Davide Donateo, direttore di DATABASE ITALIA Intervista:
Alessia Ruggeri
Dopo due anni di pandemia che hanno avviato l’Occidente verso una inquietante decrescita ‘felice’, sotto lo sfondo dell’attuale esplosione dei costi energetici che sta per infliggere una ‘legnata’ a famiglie, lavoratori e imprese, DataBase Italia ha deciso di intervistare una voce unisona di livello internazionale che sta proponendo di fermare le follie in corso. Abbiamo deciso di intervistare un personaggio a sostegno di un appello lanciato dallo Schiller Institute, una importante organizzazione internazionale. Il personaggio da noi intervistato è anche una mamma italiana, un’imprenditrice ed una rappresentate sindacale all’apice di un sindacato di categoria di imprese 100% made in Italy: Alessia Ruggeri.
DataBase Italia: ci spiega cosa hanno in mente allo Schiller Institute? Perché anche Lei chiede una conferenza di Pace?
Ruggeri: lo Schiller Institute ha promosso una raccolta di firme internazionali per convocare una conferenza di Pace sul modello di Westfalia 1648, e porre fine alle tante guerre non convenzionali che sono scoppiate soprattutto a partire dal 2020. L’interesse perseguito è quello di assicurare che vengano rispettati gli interessi economici e le sicurezze di ciascuno, oggi martoriate in un contesto di guerre finanziarie, tecnocratiche e batteriologiche.
DataBase Italia: ma in quale senso oggi sussiste un parallelo con i decenni antecedenti il 1648 e la Pace di Westfalia di cui parlate nel vostro appello?
Ruggeri: il parallelo storico tra i decenni di un conflitto scaturito dalle guerre di religione e i nostri attuali, emerge ravvisando il comune tentativo di alcune èlite di voler imporre un unico ordine mondiale, questa volta non di matrice religiosa ma solo apparentemente di natura economica e tecnica. In entrambe le fasi storiche si può scorgere un modus operandi prevaricante i popoli: quello della Controriforma guidata dai padri gesuiti nel Seicento, e quello finalizzato ad imporre il Great Reset di Davos oggi, peraltro con il pieno appoggio del primo Papa gesuita.
DataBase Italia: insomma, Klaus Schwab come il cardinale Bellarmino, e patrioti o intellettuali divergenti come degli eretici alla stregua di Calvino, Lutero e Giordano Bruno?
Ruggeri: nelle istanze patriottiche nazionali ma anche in quelle posizioni di intellettuali riottosi a sottomettersi ai doveri di riverenza alla Globalizzazione e alle tecnocrazie finanziarie, si possono scorgere gli epigoni delle più feconde eresie, anche perché alcune declinazioni di Scienza infusa mediaticamente sono per molti versi assimilabili ai peggiori dogmi di fede. E’ indubbio che nessuno possa seriamente discutere oggi i doveri di osservanza al potere senza essere squalificato socialmente da un’aggressione ed una violenza morale che nelle Democrazie non dovrebbero esistere.
DataBase Italia: in effetti abbiamo capito che dietro alle narrazioni mainstream è in atto il tentativo di nascondere un conflitto mondiale di spessore e profondità malcelata, del quale il Popolo è destinatario di potenziali cambiamenti che non gli è stato consentito di comprendere. Tuttavia l’escalation della crisi ucraina ha favorito una presa di coscienza di sempre più cittadini che in Occidente si chiedono, e chiedono ai propri leader politici, a cosa porterà tutto questo battagliare con armi non convenzionali e agende coattive. Non è che si stia andando pure verso un conflitto globale, addirittura nucleare?
Ruggeri: tutto è teoricamente possibile, ma ho grande fiducia che l’uso delle armi convenzionali non solo cessi molto presto, ma rimanga strettamente confinato alla sfortunata Ucraina. Come ben sapete voi di DataBase Italia, il pericolo di guerra era molto reale perché voluto da una parte delle élite internazionali decisa a portare avanti un’agenda delineata dal World Economic Forum di Davos.
DataBase Italia: e perché alcuni potrebbero volere il caos e il sangue di una guerra? Cosa vogliono i multimiliardari che si ritrovano a Davos tutti gli anni?
