Uno dei principali giornali brasiliani è stato costretto a dare una netta smentita, dopo aver inavvertitamente annunciato la morte della regina Elisabetta “all’età di XX”, come scrive il The Guardian.
La Folha de São Paulo ha riportato erroneamente la morte della Regina britannica sul suo sito web intorno a mezzogiorno di lunedì, dicendo a milioni di lettori sudamericani che era morta “a causa del XXXXXXXX”.
“Elizabeth passerà alla storia come la sovrana britannica più longeva“, ha affermato il giornale nel suo tributo di 1.300 parole a una donna che il The Guardian sottolinea essere ancora viva.
Rendendosi conto del suo errore, il Folha ha cancellato il suo necrologio prematuro e ha spiegato il fatto come “errore tecnico“.“È prassi normale nel giornalismo preparare storie su situazioni possibili e/o probabili, come la morte di leader mondiali, celebrità e personaggi pubblici. Folha si rammarica dell’errore”, ha affermato il quotidiano.
La stessa notizia ha girato sui social anche il 23 febbraio scorso per poi essere anch’essa smentita:
“Fonti vicine alla casa reale ci hanno comunicato in esclusiva che la regina Elisabetta è morta…è stata trovata priva di vita”. Così ha scritto, sul suo profilo Instagram, il sito americano Hollywood Unlocked circa 24 ore fa. Una notizia sconvolgente, ma totalmente infondata. Sua Maestà è viva, ha il Covid, presenta leggeri sintomi di un raffreddore, ma per fortuna è ancora qui tra noi. “
L’operazione “London Bridge”, ovvero il protocollo che verrà attuato al momento della morte della sovrana britannica, non è di fatto ancora scattato. Ma vediamo insieme di cosa si tratta :
Operazione London Bridge è il nome in codice del piano che sarà eseguito nei giorni successivi alla morte della regina Elisabetta II del Regno Unito. Il piano fu originariamente creato negli anni sessanta ed è stato aggiornato diverse volte nel corso degli anni. L’organizzazione coinvolge dipartimenti del governo, il Metropolitan Police Service, servizio di polizia metropolitana della città di Londra, le British Armed Forces (ossia le forze armate britanniche), la Chiesa d’Inghilterra, i media e i Parchi Reali di Londra. Alcune decisioni chiave riguardo al piano sono state prese dalla Regina stessa, anche se alcune di esse potranno essere prese solo dal suo successore dopo la sua morte.
Si svolgeranno così, una serie di chiamate a cascata per informare, nell’ordine, il primo ministro, il segretario di gabinetto (il più alto funzionario della Gran Bretagna) e alcuni dei ministri e funzionari più anziani. Il primo ministro ad esempio sarà informato dal segretario privato della regina (che lo avviserà tramite una sicura linea telefonica pronunciando la frase “London Bridge is down” — il London Bridge è caduto) che ne parlerà anche all’ufficio del consiglio privato, che coordina il lavoro del governo per conto del monarca. Successivamente, l’ufficio del ministero degli Esteri comincerà a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni, del quale la regina è ufficialmente il capo (in un primo momento saranno solo 15 Paesi a ricevere la notizia, poi si procederà avvisando gli altri 36 Stati). Internamente, il giorno sarà denominato “D-Day”. I giorni successivi al funerale saranno “D+1”, “D+2” e così via. Dopo le comunicazioni ufficiali, verrà rilasciata una nota alla Press Association e i media di tutto il mondo potranno comunicare la notizia della morte della regina. Ogni canale principale della BBC cesserà immediatamente le sue trasmissioni giornaliere e sarà sintonizzato sul canale BBC News per seguire in diretta la situazione. I conduttori televisivi vestiranno a lutto, un abito nero pronto per l’occasione. Nelle radio commerciali, i vari speaker verranno avvisati della morte di Elisabetta con una luce blu che lampeggerà a intermittenza. A quel punto verrà data la linea ai radio giornali e sulle stazioni verrà trasmessa solo “musica inoffensiva”. La testata giornalistica The Guardian ha affermato che il giornale The Times ha già pronte una serie di 11 pagine di copertina precedentemente preparate per l’occasione, e che Sky News ha a lungo preparato la morte della sovrana sostituendo nelle prove il suo vero nome con lo pseudonimo di “Signora Robinson”. Subito dopo l’annuncio, un domestico vestito a lutto appenderà un cartello anch’esso listato a lutto con la notizia della morte della Regina alle porte di Buckingham Palace e allo stesso tempo anche il sito ufficiale del Palazzo Reale mostrerà la stessa notizia. Lo stesso accadrà per tutte le pagine dei social media dei dipartimenti del governo che cambieranno anche le loro immagini del profilo con il loro stemma dipartimentale. Il Parlamento sarà richiamato immediatamente e se possibile si riunirà entro un’ora per ascoltare il messaggio rivolto dal primo ministro alla Camera dei Comuni. Il Consiglio di Successione si riunirà il giorno successivo alla morte della sovrana per proclamare a tutti gli effetti la successione del nuovo monarca: la proclamazione verrà letta al St. James’ Palace e al Royal Exchange nella City di Londra, quindi saranno sparate 41 salve di cannone da Hyde Park. Il parlamento stesso si riunirà nuovamente in serata per giurare fedeltà al nuovo sovrano.
Davanti alla morte siamo tutti uguali ? Non proprio secondo questo protocollo, ma per quanto riguarda i debiti karmici accumulati da questa famiglia “reale” è tutta un’altra solfa, ma è un discorso che non ci riguarda ovviamente.