NIENTE PALLOTTOLE, SOLO SIRINGHE E TERRORE. FENOMENOLOGIA DEL TOTALITARISMO SANITARIO IN ITALIA

Mentre la maggior parte dei Paesi d’Europa ritirano le odiose restrizioni anticovid e l’obbligo vaccinale, il governo italiano continua a tirar dritto, stringendo ulteriormente la morsa criminale del più bieco criptofascismo. Attraverso DPCM e decreti-legge sono stati cancellati i diritti fondamentali e inviolabili dell’Uomo, non senza la connivenza di una gran fetta della popolazione, soggiogata dalla propaganda ipnotica del Potere ma, soprattutto, dal vile tornaconto di molti. Dai medici vaccinatori, che in barba al giuramento di Ippocrate e al principio di precauzione, hanno somministrato un farmaco sperimentale dai risvolti fatali anche ai bambini e alle donne incinte, agli esercenti di pubblici servizi, che per paura di una possibile multa illegittima hanno richiesto (addirittura ai bambini) l’esibizione del green pass per l’erogazione dei pubblici servizi, cui sarebbero tenuti per legge.

L’Italia si trova oggi in uno stato di disordine civile istituzionalizzato volto ad alimentare una «rivoluzione permanente», che costituisce il volano del nuovo totalitarismo sanitario. Tutto viene assorbito e omologato al pensiero dominante, che non lascia spazio ad alcuna domanda, ad alcuna perplessità. Se osi sollevare degli interrogativi o cantare fuori dal coro, vieni prontamente fatto fuori ed etichettato come NO-VAX, NO MASK, terrapiattista, untore, e chi più ne ha più ne metta.

Non solo il diritto alla salute e alla piena disposizione del proprio corpo sono stati violati, ma anche il diritto al lavoro, all’istruzione, la libertà personale e di circolazione, la libera iniziativa economica, il diritto di vivere e di respirare, di comprare e vendere e, soprattutto, il diritto di opinione, che rientra nella sfera intima della persona. Non si può pensare altrimenti: bisogna sentire come il governo vuole che si senta, ragionare secondo la narrativa ufficiale e vivere nel terrore continuo. Per questo non è ammessa neppure qualche parola di speranza, né alcun aforisma filosofico – seppur anonimo e generico – che possa risollevare il morale ormai a terra delle persone e mettere in discussione la propaganda.Qualche giorno fa, un bar di Urbino ha osato scrivere sulle lavagnette del menù le seguenti frasi:

«Raccomandiamo alla gentile clientela di non smettere di vivere per paura di morire»

«In questo esercizio si disapplica qualsiasi normativa relativa all’utilizzo o alla richiesta di Green Pass»

Non si sono fatti attendere gli interventi delle Forze dell’Ordine che hanno intimato ai gestori di rimuovere i messaggi riportati su entrambe le lavagnette, dal momento che non si può esortare le persone a non avere paura e a vivere come se nulla fosse. Il Potere si nutre della paura dei suoi sudditi per crescere ogni giorno di più. Non è neanche permesso disapplicare le norme anticostituzionali come richiesto dall’art. 54 della nostra Costituzione, su cui le stesse Forze dell’Ordine hanno prestato giuramento.

Il Premier (o liquidatore del paese Italia) Mario Draghi

La paura di ritorsioni sul posto di lavoro (tutt’al più di carattere amministrativo e economico), l’arrivismo e, anche, la pura malvagità di alcuni danno al Potere quella forza che il Diritto non gli consente, rendendo la Costituzione un guscio vuoto, un oggetto vintage per poveri idealisti nostalgici. Si è operata un vera e propria frattura fra Costituzione formale e materiale, venendo meno in ognuno la coscienza di popolo che esercita la propria sovranità nelle forme e nei limiti della Costituzione. Dopo aver perso ogni orizzonte metafisico, le persone hanno dimenticato anche la loro coscienza di cittadini della Repubblica, diventando sudditi di un governo abusivo e arbitrario, che comanda per il puro gusto di comandare, oltraggia per testare i limiti e fiaccare ogni resistenza al Potere integrale.