Ruggeri: all’origine del contenzioso vi è il presupposto di dover stabilire come si riuscirà a governare il collasso controllato dell’intero sistema finanziario transatlantico. Sappiamo che il capitalismo è poggiato su una bolla speculativa da quasi 2 quadrilioni di dollari in valori derivati a supporto di una massa di denaro, emessa creando debito, sul punto di scoppiare ormai da quasi 15 anni. La City di Londra, Wall Street e il Vaticano, i proprietari-responsabili di questo sistema in bancarotta, nel 2020 hanno cercato disperatamente di impedire un’alternativa funzionante al loro sistema, e per questa unica motivazione è stata approntata l’Agenda Davos 2030 e la contestuale caduta di Donald Trump sommerso dalle ipocrisie delle Presidenziali 2020, una colossale bugia dalle gambe cortissime.
DataBase Italia: i nodi infatti stanno arrivando al pettine Biden non sembra poter essere un Presidente degli Stati Uniti. Trump è stato certamente messo in naftalina, come un maglione d’estate, tuttavia mala tempora currunt e sta arrivando una gelata siberiana insieme all’orso russo svegliatosi dal letargo.
Ruggeri: dal 20 gennaio 2021 sono cambiate tante cose, come ad esempio il voltafaccia della Cina rispetto ai piani delle èlite di Davos. In questo senso un’alleanza russo-cinese intorno alla iniziativa Belt and Road, che ora riunisce quasi 150 nazioni, ha squassato tutti i tavoli internazionali, e per assurdo oggi è Trump a risultare il vincitore, non solo riguardo a come mantenere la Pace e sulla effettiva possibilità di schiacciare la Russia come hanno cercato di fare i Democratici. Anche adesso sbaglia chi pensa si possa giudicare una Nazione, che ha sconfitto Napoleone e Hitler, alla stregua di uno staterello impazzito. Ha ancora meno senso minacciare di guerre economiche e ritorsioni l’Orso russo per la vicenda Ucraina, perché è di tutta evidenza che l’isteria mediatica contro Vladimir Putin non porterà in nessun bel luogo. Putin non solo non può essere isolato economicamente né colpito da sanzioni temibili, ma ha dalla sua parte la questione di principio sull’inarrestabile espansione degli Stati Uniti e della NATO verso est, pretesa che non può essere supportata in sede ONU.
DataBase Italia: e stanno emergendo pure informazioni su laboratori impegnati in Ucraina a creare agenti patogeni su impulso Usa…
Ruggeri: Esattamente. A questo punto si capisce sempre più perché l’uso della forza in Ucraina da parte di Putin non sia stato un azzardo. A differenza degli Stati Uniti di Bush e della fialetta di Powell sciorinata alle telecamere compiacenti della CNN per giustificare l’aggressione all’Iraq, il leader russo è effettivamente andato in guerra per scoperchiare il vaso di pandora dei bio-lab, una missione coraggiosa che qualcuno prima o poi avrebbe dovuto fare per il bene non solo della Russia confinante con l’Ucraina, ma di tutta l’Umanità. Il Governo di Kiev ha commesso crimini internazionali promuovendo laboratori per la realizzazione di agenti patogeni ai danni delle ignari popolazioni della Terra, che evidentemente possono essere state più volte vittime di malattie ed epidemie per ragioni politiche o economiche. Siamo in uscita da due anni di Pandemia Covid-19 che hanno messo milioni di famiglie occidentali con le lacrime agli occhi e sul lastrico, perciò l’avanzata dello Zar Putin tra una selva di laboratori produttori di malattie come il coronavirus fuoriuscito a Wuhan, potrebbe molto presto essere percepita come la marcia di un liberatore e non di un sopraffattore. Lo Zar Putin già adesso agli occhi di moltissimi italiani appare come Giulio Cesare che varcò il Rubicone per tutelare i Populares, cioè gli interessi del Popolo dalle prevaricazioni delle élite del Senato romano.
DataBase Italia: e quindi voi dello Schiller Institute avete pensato di uscire da questa situazione di oppressione complicata con una raccolta di firme di personaggi noti a livello politico internazionale, praticamente in favore di Trump e Putin?
