SARS-COV-2 DA LABORATORIO: PRESIDENTE AIFA CONFERMA. Ma Occulta Ruolo di Moderna & Gates

Nell’immagine di copertina il SARS-Cov-2 creato in un laboratorio in un affare tra Cina e USA, Bill Gates, la casa farmaceutica Moderna e il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Finalmente è giunta un’autorevole ammissione italiana sull’elevata probabilità che il SARS-Cov-2 sia stato creato in un laboratorio. Ma dietro ad una scoperta che conferma tardivamente quelle di altri 15 scienziati, due agenzie d’intelligence e due esperti di controspionaggio militare c’è l’ombra di un clamoroso depistaggio di portata internazionale. 

Il protagonista della rivelazione non è un personaggio qualunque ma una delle figure chiavi nella gestione della pandemia: il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Giorgio Palù. promosso dal governo Conte in tale ruolo nell’autunno 2020 dopo che aveva pubblicamente “massacrato” le restrizioni decise dal Ministero della Salute e dal Comitato Tecnico Scientifico riguardanti i lockdown definendo «la paura più virulenta del virus che ormai si sa come curare», parole sue di un’intervista con Gospa News.

Da allora lo stimatissimo virologo di fama mondiale Palù, docente emerito dell’Università di Padova e poi direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dello stesso ateneo dal 2012, professore aggiunto al Department of Neurosciences, Temple University Medical School di Philadelphia (dal 2007), fondatore della Società Italiana di Virologia e per 7 anni presidente di quella Europea, è stato molto più prudente e funzionale alle politiche governative nelle sue esternazioni.

Tanto da diventare un sostenitore del protocollo “Tachipirina e Vigile attesa” con cui il Ministro della Salute Roberto Speranza ha stoppato le cure domiciliari precoci efficaci (vitamina D3, cortisone, idrossiclorichina, cinanzerina  ecc) anche utilizzato le armate giudiziarie del Consiglio di Stato ed è diventato oggetto delle denunce del biologo Franco Trinca, poi misteriosamente morto mentre stava fornendo elementi probatori ai magistrati.

Oggi, invece, ha mostrato agli Italiani la “pistola fumante” della fuga (o dispersione volontaria…) da un laboratorio dell’agente patogeno del Covid-19 ma ha ben nascosto la “marca di fabbrica” spingendosi addirittura a depistare i lettori sul “paese di produzione”.

Per la consueta protezione che la Divina Provvidenza dispone a Gospa News ci sono sfuggite le sue dichiarazioni rilasciate il 7 marzo al Corriere della Sera mentre abbiamo scoperto, per l’usuale acribia nel verificare le ricerche scientifiche sull’argomento, la sua firma in calce allo studio pubblicato il 21 febbraio su Frontiers in Virology che è stato oggetto del nostro reportage del 10 marzo dall’inequivocabile titolo “Wuhan-Gates – 50. SARS-2 BIO-ARMA TORMENTA PALU’! Tracce di Covid in Brevetto mRNA 2016 Moderna svelate dal Virologo (n. 1 AIFA) e Medici Usa”.

Abbiamo infatti evidenziato che quelle tracce sulla “pistola fumante” del virus artificiale conducevano a Cambridge, nel Massachusetts (USA), e non più in Cina, nel Wuhan Institute of Virology dove gli esperimenti sul SARS del 2003, ricombinato in laboratorio con plastidi infettati con il virus dell’HIV, erano iniziati nel lontano 2004 grazie a un contributo della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi.

Non abbiamo volutamente contattato il professor Palù per attendere eventuali suoi spontanei commenti che, in realtà, aveva lui stesso preventivamente diffuso nell’apparente maldestro tentativo di occultare mediaticamente la sperimentazione di Moderna e ribadire le insinuazioni sull’origine cinese del patogeno della pandemia, ormai superate dai contenuti di 48 inchieste WuhanGates di Gospa News (fino al 27 raccolti nell’omonimo libro) che evidenziano un “affare tra Cina e USA” rivelato dal compianto virologo francese Luc Montagnier fin dall’aprile 2020.

Perché dunque lo stimato virologo ha svelato al Corriere soltanto una parte della verità?

Semplice. Come evidenziato nel nostro articolo è certamente angariato dal novello di trovarsi in un palese conflitto professionale: da una parte come scienziato a trovato un macroscopico indizio probatorio dell’origine artificiale del SARS-Cov-2, dall’altra presiede l’ente regolatore farmacologico italiano AIFA che ha autorizzato l’uso commerciale con procedure di emergenza pandemica del siero genico a base di RNA messaggero Spikevak, prodotto dalla Moderna finanziata dal Bill Gates. 

Questo vaccino antiCovid, al di là delle incognite sulla sua efficace e quelle sulla sua sicurezza, evidenziate mesi e mesi orsono dallo studio Ogata condotto in un ospedale universitario di Boston, è stato al centro dell’inchiesta WuhanGates 48 in cui abbiamo svelato che il brevetto originale fu registrato il 28 marzo 2019, ovvero 9 mesi prima dei primi casi ufficiali della pandemia.

L’INTERVISTA DEPISTANTE AL CORRIERE DELLA SERA

«Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro», squarcia il velo sulle origini del Sars-CoV-2, Giorgio Palù, virologo doc, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco. E’ quanto ha scritto la giornalista Mrgherita De Bac nell’articolo del 7 marzo pubblicato sul Corriere della Sera e ripreso da molteplici quotidiani e testate di contro-informazione.

