Patrick Lancaster: Reportage da Mariupol | Oltre la cortina fumogena della propaganda Occidentale [VIDEO]

L’ex militare statunitense, Patrick Lancaster, sembra vivere da qualche parte nell’area del Donbass con la sua famiglia (evacuata di recente). Fornisce report giornalieri caricandoli sul suo canale Youtube. Di seguito sono riportati tre video pubblicati di recente sulla base di interviste con i residenti di Mariupol e dell’area circostante.

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Ricordiamo ai lettori che è il Donbass (l’area prevalentemente di etnia russa dell’Ucraina, sul versante dell’estremo oriente) dove le atrocità si verificano più o meno continuamente dal 2014 da parte delle forze ucraine contro i connazionali ucraini. La giornalista francese Anne-Laure Bonnel non riesce nemmeno a far trasmettere il suo documentario su questo argomento dai principali media francesi, tale è la censura della regione del Donbass. Le testimonianze che vedremo di seguito, tuttavia, non ci sorprendono visto quello che sappiamo del battaglione neonazista Azov, che utilizza come base il porto di Mariupol.
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Dai tre reportage pubblicati, sembra evidente che l’esercito ucraino non si preoccupi minimamente della gente del posto. Non solo non dà aiuto ma non và tanto per il sottile quando si tratta di spararli. Piuttosto, sembra essere il battaglione Azov a mettere i residenti in chiaro pericolo, usando i loro edifici come scudi quando necessario o sparando loro per strada per aver semplicemente cercato di sopravvivere in aree bombardate. Non è chiaro chi stia fornendo aiuti umanitari alla gente del posto, ma sono stati i russi ad allestire un campo locale per donne e bambini.

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Lancaster filma in una zona residenziale intorno a Mariupol, proprio vicino al ‘confine’ tra la DPR (Donbass) e il resto dell’Ucraina,  un punto di demarcazione dove i soldati ucraini insieme al battaglione Azov (neo-nazista) stanno da una parte, e truppe russe dall’altra.

Mariupol è un porto sul Mar d’Azov e il principale accesso al mare del Donbass. È quindi un’area in cui è concentrato il battaglione Azov.

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In questo video, Lancaster visita un  campo vicino alla zona di Mariupol  che le forze della DPR (russa) hanno allestito per i residenti locali i cui appartamenti e case sono stati distrutti. Donne e bambini vengono accuditi con riscaldamento, cibo e alloggio e un asilo-scuola mentre gli uomini devono prendersi cura di se stessi, dormire in auto, distribuire cibo, ecc.  La loro zona di Mariupol è stata sostanzialmente distrutta e non c’è nessuna casa in cui tornare.  Molti seguono un processo di registrazione in attesa di poter partire, andare dai parenti, in Russia, in Europa, ecc. I bombardamenti e le sparatorie sono stati particolarmente gravi tra  il 1 marzo e il 24 marzo

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La parte ucraina li ha praticamente lasciati soli, definendoli “eroi”; è stata la parte russa a creare i campi. Nel frattempo, i neonazisti Azov hanno cacciato via alcuni dei residenti dalle loro case, usandole come copertura, sapendo che i russi non avrebbero sparato sugli edifici civili. I residenti sono scesi negli scantinati degli edifici, spesso con un massimo di 160 persone in un’area chiusa. Se uscivano per cucinare il cibo o far bollire l’acqua come dovevano, rischiavano di essere fucilati. Questo secondo i testimoni con cui parla Lancaster.

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Lancaster va a  Sartana, un piccolo villaggio greco a circa 10 km a est di Mariupol.  (Apparentemente, ci sono molti ucraini di etnia greca lungo la costa meridionale per ragioni storiche.) Le forze russe hanno attraversato quest’area e l’hanno presa, dopo aver arrestato un informatore locale lungo la strada. Sono molti i testimoni che affermano che il battaglione Azov lavora in modo indipendente: i soldati ucraini hanno ricevuto messaggi per arrendersi in sicurezza, ma quando alcuni di loro hanno provato a farlo, i membri del battaglione Azov sono entrati e li hanno sparati. È molto più probabile che sia Azov a tenere in ostaggio la gente del posto e/o spararla secondo i residenti della zona. Gli aiuti umanitari sono arrivati in una scuola locale, anche se non è chiaro chi li abbia forniti. La scuola ospita attualmente circa 100 persone. Era stata utilizzata solo per alcune ore dal battaglione Azov, per sparare sulle forze russe  rendendo così la scuola un obiettivo “militare” Per poi lasciare l’edificio rapidamente, lasciando la scuola al fuoco russo. Il 2° piano della scuola, un tempo perfettamente funzionante, è ora distrutto.

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