STOLTENBERG: BURATTINO NATO-NWO IN PANDEMIA E GUERRA UCRAINA. Vaccini di Gates & Affari Norges Bank su Bombe in Yemen

Jens Stoltenberg e Bill Gates insieme al World Economic Forum di Davos nel 2006: prima del business sui vaccini antiCovid per pandemia da SARS-Cov-2 da laboratorio e del golpe NATO 2014 con successiva guerra in Ucraina

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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«L’Ucraina deve affrontare sfide significative per la sua sicurezza sanitaria e la sovranità statale. La nuova pandemia di coronavirus COVID-19 esacerba le fessure aperte nelle istituzioni democratiche per la salute, la sicurezza e la governance. Ora è il momento di aumentare gli sforzi di integrazione tra i domini per garantire la capacità dell’Ucraina di combattere l’aggressore Russia, fornire sicurezza sanitaria ai suoi cittadini ed essere un membro attivo della lotta della comunità internazionale contro la pandemia. Un maggiore sostegno a un membro della NATO sarebbe conforme al sostegno dell’alleanza per la sicurezza alle istituzioni democratiche e alla sovranità statale. La NATO offre un’ancora di sostegno a questi sforzi attraverso un partenariato aperto e trasparente. L’Ucraina è uno stato giovane e fragile, con il potenziale per offrire enormi contributi alla comunità sociale, economica, politica, accademica e scientifica in tutta Europa e oltre. Non deve mancare l’occasione per integrare e indottrinare ulteriormente l’Ucraina e le sue istituzioni in un’alleanza più ampia e trasparente».

Sono queste le conclusioni di uno studio di geopolitica sanitaria pubblicato sulla rivista scientifica PMC (US National Library of Medicine National Institutes of Health) il 25 marzo 2021 da vari ricercatori tra cui il primo firmatario John M. Quinn, dichiaratosi in conflitto d’interessi in quanto è co-fondatore del Centro di Praga per la Salute Globale ed ex ufficiale medico temporaneo presso l’OSCE in Ucraina da agosto 2020 ad aprile 2021.

«Non vi è alcuna indicazione che la NATO chiamerà COVID-19 una sfida per l’alleanza, richiedendo un’azione congiunta ed efficace da parte di tutti gli alleati per elaborare una risposta collettiva, sebbene ciò sia possibile.  Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha presentato il suo rapporto annuale per il 2019 e ha delineato la risposta dell’Alleanza alla pandemia di COVID-19 a metà marzo 2020».

«Ha sottolineato la difesa dell’Articolo 5, affermando “Le nostre forze rimangono pronte e il nostro lavoro continua, anche nei nostri gruppi tattici multinazionali nell’est dell’Alleanza, nella sicurezza aerea della NATO, nei nostri dispiegamenti marittimi e nelle nostre missioni dall’Afghanistan al Kosovo”. L’Ucraina si trova in una posizione unica non solo per essere l’unico stato dell’UE in un combattimento aperto e attivo con la Russia e i suoi delegati sostenuti dalla Russia, ma anche per affrontare la minaccia COVID-19 allo stesso tempo» aggiunge John M. Quinn insieme ad altri.

Questa ricerca, che mette in correlazione la pandemia con un conflitto militare, assume una valenza significativa dopo l’escalation del conflitto del Donbass: da dove una guerra civile di 8 anni con 10mila morti deflagrata in un evento bellico nazionale per l’invasione della Russia finalizzata a proteggere i filo-russi delle Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.

Ma come sappiamo la NATO non ha mosso un dito per intervenire militarmente: come se fosse una trappola per screditare Mosca a livello mondiale usando come esca la popolazione dell’Ucraina.

Ad innescare la miccia della bomba dello scontro militare in Ucraina – ma economico-geopolitico in tutto il mondoper le sanzioni reciproche tra Mosca e paesi occidentali – sono state soprattutto le provocatorie parole con cui il segretario della NATO Jens Soltenberg quando, nella fase più delicata delle tensioni con il presidente russo Vladimir Putin, ha annunciato il prossimo ingresso di Georgia ed Ucraina nell’Alleanza Atlantica mandando in fumo i datati accordi in senso opposto stipulati con il Cremlino.

