SPERANZA LASCIA SENZA LAVORO GLI OPERATORI SANITARI NO-VAX GUARITI! Clamorosa Circolare Ministeriale

Tutti gli operatori sanitari che negli ultimi mesi si sono ammalati di Covid-19 e per tale motivo hanno potuto beneficiare del Green Pass Rafforzato ritornando al lavoro nei prossimi giorni potrebbero essere lasciati a casa dalle ASL di competenza.

Mentre ancora aleggia sulle Regioni di tutta Italia il mistero su quanti dipendenti delle strutture pubbliche siano stati davvero sospesi in ossequio dell’obbligo di vaccinazione imposto dal D.L.. 44 del 1 aprile 2021 e con quali criteri siano stati demansionati o lasciati al loro posto altri, è assolutamente certo che il Ministero della Salute ha sguinzagliato i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) che da esso dipendono per dare la caccia ai medici privati no vax.

Ma ora, in due paginette, arriva la mannaia del Dicastero retto dal ministro Roberto Speranza per gli operatori sanitari guariti dall’infezione da SARS-Cov-2 e già tornati al loro posto in strutture private, ospedali e RSA per anziani.

Questo cambio di rotta è stato notificato in una lettera del 17 febbraio 2022 inviata dal Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, dottoressa Tiziana Coccolato, al presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) ed avente come oggetto “Quesiti concernenti la sospensione dei sanitari per inadempimento vaccinale”.

La missiva prende le mosse da una nota «nota prot. 3558/2022 dell’8 febbraio 2022 codesta federazione ha rappresentato la situazione di “disorientamento” creatasi a seguito dell’inserimento in Piattaforma nazionale-DGC dei dati sulle guarigioni dei professionisti, in un primo momento non presenti».

Si dispone di effettuare gli accertamenti «avvalendosi della Piattaforma nazionale-DGC” per la “verifica automatizzata del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione anti SARS-Cov-2».

Poi però arrivano le frasi dolenti per il personale sanitario non vaccinato.

«Si fa poi riferimento al quesito posto da codesta Federazione con nota prot. 2349/2022 del 27 gennaio 2022 in merito alla difficoltà di inquadrare giuridicamente la situazione del professionista sanitario, il quale, risultanto inadempiente all’obbligo di effettuare il ciclo vaccinale primario, abbia contratto l’infezione e sia guarito successivamente al provvedimento di sospensione dell’esercizio dell’attività professionale» scrive la dottoressa Coccolato per conto del Ministero di Speranza.

La lettera del Ministero della Salute

«A riguardo si rappresenta che, ai sensi dell’articolo 4, comma 5, del decreto-legge n. 44 del 2021, la sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato dell’Ordine professionale del completamente del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo» precisa la lettera.

https://www.gospanews.net/2022/02/16/vaccino-obbligo-over-50-arrogante-ricatto-denuncia-della-deputata-giannone-fi-crepa-nella-maggioranza/

«Pertanto, la guarigione non è, in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione che invece consegue esclusivamente: – Per il professionista temporaneamente sospeso per non aver effettuato il ciclo vaccinale primario, al completamento di quest’ultimo – Per il professionista sospeso per non aver effettuato la dose di richiamo, alla somministrazione di tale dose».

Nella giornata di oggi il presidente FNOMCeO Anelli ha subito recepito l’indicazione e la girata a tutti gli Ordini Provinciali con la comunicazione n. 46 ribadendo il concetto: «A tale proposito il Ministero ha confermato la disposizione stabilita nell’art.4, comma 5 del decreto-legge n.44/2021 in base alla quale la sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato all’Ordine del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo ribadendo il principio che la guarigione non è, in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione dei professionisti sanitari».

Nelle prossime ore sono attese le reazioni delle organizzazioni mediche che difendono il diritto a non vaccinarsi contro questa rigorosa interpretazione che creerà ulteriore subbuglio nel mondo della medicina, già in mezzo alla tempesta per i contenziosi tra pazienti e dottori di medicina generale in riferimento alle richieste di prescrizioni mediche prima delle vaccinazioni e alle certificazioni di esenzioni dai vaccini antiCovid, in quanto sieri genici sperimentali che secondo la ricerca di un genetista di Colonia possono alterare il DNA umano.

Redazione Gospa News
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