Viviamo in uno Stato in cui esistere è un reato: da qualche giorno, se hai 50 anni e non sei vaccinato sei perseguibile per decreto-legge (abusivo). Molti si sono rifiutati di cedere al ricatto e il risveglio delle coscienze cresce sempre di più, seppur lentamente. Il governo ha ingaggiato una lotta contro il suo popolo, una guerra senza quartiere, integrale, che investe non solo i corpi ma, soprattutto, le anime. Siamo stati traditi dalle istituzioni (civili ed ecclesiastiche), divenute gli avamposti strategici delle élite finanziarie antiumane. Mediante l’avanzo primario e la deflazione perenne il popolo viene depredato delle sue ricchezze e delle proprie speranze per il futuro.

Grazie alla cosiddetta “pandemia” si limitano i consumi, non solo alterando la propensione al consumo ma, anche, il numero degli stessi consumatori. Nonostante, infatti, gli effetti letali dei vaccini e sebbene le stesse case farmaceutiche (e da poco anche gli pseudovirologi da salotto) abbiano sempre affermato che i cosiddetti “vaccini” non immunizzino, il Governo continua a vaccinare senza sosta. Benché si ammalino solo i vaccinati e le terapie intensive siano quasi vuote, il governo continua imperterrito la sua campagna vaccinale, ricorrendo all’inganno e al sotterfugio giuridico, sostenuto da un nugolo di medici ignoranti e/o corrotti (foraggiati per decenni dalle case farmaceutiche) che fischiettano canzoncine pro-vax a detrimento della salute pubblica e scomunicano chiunque non si faccia inoculare il siero genico-HiTech (data la presenza ormai incontestabile di grafene, parassiti e nanobot autoassemblabili). Non sono mancate minacce di morte e di mala sanità da parte dei sanitari (medici e infermieri) verso i pazienti non vaccinati. Una vera e propria guerra civile combattuta sul fronte psicologico e sanitario. Niente pallottole, solo siringhe e terrore.

Ad oggi, l’Italia si presenta come una società bipartita, composta da cittadini di serie A – cioè, chi elemosina diritti in cambio di dosi, sventolando il green pass ad ogni occasione per ostentare miseramente il proprio status sopraelevato – e cittadini di serie B, coloro che in forza della Costituzione hanno deciso di non unirsi ai crimini di questo governo e di non uniformarsi alla narrazione ufficiale, e che per questi motivi hanno perso gran parte dei diritti civili. Ma tra i due litiganti, oltre ai grandi oligopoli del farmaco e della finanza internazionale, a godere (temporaneamente) sono i politici asserviti ai denari dei grandi potentati globalisti, i quali gareggiano instancabilmente nell’attuare il peggior genocidio che si sia mai perpetrato nella storia dell’umanità, arrivando persino ad offrire gelati agli adolescenti in cambio di una dose che potrebbe rivelarsi fatale, alla stessa stregua di quei pedofili che offrono ricariche telefoniche gratuite in cambio dei giovani corpi.

La Repubblica, se mai sia esistita, ora di sicuro non c’è più. Rimane solo una triste crosta demagogica di quella che fu la Repubblica Italiana. Dopo aver perso ogni orizzonte metafisico, in molti hanno smarrito anche la coscienza civile. I reati dilagano mentre una tiepida magistratura si arrocca nei suoi anfratti. Il senso della giustizia e del diritto vengono meno e l’amore di molti si è raffreddato, non avendo più alcuna pietà nemmeno per i bambini, trascinati negli hub vaccinali come pecore al macello. Mandrie di ipocondriaci mascherati, incapaci del minimo gesto d’umanità, come un saluto o un sorriso, vagano ansimanti con sguardo furtivo, evitando ogni possibile contatto con l’altro, classificato ormai come una minaccia o, peggio, un nemico. Spesso, solo per dare un senso a ciò che un senso non ha, alcuni si guardano intorno alla ricerca dell’untore di turno, il capro espiatorio su cui riversare il proprio male di vivere concepito nelle menti malate e vomitato con perfida gratuità.

Si dice che l’ideogramma cinese wēijī significhi “crisi” ma anche “opportunità”. Mi piace pensare che al crepuscolo di questo tempo adultero, dalle rovine di questa empia genia di psicopatici possa risorgere una nuova società e un nuovo popolo che, presumibilmente, sarà chiamato a esercitare la propria sovranità nelle forme e nei limiti di una nuova Costituzione, riscoprendo gli antichi valori della giustizia e della misericordia, che hanno plasmato e sostenuto le grandi civiltà.