Ruggeri: noi non facciamo il tifo, proviamo a promuovere un approccio equilibrato e veritiero. Io ho raccolto lo slancio di Helga (Helga Zepp-LaRouche, fondatrice e presidente dello Schiller Institute) e ho firmato innanzi tutto per fermare la spinta alla guerra e perseguire la Pace. Credo sia necessario adottare un comportamento che non sia quello dei fondamentalisti religiosi.
DataBase Italia: in che senso?
Ruggeri: come ha esplicitato il nostro appello, occorre un paradigma completamente nuovo che possa garantire la sicurezza e lo sviluppo economico, di ogni nazione del Pianeta. L’unico precedente recente di questo in Occidente, è il Trattato di Westfalia del 1648, che mise fine a 150 anni di guerre di religione in Europa. Le guerre di religione finirono quando tutti capirono di dover creare un accordo basato sulla difesa dell’interesse dell’altro, e sulla premessa che la sicurezza di tutti era il requisito per la sicurezza e il benessere proprio.
DataBase Italia: ma in concreto cosa proponete?
Ruggeri: Il ripristino immediato della legge Glass-Steagall, istituita dal presidente americano Franklin D. Roosevelt, come principio di azione. Bisogna partire dalla riorganizzazione del sistema finanziario fallimentare mettendo in sicurezza i risparmi delle persone che i soldi se li sono guadagnati con il sudore della fronte, e in questo senso vogliamo il ritorno ad un sistema di banche nazionali dall’alto verso il basso, alla Alexander Hamilton, il primo Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, per capirci.
Io sono un’imprenditrice e mi occupo anche di tutelare gli imprenditori ricoprendo un incarico rappresentativo di un sindacato di imprenditori: lo scopo del sistema creditizio deve essere quello di creare posti di lavoro altamente produttivi, non di proteggere la speculazione dei giganti internazionali. I soldi sono la base della finanza e ben vengano dei nuovi dollari e tutti i banchieri a servizio dell’economia. Ma la finanza deve avere l’intenzione di aumentare la produttività fisico-economica, il livello di vita e la qualità etica delle persone e delle famiglie. Quando la Finanza non cerca queste cose ma altro, che chiaramente porta caos, insicurezza, crisi, guerre e distruzione, i soldi sono lo sterco del Diavolo e devono essere combattuti anche con uno slancio di cuore.
DataBase Italia: a proposito di cuore, sappiamo anche che sei esponente di un Comitato per la Repubblica impegnato in missioni umanitarie di alto profilo. Prima di lasciarci ce ne vuoi parlare?
Ruggeri: sì, il Comitato di cui sono portavoce collabora stabilmente con il World Food Program guidato da David Beasley, e al momento siamo impegnati in due missioni umanitarie, in Mozambico e Afghanistan, nell’importante operazione Avicenna. David Beasley è un esponente repubblicano americano all’ONU da quattro anni nei panni di direttore esecutivo del programma alimentare mondiale, ed è stato deputato alla House e governatore della Carolina del Sud, nonché tra i primissimi leader repubblicani ad aver sostenuto Donald Trump sin dalle primarie del 2016. C’è anche tanta, tantissima America che si adopera per fare del bene e fare del Mondo un posto migliore, e non sempre se ne parla a dovere.
DataBase Italia: possiamo concludere affermando che Alessia Ruggeri promuoverà un’iniziativa politica a protezione e rilancio della famiglia, del lavoro e delle imprese, all’insegna del Make Italy Great Again e nel rispetto dell’Orso russo uscito dal letargo?
Ruggeri: No, non potete. Non lo so, e non è importante adesso. Ne parleremo un’altra volta semmai. Ho già tanto da fare e ora ho una cosa impellente. Vi devo lasciare…
P.S. Alla fine dell’intervista abbiamo realizzato i motivi della brusca interruzione. Avevamo sentito in sottofondo un piccolino strillare seduto su di un vasino, invocando il presidio materno al termine di un suo importante ‘ufficio’. Non sappiamo se Mamma Alessia apprezzerà questo ‘scoop giornalistico’, ma a noi il suo piccolino ha strappato un sorriso e abbiamo deciso di strapparlo anche a tutti i nostri lettori.