Questo atteggiamento aggressivo contro la Russia può essere spiegato solo da tre moventi. Indebolire l’avversario in una guerra locale prima di pianificare un attacco diretto militare e sociale proprio come la Grande Guerra del 1915 fu funzionale alla Rivoluzione Bolscevica contro gli Zar Romanov finanziata dai massoni europei.

Esacerbare la dittatura sanitaria dell’emergenza COVID-19 attuata dal Nuovo Ordine Mondiale per reprimere quelle frange sociali di libero pensiero consapevole del sanguinario golpe NATO del 2014 che è all’origine del conflitto in Ucraina.

Consentire ai fondi d’investimento internazionali di attuare una speculazione massiva con la Lobby delle Armi che affiancandosi a quella delle Big Pharma e al rincaro delle risorse energetiche e dei beni di prima necessità riduca alla fame i ceti medi e favorisca il Great Reset per la dittatura economica di un’oligarchia NWO.

GLI AFFARI DI GATES NELLA PANDEMIA

Tutto ciò potrebbe apparire come una mossa avventata di un politico che tiene le redini della sicurezza mondiale dal 2014 ed è stato prorogato al vertice NATO fino al settembre 2022, proprio grazie alla pandemia.

Ma se analizziamo con cura il suo curriculum passato e futuro vediamo ben chiaro il suo ruolo di burattino del Nuovo Ordine Mondiale ed in particolare di Bill Gates: il volto più tangibile di questa occulta e secolare entità di finanzieri, massoni per lo più sionisti e apparati di intelligence militare.

Va rammentato che il tycoon di Microsoft, attraverso la sua Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF), è stato tra i principali finanziatori dell’azienda multinazionale di management McKinsey che ha riorganizzato e sostituito i quadri dirigenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma anche della Central Intelligence Agency, il controspionaggio civile americano, e della National Security Agency, il controspionaggio militare degli USA.

Non solo. Microsoft Corporation ha già stipulato accordi internazionali per la gestione di innovativi progetti d’Intelligenza Artificiali sia con il Pentagono, Dipartimento della Difesa di Washington, che con Leonardo, l’industria bellica italiana controllata dallo Stato ma partecipata da famigerati fondi speculativi come il newyorkese BlackRock.

Secondo l’avvocato Robert F. Kennedy jr, Gates è anche uno degli artefici di una pandemia pianificata per decenni: ha infatti finanziato con 500mila dollari l’università di Wuhan che collabora con il Wuhan Institute of Virology (WIV).

Ma BMGF ha pure donato 1 milione e mezzo a Eco Health Alliance (EHA) di New York che ha finanziato i pericolosi esperimenti sui virus chimerici in cui lo zoologo Peter Daszak, presidente EHA, ha collaborato fianco a fianco con Shi Zhengli, la direttrice del Centro di Ricerca di Malattie Infettive del WIV. 

La cosiddetta “bat-woman” cinese ha lavorato a sua volta nei test SARS con Gain of Function – potenziamento di carica virale per finalità Dual Use vaccino o arma batteriologica – con Ralph Baric dell’University of North Carolina grazie ai finanziamenti del NIAID (Istituto Nazionale di Allergie e Malattie Infettive) diretto da Anthony Fauci, consulente della Casa Bianca sull’emergenza Covid-19.

Gates, principale finanziatore dell’OMS, ha anche scelto come direttore dell’agenzia sanitaria ONU il biologo etiope Tedros Adhanon Gebreyesus, da lui stesso in precedenza introdotto in affari con la Cina, che ha avuto il compito di dichiarare la pandemia da SARS-Cov-2 (costruito in laboratorio secondo autorevoli virologi ed esperti d’intelligence e come dimostrato dalle nostre inchieste WuhanGates), adempiendo al primo requisito necessario per un’autorizzazione di emergenza all’uso di sieri genici sperimentali, come quelli vettori di RNA prodotti da Moderna e da Pfizer-Biontech grazie ai finanziamenti del Pentagono e dello stesso Gates.

I conflitti d’interesse sono macroscopici ed ignorati dai media di mainstream a loro volta finanziati da Gates. Ma non finiscono qui. La stessa BMGF nel 2018 finanziò un misterioso studio su patogeni particolarmente letali presso il Pirbright Institute nel Regno Unito insieme alla DARPA, l’agenzia per i progetti speciali del Pentagono che aveva appena rifiutato di lavorare su un progetto SARS negli Usa del presidente Donald Trump che nell’autunno 2019 interruppe i finanziamenti governativi alla Eco Health Alliance.

