Carthago delenda est

Marco Porzio Catone (Il censore), politico generale e scrittore romano, visse gran parte della sua vita, con la netta convinzione che Cartagine dovesse essere eliminata. La frase che amava ripetere in Senato dopo ogni discorso era: “..ceterum censeo Carthaginem delendam esse“ ovvero: ”…per il resto, ritengo che Cartagine debba essere distrutta”. Il suo ultimo impegno pubblico, fu infatti quello di incitare i suoi compatrioti alla “Terza Guerra Punica” e la distruzione totale di Cartagine. Si noti che la definizione latina “delenda”, deriva dal verbo “dēlĕo” e si traduce con: distruggere, annientare, eliminare… estinguere.

Ora, mi sembra che Catone avesse le idee chiare su cosa fare di un nemico. Il verbo “Estinguere”, non ha fraintendimenti. Vuol dire cancellare definitivamente anche dal punto di vista storico una cosa. Vuol dire riscrivere la storia di un periodo, stracciando definitivamente e bruciando le pagine che riguardano una certa civiltà, un certo popolo gettando tutto nell’oblio. Questo per far si che i popoli a venire, non trovino traccia di quello che realmente è stato.

Bene, fatta questa premessa, mi sembra di ritrovare oggi in una larga fetta di “potere” lo stesso fine, lo stesso accanimento, lo stesso modo di operare. C’è in atto un sovvertimento mondiale e un tentativo di cancellare definitivamente gran parte della storia dell’umanità, che solo gli allocchi non riescono a vedere. Il tutto ordito e preparato da tempo, con dovizia di particolari e con un consapevole/inconsapevole appoggio della maggioranza della popolazione. Dalla “goccia” di Mentana ai laboratori in Ukraina, dalle telenovelas di un presidente fantoccio al Green Pass, il messaggio che viene fatto passare e, che viene accettato dalla maggioranza del popolo, è quello di demolire, annientare ed eliminare la nostra storia. Non solo ma si sta distruggendo il nostro presente e il nostro futuro. Il futuro in effetti non serve più. Se l’eliminazione totale di un popolo e della sua storia viene portato a compimento, “ça va sans dire ” che per quel popolo, non c’è più futuro da costruire.

Nel nostro paese poi, questo processo è ormai ad uno stadio avanzato. Si procede a passi spediti e la maggior parte della popolazione non solo non si accorge di niente, ma vive felice e grata, per ogni piccola concessione che viene distribuita, per ogni piccolo squarcio di sole che crede di intravedere. La maggior parte della gente ormai, non si informa più ma riporta servilmente, quello che Tv e Giornali di Stato e media in generale propinano loro. Crede quindi di essere felice e finalmente, di tornare a vivere la propria vita.

In questi ultimi mesi, siamo passati dal “fascismo buono”, ai “..pagheremo il gas in dollari o euro, non ho capito bene” (Conf. Stampa di Draghi) e a tutta una serie di pericolosissime informazioni sotto la veste di spudorate “fake news” o peggio ancora gratuite idiozie, che danno il voltastomaco. Persino l’Arte ne risulta contaminata. Qualche giorno fa la National Gallery di Londra, ha cambiato il nome al quadro del celebre pittore Degas. Da: “Danzatrici Russe” a “Danzatrici Ukraine”. In effetti chissenefrega di quello che Degas ha sentito, provato e immaginato quando ha dipinto il quadro. Storia cancellata e riscritta a uso e consumo del nuovo mondo. A proposito della “goccia” di Mentana, qualche sera fa il sopravvalutato conduttore del Tg de La7, ha cercato di spiegare con dovizia di particolari, un frammento di video che ritraeva un corpo steso a terra a Bucha in Ukraina e presumibilmente deceduto. La diatriba verteva sul fatto che dallo specchietto retrovisore del camion militare della Milizia Ukraina, si vedeva il “defunto” alzare il braccio destro. Mentana con la sopraffina tecnica cinematografica di cui dispone, (da fare invidia al miglior Kubrick) e, con la padronanza del più blasonato montatore video di Hollywood, ha spiegato come in realtà fosse un effetto ottico determinato da una goccia di pioggia, che finita sullo specchietto retrovisore del camion militare che viaggiava lungo la strada, scivolava su di esso verso il basso e ne determinava l’illusione ottica del braccio del “morto” che si muoveva.

Viene alla mente un’altra storia dimenticata e cancellata. Quella del pensionato Giuseppe Tavecchio che nel 1972 uscì di casa per una commissione, si trovò coinvolto in una carica della polizia e fu colpito da un candelotto fumogeno sparato ad altezza d’uomo. Per giorni si disse che aveva sbattuto la testa contro un palo. Sui giornali della sua morte, non se ne parlò se non in pochi trafiletti e nel tempo, il suo omicidio fu dimenticato. Non pagò per questo mai nessuno, e vale la pena ricordare che l’indiziato principale, colui che sparò il candelotto colpendo Tavecchio, fu assolto in appello perché ”Il fatto non costituisce reato”.

C’è un film interessante: “Wag the dog” che noi abbiamo tradotto per le menti “sempliciotte” degli italiani con: “Sesso e potere”. La traduzione letterale è: “Scodinzola il cane”, che rende molto meglio visto che per cibo o qualsiasi cosa di suo interesse, il cane scodinzolerebbe all’infinito. Il film è di Barry Levinson e ha per protagonisti Dustin Hoffman e Robert De Niro. Tratta con taglio ironico, il tema della manipolazione dell’opinione pubblica attraverso il controllo dei mass media asserviti al potere. Gli americani sono sempre stati maestri nel raccontare nei film, quello che fanno nella realtà, rigirando sempre la frittata a loro favore. Da: “Il cacciatore” a “Hamburger Hill” a decine di altri film, alla fine in un modo o nell’altro ne escono sempre vincitori.

