FILOSOFI ANTISISTEMA: NOSTALGICI ANCHILOSATI O NUOVI GATEKEEPER?

INFILTRAZIONI

In queste ultime settimane, esaminando gli eventi di piazza, ci sembra di percepire delle dinamiche di riallineamento da parte di chi si diceva nascere dal basso. Tra i vari “ospiti” delle manifestazioni contro il green pass e contro le azioni di un governo nominato ma non eletto, strisciano strane creature pentastellate, rivendicando i diritti costituzionali calpestati. Molti (se non tutti) di questi novelli araldi del diritto costituzionale sono gli stessi che hanno appoggiato il governo degli innominabili, votando a favore del green pass e di tutti quei dpcm e decreti-legge che hanno violato senza pietà le libertà fondamentali, come il diritto alla salute (totale) delle persone, il loro diritto inviolabile al lavoro, l’eguaglianza politica, economica e sociale, etc. Da qualche mese a questa parte sembrerebbe di assistere ad una infiltrazione e riorganizzazione del M5S a vari livelli, dalle piazze ai salotti Tv, mainstrean e non.

È ormai palese come molti pentastellati abbiano già abbandonato l’ospite privo di linfa vitale e si siano impiantati in nuovi corpi sociali, riorganizzandosi all’interno di strutture e movimenti anti-sistema in qualità vuoi di responsabili della comunicazione vuoi di testimonial di diritti e tutele perduti.

Desta qualche perplessità il fatto che alcuni di questi personaggi siano quotidianamente rilanciati anche da un’emittente nata come “Tv dei cittadini”, la quale si ritrova a dar spazio pubblicitario gratuito ai figli politici di un buffone di corte prezzolato dalle élite (un omologo di Zelensky che mangia, però, spaghetti), ma anche a chi ha chiesto il green pass per partecipare ai suoi seminari sulla rivoluzione costituzionale e, soprattutto, a chi con parole altisonanti e pericolose ripropone l’improponibile: combattere il globalismo con degli strumenti fallimentari che il liberismo ha già neutralizzato e asserviti ai propri scopi. Del primo si è già parlato, evidenziandone alcuni aspetti poco chiari (QUI e QUI).

Come-le-elite-governano-il-mondo

FIGLI INCONSAPEVOLI DELLA MODERNITÀ?

L’altro, cioè, l’ideologo del nuovo partito anti-sistema – che ha accolto e piazzato all’interno della propria struttura la responsabile comunicazione del M5S – propone di tornare a Marx o a Gramsci, cioè, al comunismo per combattere il globalismo liberista imperante. Ma tornare al comunismo (come anche al fascismo) vuol dire andare (o forse inviare altri) sul fronte riforniti di armi che non sparano più, anzi, che potrebbero addirittura scoppiare in faccia. Come ha già sapientemente dimostrato Aleksandr Gel’evič Dugin ne La Quarta Teoria Politica, la prima teoria politica (liberismo) ha sconfitto la seconda (comunismo) e la terza (fascismo), e, soprattutto, le ha sapute usare a proprio vantaggio. Il frutto di questa grande abilità politica lo vediamo oggi: gli errori del comunismo si sono sparsi in tutto il mondo occidentale (= liberista = UE-USA-NATO) dove vengono impiegati spudoratamente. Come è possibile pensare di sconfiggere Sauron nel regno di Mordor e con il suo stesso anello? L’anello non risponde, forse, solo al suo Padrone?

Qualche giorno fa, durante un’intervista su La Quarta Teoria Politica di Dugin, ci si è interrogati proprio su questo punto. È possibile combattere il liberismo globalista (prima teoria politica) e il totalitarismo sanitario ritornando al comunismo (seconda teoria politica)? Quella portata avanti da questi filosofi, è una strategia fallimentare non voluta o si tratta di gatekeeping progettato a tavolino? Ai posteri l’ardua sentenza! Ciò che, però, possiamo fare e esaminare i fatti alla luce del principio di non contraddizione, chiamando le cose con il proprio nome. Ognuno, poi, tirerà le proprie conclusioni.

 

CARTESIO, HEGEL E LE RADICI GNOSTICHE DEL TOTALITARISMO LIBERISTA

La ragione per cui non è possibile sconfiggere Sauron con il suo stesso anello, cioè, il liberismo con il comunismo, risiede nel fatto che entrambe rivendicano le medesime radici filosofiche della modernità e costituiscono l’espressione più profondadella post-modernità. La filosofia hegeliana è la giustificazione filosofica del totalitarismo di destra (nazi-fascismo) come di sinistra (comunismo e ateismo radicale).