Gates, insieme al World Economic Forum, finanziò anche l’esercitazione simulata su una pandemia da coronavirus Event-201 tenutasi a New York due mesi prima dello scoppio della vera emergenza Covid-19 a cui partecipò anche un’ex vicedirettrice CIA esperta di armi batteriologici e poi promossa dal presidente Joseph Biden direttore nazionale dell’Intelligence Community USA.

 IL RUOLO DI STOLTENBERG NEI VACCINI DI GAVI

Presentati tutti i loschi conflitti d’interessi avviati dal guru dell’IT sia in campo militare che soprattutto sanitario, vediamo quale fu l’importante ruolo di Jens Stoltenberg nel campo dei vaccini.

«Il Parlamento norvegese ha anche annunciato oggi un nuovo finanziamento per sostenere GAVI, impegnando un totale di 290 milioni di dollari dal 2005 al 2010 – quasi 50 milioni di dollari (300 milioni di corone) ogni anno. Questo contributo porta l’impegno totale della Norvegia nei confronti di GAVI fino ad oggi a 400 milioni di dollari» si legge in un articolo della Bill & Melinda Gates Foundation.

 Jens Stoltenberg durante una conferenza sull’immunizzazione del 2011 organizzata dalla GAVi Alliance fondata da Bill Gates di cui fu direttore dal 2001 al 2005

«L’immunizzazione dei bambini è uno degli investimenti di sviluppo più importanti ed economici che i governi dei donatori possono fare. I bambini devono avere un inizio sano se speriamo di ridurre la povertà e costruire economie forti» ha affermato Jens Stoltenberg, membro del consiglio del Fondo per i vaccini ed ex Primo Ministro norvegese, che ha negoziato la prima sovvenzione norvegese a GAVI».

Altri governi che hanno promesso nuovo sostegno a GAVI lo scorso anno includono Stati Uniti, Svezia, Danimarca e Lussemburgo. Dal 1999, GAVI e The Vaccine Fund hanno raccolto oltre 2,3 miliardi di dollari da donatori pubblici e privati, compresi i contributi annunciati oggi.

 Bill Gates mentre “ammaestra” il suo burattino Jen Soltenberg

GAVI è stato lanciato nel 2000 per affrontare il fatto che più di due milioni di persone nei paesi in via di sviluppo muoiono inutilmente ogni anno perché non ricevono le vaccinazioni che sono date per scontate nel mondo industrializzato.

Secondo i numeri statistici di GAVI Alliance, i principali donatori con contributi e impegni totali per il periodo 2000-2019 sono: Regno Unito 3,826 (in milioni di dollari USA), Francia 1,738, Italia 1,236, Norvegia 838, Stati Uniti d’America 647, Canada 403.

Il numero dei donatori è di 17 paesi e della Commissione Europea. L’importo totale dei contributi e degli impegni per gli anni 2000-2019 è di 10,17 miliardi di dollari USA. Ulteriori 1,66 miliardi di dollari per lo stesso periodo vengono donati da donatori privati.

 Bill Gates e il premier norvegese Jens Stoltenberg durante una conferenza stampa a Oslo dopo aver parlato di salute internazionale all’Astrup Fearnley Museum.

«La Norvegia, un paese con una popolazione di appena 4,5 milioni, sta avendo un effetto sproporzionato sulla salute globale. È stato il primo paese a finanziare la GAVI Alliance ed è tuttora il secondo più grande donatore dopo la Gates Foundation. La Norvegia si impegna pubblicamente in modo che le nazioni più grandi non rispettino l’obiettivo di sviluppo del millennio di ridurre le morti infantili (OSM4)» scrisse invece la rivista scientifica The Lancet, di cui è influente scienziato proprio il dottor Daszak che, con un’email riservatissima (ma poi scoperta), invitò 27 suoi colleghi ad opporsi fin da subito alla teoria del SARS-Cov-2 artificiale.