Ora di ironico e di vincitori, qua non c’è più nessuno. C’è un intero popolo assoggettato e ai piedi di un potere criminale, che sta travolgendo le vite di tutti, manipolando le informazioni, riscrivendo la storia e raccontando bugie colossali. Bugie che vengono tranquillamente digerite da un popolo allo stremo, che crede di essere vivo e felice. Se Catone fosse ancora vivo, in un ipotetico Senato al di sopra di tutti i poteri, alla fine dei suoi discorsi direbbe: “..ceterum censeo Italiam delendam esse” (mi perdonino i Latinisti, ma il mio latino risale ormai a molti anni fa).

Ed è esattamente quello che i politici di questa penisola definita un tempo “il bel paese”, stanno facendo. Pezzo per pezzo, giorno per giorno, senza che nessuno si accorga di niente, senza che nessuno protesti o accenni ad una minima reazione, stanno cancellando il paese, la sua storia, il suo popolo. L’Italia deve essere cancellata dalla storia e sparire dai libri di testo. Geograficamente resterà una penisola. Un deposito di basi americane dedita ai loschi traffici di riciclo di denaro, rifiuti tossici, porto franco per criminali, mercenari bracconieri e quel che più vi viene in mente.

Lo so… non ci crede nessuno. In effetti a rivedere gli ultimi anni di questo paese e, la passività con cui il popolo ha accettato tutto quello che è successo senza mai curarsi di conseguenze, strascichi, cambiamenti o contraccolpi sulla sua vita, la cosa non mi stupisce. Siamo una specie di esseri umani, che se ne è sempre fregato degli altri e del futuro. Seduti sulle nostre poltrone, sdraiati sui divani o chiusi nelle stanze dei nostri uffici, abbiamo sempre pensato solo al presente, a noi stessi e a volte, ai nostri cari.

Affrontiamo la vita non curandoci più di niente, ma pensando solo a sopravvivere alla faccia degli altri. Se avessimo la capacità e la forza di leggere i documenti che negli ultimi tempi sono stati rilasciati dal nostro stesso governo, dalle case farmaceutiche e dai siti di statistiche, ci accorgeremmo di come la nostra vita sia stata manipolata, cancellata e ricostruita ad uso e consumo dei potenti. L’ISS (organo di indagine governativo) a Gennaio ha detto chiaramente che i decessi per “Covid” in due anni di pandemia, sono stai circa… 3.000 (tremila). Basterebbe questo, per assaltare il palazzo e raderlo al suolo. Ma noi niente. Esattamente come nella canzone del compianto Jannacci: “Faceva il palo”, noi “Siamo fissi e scrutiamo nella notte. Non abbiamo visto nulla ma in compenso, non abbiamo sentito niente” (Lui era fisso che scrutava nella notte. Ha visto nulla, ma in compens l’ha sentii nient).

C’è di peggio. La Phaiser solo perché obbligata, sta rilasciando documenti sui Vaccini contro il Covid. Purtroppo nei documenti si evince chiaramente che questi sieri non sono vaccini e quindi non proteggono contro il Covid. Sono sieri sperimentali e, hanno una quantità esorbitante di gravi reazioni allergiche che possono portare alla morte dell’individuo. Ma noi niente. Siamo fissi e scrutiamo nella notte. Ci sono siti ufficiali (uno anche dell’WHO), che rilasciano statistiche, dati inquietanti e drammatici sulle gravi reazioni da vaccino anti Covid nel mondo e, sui decessi post vaccino. La FIFA ha aperto un’inchiesta sulle decine e decine di morti e gravi reazioni che hanno portato giocatori di calcio in tutto il mondo a smettere di giocare. Nel ciclismo non va meglio. Intere squadre decimate da decessi o reazioni gravi. Lo stesso nel tennis. Così come nello sport, nella vita di tutti i giorni. Bambini, adolescenti, ragazzi adulti. Tutti travolti da reazioni avverse gravi o decessi. Ma noi, continuiamo fissi a scrutare nella notte.

Molti mi chiedono di fargli vedere questi documenti, di indicare i link dove trovare queste fantomatiche prove. Rispondo a tutti che ormai credo sia arrivato il momento di attrezzarsi, imparare ad informarsi, cercare le vere notizie, filtrarle analizzarle e poi, se proprio ne sentiamo la necessità, discuterne con gli altri. Insomma questo paese e questo popolo, o torna ad essere critico, a non bersi tutte le panzane che gli vengono somministrate e comincia un percorso diverso di alfabetizzazione, di studio, di consapevolezza del proprio essere umano e della propria vita, oppure è un popolo perso. Non è più possibile, lasciare in mano a governi criminali, a tele-virologi, a tele-strateghi o analisti finanziari improvvisati la nostra esistenza. Cerchiamo di riappropriarci della dichiarazione di Cartesio: “Cogito ergo sum” e torniamo a pensare in modo autonomo.

Qualche giorno fa Edward Nicolae Luttwak (l’Oliver Hardy della tv), ha dichiarato che: “..la guerra fa bene. Abbiamo tutti voglia di fare la guerra…”. In una recente intervista ha detto anche che: “L’invasione dell’Ukraina è fallita. Putin dovrà prenderne atto e ritirarsi..”. Era più o meno il 20 di Marzo. Siamo al termine della prima settimana di Aprile e a ben vedere, del fallimento di Putin non c’è traccia. Ma noi restiamo li in piedi, fissi e… scrutiamo nella notte.

Carthago delenda ests

Bruno Marro

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