In quel giorno la news è sfuggita a Gospa News che era stata assorbita dalla seconda inchiesta sui laboratori batteriologici dell’Ucraina smascherati dall’invasione della Russia, e dove sarebbero avvenuti esperimenti sui coronavirus come emerso dall’ultimo reportage. Ma è stata una distrazione provvidenziale perché, altrimenti, ci saremmo limitati a ripubblicare la versione ufficiale con riferimenti alle nostre precedenti inchieste.

Ma in tal caso non avremmo colto la gravità del depistaggio che un domani potrebbe assicurare al professor Palù un salto di poltrona da Roma a Washington…

 L’intervista di Giorgio Palù al Corriere della Sera del 7 marzo 2022 – link a fondo pagina

Ecco cosa ha dichiarato il virologo del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova.

«È suggestivo un dato, che andrà comunque confermato da ulteriori verifiche di altri ricercatori. Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare), appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente ad un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali, sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia».

Ecco quanto invece ha scritto coi colleghi nella ricerca… 

«La sequenza inversa del complemento presente in SARS-CoV-2 può verificarsi in modo casuale ma devono essere considerate altre possibilità. La ricombinazione in un ospite intermedio è una spiegazione improbabile. (…) La presenza della sequenza di RNA lungo 19 nucleotidi che include l’FCS (sito di scissione della furina – ndr) con il 100% di identità al complemento inverso dell’mRNA di MSH3 è altamente insolita e richiede ulteriori indagini».

«È noto che la sovraespressione di MSH3 interferisce con la riparazione del disadattamento (il sequestro di MSH2 dal complesso MutS alfa comprendente MSH2 e MSH6 provoca la degradazione di MSH6 e l’esaurimento di MutS alfa), che ha un’importanza virologica. L’induzione del deficit di riparazione del disadattamento del DNA provoca la permissività dell’infezione da virus dell’influenza A (IAV) delle cellule respiratorie umane e una maggiore patogenicità. La carenza di riparazione della mancata corrispondenza può estendere la diffusione di SARS-CoV-2» hanno scritto il dottor Balamurali Ambati, dell’Università dell’Oregon, che ha guidato lo studio, insieme al professor Palù e ad altri scienziati.

Tradotto dal linguaggio tecnico a quello divulgativo: quel gene umano creato in laboratorio per un esperimento è una potenziale arma vbatteriologica per la sua carica virale, come ben spiegato da Lawrence Sellin un colonnello dell’esercito americano in pensione, che in precedenza ha lavorato presso l’Istituto di Ricerca Medica sulle Malattie Infettive dell’Esercito USA (USAMRIID) di Fort Detrick e ha condotto ricerche di base e cliniche nell’industria farmaceutica.

Sellin è andato oltre ipotizzando che la tossicità di questa Spike alterata potrebbe essere veicolata anche dai sieri genici antiCovid!!!

Ma chi ha brevettato MSH3 già nel 2016? Proprio la multinazionale Moderna di Cambridge che fin dal 2013 ricevette i finanziamenti dell’agenzia speciale militare DARPA del Pentagono (Dipartimento della Difesa USA) nell’ambito del progetto Autonomous Diagnostics to Enable Prevention and Therapeutics (ADEPT) .

«Si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappa per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza» dichiara ancora Palù nell’intervista al Corriere in relazione alla scoperta dell’identità genomica tra SARS-Cov-2 e quello del «virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro». Ovvero costruito in laboratorio.

Alla domanda della giornalista sulla finalità dello studio risponde con dovizia di particolari ma depista abilmente i lettori verso la Cina, dove effettivamente sono stati creati i plasmidi infettati con HIV per il supervirus chimerico costruito sul ceppo SARS 2003, che però è stato poi condiviso con il professor Ralph Baric dell’Università of North Carolina.

Quest’ultimo, che iniziò a giocare coi coronavirus in laboratorio fin dal 2000, l’ha successivamente potenziato con il Gain of Function, arricchimento della carica virale, in una ricerca “dual use” vaccino – bioarma ed ha collaborato anche con Moderna grazie alla supervisione di Anthony Fauci.

Ma il nome della Big Pharma finanziata da Pentagono e Bill Gates non affiora dalle dichiarazioni del presidente dell’AIFA:  «Ad esempio per scoprire se certi virus di mammiferi, in questo caso del pipistrello, possano avere potenziale pandemico e decifrare quali caratteristiche genetiche vi contribuiscano. Uno scopo nobile dal punto di vista, ne sono certissimo: prevenire uno spillover naturale, cioè l’esatto contrario di quello che magari può essere avvenuto nella realtà. Non è una novità che il laboratorio di Wuhan da oltre una decade si dedichi tra l’altro alla coltura di virus di pipistrelli» ha chiosato nell’intervista allo storico quotidiano milanese ricollocando la “pistola fumante” dagli USA alla Cina.

Egregio professor Palù, se emulando il virus saltato dal laboratorio Wuhan a quello di Cambridge riuscirà a salterà da una poltrona d’oro di Roma ad una di Buxelles o Washington si ricordi di Gospa News. Perché noi ci ricorderemo sempre di lei e la seguiremo con vivo interesse scientifico!

Per leggere in sintesi tutti i retroscena del SARS-Cov-2 da laboratorio acquista il libro WuhanGates…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione 
segui Gospa News su Telegram


GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI

CORRIERE DELLA SERA – INTERVISTA A GIORGIO PALU’