«Gran parte di questo è attribuito alla leadership del primo ministro Jens Stoltenberg, che ha reso la spinta per il miglioramento della salute globale al centro della politica estera della Norvegia. È una crociata personale ma, dice Stoltenberg, sottolineando che la Norvegia è il settimo donatore più grande delle Nazioni Unite, è una crociata naturale per i norvegesi» aggiunse The Lancet.

SOLTENBERG: DAI VACCINI DI GAVI ALLIANCE ALLA NATO

Jens Stoltenberg (Oslo, 16 marzo 1959) è un politico norvegese, leader del Partito Laburista Norvegese (Arbeiderpartiet, AP), Segretario generale della NATO dal 1º ottobre 2014. Il 4 febbraio 2022 è stato ufficialmente nominato governatore entrante della Norges Bank a partire da settembre.

E’ figlio dell’uomo politico laburista Thorvald Stoltenberg (1931-2018), ambasciatore, ministro della Difesa e ministro degli Esteri, e di Karin Stoltenberg (nata Heiberg) (1931-2012) genetista che è stata Segretario di Stato in più governi durante gli anni 1980.

Dal 17 ottobre 2005 all’ottobre 2013 ha esercitato il suo secondo incarico come Primo ministro del Regno di Norvegia. Il primo fu molto breve, dal marzo 2000 all’ottobre 2001. Tra il primo e il secondo incarico Stoltenberg ha diretto Gavi Alliance, la fondazione finanziata da Bill Gates che opera per promuovere la diffusione dei vaccini a livello globale.

Ciò avvenne proprio durante la prima epidemia SARS (dall’acronimo inglese di Sindrome Respiratoria Acuta Grave) del 2003 a seguito della quale la Commissione Europea presiedeuta dall’italiano Romano Prodi nel 2004 finanziò le prime ricerche sui virus chimerici SARS infettati con HIV nel Wuhan Istitute of Virology.

Dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19, che si sospetta sia stata causata da un virus da laboratorio come quella del 2003, la GAVI Alliance di Gates ha assunto un ruolo strategico mondiale insieme alla CEPI.

«Un gruppo di potenti attori – il World Economic Forum, la Bill and Melinda Gates Foundation e il Wellcome Trust – si sono mobilitati per formare un’organizzazione chiamata Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, con l’obiettivo di trovare modi per aiutare a finanziare la creazione di vaccini che sono assolutamente necessari ma non suscettibili di generare un profitto per i produttori di farmaci. E un progetto pilota in corso da sette anni, chiamato PREDICT, ha scoperto circa 1.000 nuovi virus».

Vediamo a breve chi sono i protagonisti e gli obiettivi di Predict. Prima rammentiamo che GAVI e CEPI sono stati chiamati dall’OMS, di cui è primo finanziatore il sedicente ente filantropico di Gates, a gestire il piano COVAX per l’immunizzazione gratuita dei paesi poveri in risposta all’emergenza Covid-19. Il piano, amministrato dall’ex manager della GlaxoSmithKline, la Big Pharma londinese di cui è CEO una direttrice di Microsoft, si è rivelato un mezzo fallimento per la scarsa adesione delle nazioni.

Ma è servito al presidente americano Joeph Biden per sdebitarsi con la Pfizer, sponsor di molti comitati elettorali del Partito Democratico per circa 2,2 milioni di dollari, donando a COVAX 4miliardi di dollari dell’amministrazione USA per l’acquisto di mezzo milione di dosi del vaccino Comirnaty, prodotto da Pfizer (partner di GSK) e da Biontech, finanziata da Gates in una speculazione infinita che grida vendetta.

LA RICERCA MILITARE NEL PROGETTO PREDICT

PREDICT, un progetto del programma Emerging Pandemic Threats (EPT) di USAID, è stato avviato nel 2009 per rafforzare la capacità globale di rilevamento di virus con potenziale pandemico che possono spostarsi tra animali e persone. PREDICT ha contribuito in modo significativo al rafforzamento delle capacità diagnostiche di laboratorio e di sorveglianza globale per virus noti e di recente scoperta all’interno di diversi importanti gruppi di virus, come filovirus (inclusi ebolavirus), virus dell’influenza, paramyxovirus e coronavirus. (continua a leggere QUI)

L’INCHIESTA PROSEGUE SU GOSPA NEWS CON GLI AFFARI SULLE ARMI DELLA BANCA DI NORVEGIA