ITALIA IN GUERRA IN UCRAINA! Putin Distrugge l’Aviazione di Kiev per Difendere il Donbass

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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“L’attacco è ingiustificabile, siamo vicini al popolo e alle istituzioni ucraine. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.

E’ il commento del premier italiano Mario Draghi rilasciato all’Ansa con cui ha di fatto annunciato il ruolo attivo dell’Italia e della Nato nella guerra in Ucraina scoppiata prima dell’alba in Europa (i dettagli di cronaca in coda all’articolo).

Nè lui nè altri dell’alleanza atlantica, in questi anni e recenti mesi di escalation e provocazioni innescate sia da Bruxelles con le sanzioni UE alla Russia imposte fin dal 2014 (dopo l’annessione della Crimea) che dall’Ucraina con continue violazioni degli accordi di cessate il fuoco, sembrano avere memoria del tremendo olocausto della guerra civile dopo il sanguinario golpe pianificato da George Soros e dalle ambasciate occidentali Nato con l’aiuto dell’intelligence militare.

Tantomeno si ricordano del reporter italiano Andrea Rocchelli ammazzato nel Donbass con un “tiro al bersaglio da mortaio” per il quale un paramilitare della Guardia Nazionale Ucraina è stato assolto dalla giustizia italiana per un cavillo di legge: come chiesto dai movimenti politici vicini a Soros. 

Nei giorni scorsi, ignorando la determinazione con cui il presidente della Russia Vladimir Putin aveva rotto gli indugi manifestando l’intenzione di proteggere le Repubbliche del Donbass filo-russo appena riconosciute ufficialmente da Mosca, nell’Unione Europea sono cominciate le reazioni tattiche gettando altra benzina sul fuoco.

L’Unione europea sta lavorando a un pacchetto di sanzioni che, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, «saranno massicce e robuste». E la Germania dà subito un segnale forte sospendendo temporaneamente uno dei progetti su cui ha maggiori interessi economici: il gasdotto Nord Stream 2.

Al termine del’incontro della Nato a Bruxelles, il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini ha spiegato: «Dall’incontro esce un messaggio molto chiaro di determinazione e coesione dell’alleanza. Abbiamo discusso dell’implementazione di misure nell’Europa orientale e sud orientale e della disponibilità di alcuni paesi ad ospitare tali misure. L’Italia come sempre, in pieno spirito di solidarietà, continuerà a fare la sua parte ed è pronta a rafforzare, a seguito delle decisioni che saranno assunte in ambito Nato, il proprio contributo alla postura di deterrenza nel fianco est e sud-est, chiaramente previa autorizzazione parlamentare».

400 militari italiani sono già in campo nell’operazione Enhanced Forward Presence in Lettonia e 1000 sono pronti a schierarsi. «Mille fra alpini e bersaglieri, camionette Lince, autoblindo Puma, 8 Eurofighter ed F35; più la portaerei Cavour» ha twittato l’ex parlamentare Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.

https://twitter.com/MarcoRizzoPC/status/1496404386611933187?s=20&t=259Nbht4gYGE5Le3TYjzqQ

E’ tra i pochi politici italiani a sostenere le ragioni del Cremlino in Ucraina e ad aver parlato di “false-flag” nella scintilla che ha scatenato nuovi bombardamenti dell’esercito di Kiev sul Donbass poche ore prima della decisione di Putin.

Rizzo ha già lanciato l’appello per sabato 27 febbraio a  a manifestare in 20 città italiane tra cui Roma in Pza SS Apostoli dalle 15.

L’OLOCAUSTO OCCULTATO IN UCRAINA

«L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha documentato 34,766 vittime della guerra in Ucraina tra il 14 aprile 2014 e il 15 agosto 2017. La cifra include la popolazione civile, i militari ucraini e i membri dei gruppi militanti». (continua a leggere qui)

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