionalità). La situazione di difficoltà economica grave e conclamata è identificata dal fatto che il paese abbia avviato un programma di aiuto finanziario o un programma precauzionale con il Meccanismo Europeo di Stabilità o con la Struttura Europea per la Stabilità Finanziaria.

PROBLEMI OGGETTIVI

Il problema è che restano le differenze competitive tra i paesi della zona euro e i trasferimenti fiscali necessari in un’unione monetaria. Juhani riteneva anche che il nuovo Meccanismo Unico di Vigilanza avrebbe aiutto le banche europee, in quanto le renderà “politicamente sostenibili“. Quando alla fine del 2011 si è profilò una stretta creditizia nella zona euro a 17 nazioni, la BCE offrì alle banche tutta la liquidità necessaria per un massimo di tre anni, ripetendo l’offerta all’inizio del 2012. Più di mille miliardi di euro furono iniettati nel sistema finanziario.

La Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi confermò che la BCE si sarebbe impegnata a tenere sotto controllo il costo dei prestiti nella regione, restando attenta all’effetto che una riduzione degli stimoli negli Stati Uniti avrebbe potuto avere sui tassi del mercato monetario in futuro in Europa. L’euro di lì a poco scese, mentre il debito pubblico della zona euro, compresi i bund tedeschi, salì dopo i commenti di Draghi.

E QUINDI?

Le motivazioni di tutti questi artifizi per procrastinare la caduta dell’euro erano legati ai tempi non ancora maturi della tecnolgia rivoluzionaria relativa al Quantum Computing che di li a poco avrebbe dato il via al Quantum Financial System (che non ha nulla a che vedere con Trump).

EURO 2022

Oggi questa tecnologia è operativa e pertanto è iniziata la demolizione controllata del sistema finanziario ed economico che in condizioni normali non sarebbe stato possibile, infatti, era necessario rallentare le attività, il flusso di denaro e le operatività bancarie.

Era necessario, sempre per i malati mentali, mettere il mondo in uno stato di coma farmacologico per creare modi e tempi più favorevoli all’operazione Quantum Revolution il cui obbiettivo è sostituire le monete cartacee con un’ unica valuta digitale. Affronteremo questo argomento in un prossimo articolo dedicato proprio al Quantum Financial System e le cryptovalute.

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