Hegel porta a compimento la filosofia cartesiana, quella stessa filosofia che, con il suo principio disgiuntivo, scisse lo spirito dalla materia, dividendo il mondo in due fazioni: materialisti e idealisti. Ma molto più, la rivoluzione cartesiana ha aperto le strade al positivismo e, soprattutto, al dominio del pensiero lineare, roccaforte del liberismo.

Sia Hegel che Cartesio sono profondamente influenzati dalla gnosi, il cui spirito non smette mai di riemergere dal sottosuolo, soprattutto dopo l’esperienza dello gnosticismo (II sec.), che prima ancora di essere un’eresia cristiana è un’eresia ebraica.

Non è, forse, la cabala gnostica la matrice del pensiero delle élite? Quando qualcuno si arroga il diritto di dire che siamo in troppi su questa terra ma non crede opportuno togliere il disturbo, non è forse uno gnos(t)ico? Quando si ritiene che siano gli altri a dover lasciare questo mondo, non si sta forse facendo una discriminazione? E su quali principi poggia tale selezione se non su quelli gnostici che suddividono il mondo in pneumatici (i divini, signori del mondo), psichici (salvabili nella misura in cui sono asserviti ai primi) e ilici (scarafaggi, inutili mangiatori)?

FUOCO “AMICO”

Desta, inoltre, qualche perplessità vedere spesso il filosofo-ideologo calcare le scene dei salotti mainstream, comodamente assiso sulle loro comode poltrone a pontificare sui massimi sistemi oppure in altre sedi a definire aporetica la strategia di chi, come Mons. Viganò, combatte in prima persona contro il Nuovo Ordine Mondiale, mettendo costantemente a rischio la propria vita.

Non solo la diagnosi di Viganò sarebbe – secondo il filosofo – affetta da aporia (parola greca che significa «incertezza», «difficoltà», relativa all’impossibilità di dare una soluzione precisa ad un problema) ma «i modi e le forme espressive di Viganò … paiono prossime a un fanatismo apocalittico che poco spazio davvero lasciano alla ragione» (QUI). Poi, la stilettata finale:

Il colpo di pistola del misticismo e del fanatismo di chi scomoda le potenze del bene contro quelle del male, della luce contro le tenebre, del Cristo e dell’anticristo, seppure possono avere una valenza euristica a tratti feconda, risultano vuote e dunque possono essere impiegate ad libitum ad ogni contesto e in ogni analisi.

Ecco un modo velato e politically correct di esprimere una presunta visione materialistica della storia che sembra non lasciar alcuno spazio alla metafisica, ridotta a puro «fanatismo apocalittico». Secondo il noto filosofo da salotto, Viganò altro non sarebbe che un esaltato privo di ragione, un mistico fanatico che, non potendo argomentare razionalmente le dinamiche totalitarie, tirerebbe in ballo temi religiosi legati all’anticristo, senza fornire alcuna soluzione. Complimenti!

KATECHON E ANTIKEIMENOS

A tale riguardo concordo con quanto scritto da Lorenzo Maria Pacini – filosofo politico e teologo, nonché referente del movimento internazionale eurasiatista e uno tra i massimi conoscitori del pensiero di Dugin in Italia – nel suo articolo Katechon e Antikeimenos, la battaglia geopolitica dello Spirito:

È uno scontro apocalittico, intrinsecamente escatologico, e non capire la portata metafisica di questa battaglia significa mancare il cuore di ciò che sta avvenendo … La Russia in questo momento rappresenta il baluardo contro l’egemonia dell’Occidente pervertito, che ha tradito le sue origini, la sua Fede, che ha soggiogato con la violenza, le guerre palesi ed occulte, la colonizzazione culturale e militare la maggioranza del globo… Ex oriente lux, dicevano gli antichi, e proprio quella salvezza preconizzata la possiamo allegoricamente riconoscere in questo tragico momento.

Sorprende addirittura che rinomati filosofi di sinistra, come Agamben e Cacciari – subito bollati da una certa sinistra liberista come «perfetti liberali e liberisti reazionari» – vedano (e da molti anni) in questi tempi dei segni apocalittici, che si manifestano nelle figure del katéchon e dell’antikeimenos. Che anche Cacciari e Agamben siano affetti da fanatismo apocalittico?

