POINT BREAK

La giornata del 22 marzo 2022 ha rappresentato un punto di rottura nell’attuale situazione storica che stiamo vivendo: il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyj, in video collegamento con Montecitorio, ha parlato ai deputati e ai senatori della Repubblica italiana. Point break poiché ora non si potrà più tornare indietro. Il vile serpente strisciante, nomen omen, con voce rotta dall’emozione ha poi elogiato l’eroico coraggio del suddetto presidente ucraino incensando l’azione di resistenza del povero attorucolo salito agli onori della politica grazie a una campagna presidenziale pilotata ad arte. Sappiamo, a nostre spese, quanto il controllo del sistema massmediatico sia fondamentale per creare personaggi e scenari manovrati in funzione di logiche ben più oscure. La politica – che non ha più nulla a che fare con la polis greca, perché i cittadini non sono più tali ma sudditi-servi – è definitivamente morta. Il popolo, e questa è la cosa più triste, si sente al sicuro nell’essere rappresentato da questi pericolosissimi individui che hanno perso ogni umanità nonostante inneggino alla pace e alla solidarietà. Ma la svendita dell’Italia, sia chiaro, passa anche per le logiche della guerra. La liquidazione è così servita. La serpe sta donando gli ultimi lembi della penisola per poi approdare a ben altre cariche. Pezzo dopo pezzo diverremo sempre più poveri e asserviti al piano transumano che stanno elaborando e che negli ultimi anni si è rivelato in tutta la sua atrocità. Eppure non tutti hanno occhi per vedere. Lo abbiamo appurato durante la manifestazione di piazza a Firenze. Sbalorditivo: i pacifisti inneggiano alla terza guerra mondiale; quelli del ‘vietato vietare’ scaricano un lasciapassare che vieta a chi non lo ha di accedere a pubblici servizi e quant’altro. No, non è una guerra tra poveri come dicono alcuni. Questa è una guerra tra chi si è destato e chi sonnecchia nel limbo della sua inettitudine generando mostri. Il sonno dell’ignoranza e non quello dei giusti. La propaganda cui abbiamo assistito durante il collegamento con Zelenskyj ha del drammatico. Il vendicatore delle banche, mascherato da benefattore, ha invocato un intervento e una presa di posizione netta in favore dell’Ucraina. Ma quale interesse può avere il governo italiano a promuovere azioni antirusse? Qual è la posta in gioco che questi inabili stanno mettendo in campo? Un coinvolgimento delle forze armate italiane, contro la più grande potenza nucleare al mondo, comporterà una guerra mondiale. Per non parlare della fine dei rapporti diplomatici Russia-Italia a causa degli ignobili insulti rivolti dal pupazzetto col sorrisetto Luigi D. M. ad un capo di stato che, ricorderei, durante i momenti più bui della presunta pandemia, ha inviato presidi sanitari, infermieri e medici per aiutare noi, il popolo italiano, che a causa dei protocolli ha mandato a morire migliaia di persone.

Inoltre, il pericolosissimo sentimento russofobo è stato trasmesso magistralmente dai media al popolo. A molti cittadini dell’ex Unione Sovietica sono stati bloccati conti bancari o sequestrati beni; ad atleti vietate le partecipazioni alle gare; nelle università chiusi i corsi di professori russi e demonizzati classici della letteratura. La colpa? La Russia di Vladimir Putin. Provenienza che diviene uno stigma senza se e senza ma. Tutto ciò che viene dal suolo Ucraino è invece buono e giusto, anche i battaglioni di nazisti che i buffoni dei Tg giustificano e mistificano. La parodia della parodia. Viviamo governati da una banda di criminali foraggiati da giornalisti ancor più colpevoli che meriterebbero di essere processati per crimini contro l’umanità; meriterebbero di andare al fronte e patire la fame. Purtroppo la giustizia non è di questo mondo o non è immediata.

La cosa più triste della faccenda è però il processo proiettivo in atto: la presunta dittatura putiniana viene condannata così come non viene dichiarata quella italiana che è una dittatura di fatto. Ci hanno tolto il lavoro, vietato di entrare nei pubblici uffici, negato musei, treni e aerei… mentre ai profughi non viene chiesto nessun obbligo o lasciapassare. Poco importa, le foche ammaestrate in parlamento hanno applaudito alla democrazia ucraina e non sanno, o fanno finta di non sapere, che il prode Zelenskyj ha chiuso ben due canali televisivi imponendo un canale unico, perseguitato da sempre gli oppositori facendoli arrestare e quindi limitando l’opposizione politica. L’Ucraina è quindi una democrazia? Non lo crediamo e non crediamo lo sia l’Italia. Forse per questo la nostra “povera patria” appoggia il presidente costruito in vitro da Washington. Ad ogni paese le proprie scelte? A ogni paese la scelta di difendere i propri confini se attaccato. La Russia difende il proprio territorio dall’invasione della NATO cui il vile banchiera strizza l’occhio in attesa di salire ben altri gradini del potere, ma questo solo dopo aver ingoiato l’Italia. Non è necessario qui ripetere ancora una volta che la guerra, su quei territori, è in atto da quasi un decennio, bensì rivelare le trame di azioni atlantiste e stare sempre dalla parte dei popoli vessati, della gente che patisce le pene della guerra così come i dimenticati del Donbass. Eppure le parole che sono uscite dalla bocca del demone Draghi sono spaventose. I cittadini si desteranno dal loro sonno pericolosissimo? Ormai temiamo che il tempo a disposizione sia cessato. Temiamo il costo devastante, da un punto di vista economico, di tale situazione. Come, questi ignobili figuranti, spiegheranno ai cittadini la carenza di beni primari? E dov’è l’interesse nazionale? Dov’è l’Italia? Il livello bassissimo dei parlamentari italiani ricorda gli impiegati fantozziani che applaudono servi-vergognosi, al loro bel presidente. Riguardatevi quelle scene, consapevoli che quello era solo un film e che questa è la triste realtà.