MAZZINI, PIKE E IL NUOVO ORDINE MONDIALE

Infine, un ultimo elemento, che solleva non pochi dubbi, è il richiamarsi velatamente a certi valori che scorrono nel sottosuolo multivariato di certe conventicole elitarie. Mi riferisco alla discussione sui doveri dell’uomo secondo Giuseppe Mazzini, avvenuta durante un incontro condotto dal filosofo-ideologo insieme al responsabile formazione del medesimo partito. È bene, a questo punto, ricordare che Mazzini, oltre ad aver commissionato vari omicidi politici – era uno che non discuteva con gli avversari ma li faceva fuori senza troppi problemi – sembra essere stato un intimo amico di Albert Pike, il cosiddetto «papa della massoneria» e ideatore del nuovo ordine mondiale.

Nel carteggio Pike-Mazzini, portato alla luce dal commodoro della Marina Canadese William Carr in “Pawns in the Game” – si legge di alcune strategie per far emergere un nuovo ordine mondiale dal caos. In una sua lettera del 1870, Albert Pike scrisse a Mazzini di aver pianificato tre guerre mondiali, al fine di ingenerare il caos assoluto, mediante l’implementazione del celebre processo a catena crisi-guerra-rivoluzione, per poi instaurare il nuovo ordine mondiale. Solo un cataclisma sociale – scrisse – avrebbe distrutto l’attuale civiltà e il cristianesimo stesso, preparando il kairόs della dottrina di Lucifero. [1]

Alla luce di questi elementi, ci domandiamo quali siano le intenzioni di alcuni personaggi e perché cerchino (presumibilmente) di fiaccare l’azione di resistenza disposta da eminenti personalità come, ad esempio, Mons. Viganò. Spesso molti restano intrappolati nel loro paradigma benché fallimentare, ma è anche vero che in tempo di guerra è difficile riconoscere il nemico, soprattutto in una guerra non convenzionale ingaggiata dai governi – al soldo di potenti élite – contro i loro popoli, dove l’informazione gioca un ruolo capitale.

Siamo, dunque, di fronte a dei nostalgici anchilosati, incapaci di capire cosa succede e, quindi, di intraprendere un’iniziativa politica adeguata, oppure si è davanti ad una nuova e sofisticata generazione di gatekeeper, ingaggiati e alimentati (ideologicamente e finanziariamente) dalle stesse élite che dicono di voler combattere? O che siano vere entrambi? E che dire, infine, della convergenza, quasi a reti unificate, tra le due (Web)Tv condotte dagli ex-responsabili della comunicazione M5S?


[1] Nel 1834 il leader rivoluzionario italiano Gussepi Mazzini fu scelto dagli Illuminati per essere direttore del loro programma rivoluzionario in tutto il mondo […] Nel 1840, il generale Albert Pike fu portato sotto l’influenza di Mazzini perché era diventato un ufficiale scontento quando il presidente Jefferson Davis sciolse le sue truppe indiane ausiliarie con la con la motivazione che avevano commesso atrocità sotto il mantello della guerra legittima. Pike accettò l’idea di un unico governo mondiale e alla fine divenne capo del Sacerdozio Luciferiano. […]

Il 15 agosto 1871, Pike disse a Mazzini che dopo la fine della terza guerra mondiale, coloro che aspirano al dominio incontrastato del mondo provocheranno il più grande cataclisma sociale che il mondo abbia mai conosciuto. Citiamo le sue stesse parole scritte (tratte dalla lettera catalogata nella British Museum Library, Londra, Inghilterra):

Scateneremo i nichilisti e gli atei, e provocheremo un formidabile cataclisma sociale che in tutto il suo orrore mostrerà chiaramente alle nazioni l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e dei disordini più sanguinosi. Allora ovunque, i cittadini, obbligati a difendersi contro la minoranza mondiale dei rivoluzionari, stermineranno quei distruttori di civiltà, e la moltitudine, disillusa dal cristianesimo, i cui spiriti deistici saranno da quel momento senza bussola, ansiosi di un ideale, ma senza sapere dove rendere la sua adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero portata finalmente alla vista del pubblico, una manifestazione che risulterà dal generale movimento reazionario generale che seguirà la distruzione del cristianesimo e dell’ateismo, entrambi conquistati e sterminati allo stesso tempo“. (Carr, W., Pawns in the Game, pp. 10-11)