Julian Paul Assange il 3 di luglio 2022 compirà 51 anni.
Probabilmente farà il compleanno in un carcere di massima sicurezza degli Stati Uniti. Oggi (20 aprile 2022), la Corte di Londra quasi sicuramente darà il via libera alla sua estradizione in America. Rischia 175 anni di carcere.
Per quanto mi riguarda, quello che rischia non è più così fondamentale. Julian Assange fisicamente non esiste più da tempo. Imbottito di chissà quali sostanze negli anni passati in carcere, Assange è ormai una larva umana. Gli Stati Uniti lo inseguono da anni, perché Julian ha rivelato “documenti segreti” in cui si evincevano i crimini americani, le esecuzioni, i soprusi gli stupri umanitari e politici, da loro perpetrati nei paesi “invasi” dall’impero USA.
Documenti “segreti” che quindi noi, la gente comune, il popolo di questo pianeta, non doveva venire a conoscenza. Perché il popolo “bue”, il popolo stupido e manipolato, deve essere oggi aizzato contro i cattivi Russi, contro i guerrafondai Russi, contro i criminali Russi, ma mai e poi mai, dovrà sapere la verità sui terribili crimini, sugli stupri, le esecuzioni, i bombardamenti, l’uccisione di migliaia di civili, che gli Americani hanno perpetrato per anni nel mondo. Gli Americani sono buoni, i Russi no. Gli Americani possono fare le “guerre di liberazione” i Russi no. Julian Paul Assange, ha denunciato e resi pubblici tramite Wikileaks i documenti “segreti” che rivelavano le atrocità USA su nazioni, città, donne, bambini, uomini. Popoli interi annientati dalla furia e cieca violenza degli Americani. Ma mai nessuno, ripeto nessuno, si è indignato come oggi contro i Russi, per quello che gli “Yankee” hanno fatto negli anni ai popoli della terra.
Wikileaks che possiamo tradurre come: “scandalo suscitato dalla fuga di documenti e notizie contenenti illeciti”, nasce nel 2006 come dominio internet (wikileaks.org) per mano di Assange. Un primo documento che prova l’esistenza di un complotto per assassinare i membri del governo Somalo, è stato pubblicato nel dicembre dello stesso anno. Da quel momento, sono stati prodotti migliaia di documenti. Implicazioni di banche nel riciclaggio di denaro e finanziamenti alle guerre (Banca svizzera Julius Bär), il “Manuale” militare di Guantanamo, stragi e torture dei soldati americani in Iraq, Afghanistan etc etc. Una vera e propria fonte di controinformazione, che andava fermata a tutti i costi. C’è persino un video che ritrae un elicottero degli Stati Uniti, sparare e ammazzare a Baghdad 12 civili tra cui due giornalisti della Reuters. La stessa agenzia giornalistica, che allora si era “indignata” contro gli USA per l’atrocità del fatto e oggi, vi racconta che i Russi stuprano e decapitano i civili in Ukraina. L’unica differenza è che allora Assange produceva video e documenti che provavano l’efferatezza dei crimini, oggi come diceva una vecchia pubblicità italiana: “Basta la parola”.
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Il popolo crede a tutto e non è più necessario, che giornalisti eroi rischino la vita per raccontarvi la verità e mettervi sotto il naso filmati e documenti, che inequivocabilmente raccontino la realtà dei fatti. Oggi non c’è più bisogno di Julian Assange. Oggi sappiamo tutti che gli Americani sono su questa terra per proteggere i popoli di tutte le nazioni, meno ovviamente, quelli che loro decidono di invadere.
Obnubilati da insofferenze croniche, da paure millenarie, da false sollecitazioni al terrore e al pericolo imminente, siamo disposti pur di salvare le nostre anime a credere a qualunque idiozia senza nessun vero riscontro e, subito dopo, a lavarcene le mani.
Oggi abbiamo sdoganato il “nazismo”, quello che ha stuprato, ucciso e massacrato milioni di persone, i nostri parenti, i nostri figli, solo perché un qualunque pseudo giornalista, ci racconta la “versione di stato” di un dato fatto, di una data guerra e, cosa ancora peggiore, ci riscrive la storia come piace al “potere”. Il popolo ci crede. Non si degna il popolo di andare a cercare sui libri la verità e i fatti reali. Si i vecchi libri, perché quelli non possono essere manipolati. Possono soltanto essere “bruciati” in piazza.
Oggi Julian Paul Assange non serve più. Nell’era del definitivo salto digitale, nella società uniformata e controllata, la verità appare sempre più lontana e manipolabile dai potenti, che dominano il pianeta a loro uso e consumo. Oggi Assange è uno sbiadito ricordo lontano, che diventa sempre più spento e fiacco nella memoria man mano che passano i giorni. Proprio come la verità e la storia. Giorno dopo giorno viene cancellata, sporcata e deformata, a seconda del volere dei potenti.
Non illudetevi “popolo della terra”. Nessuno di noi ha il potere. Siamo numeri binari che camminano e respirano su questo pianeta, senza riuscire a fare un gesto, a dire una sola parola che non sia racchiusa nelle “nuove regole”. Regole sancite da questa rivoluzione digitale che ha “riprogrammato” tutto e tutti, uniformandoci a codici precisi che guideranno le nostre vite, controllandone ogni secondo che passa.
Julian Paul Assange è stato e resterà per molti di noi, un vero “eroe”. Un uomo che ha scelto di fare quello che noi non ci sogniamo nemmeno. Un uomo che si è ribellato allo strapotere dei potenti, che li ha inchiodati con foto, filmati e documenti ufficiali, sbugiardandone le versioni di comodo che per anni, hanno infangato la verità. Julian Assange oggi sparisce come uomo per sempre dal pianeta, rinchiuso da anni in carcere e, con la prospettiva di non uscirne mai più. Assange resta uno degli ultimi baluardi della libertà. Uno degli ultimi strenui difensori della verità, dei diritti civili, della lotta contro un “potere” che ci vuole tutti in fila, vestiti uguali, mascherati e terrorizzati. Siamo un popolo disumanizzato e ci apprestiamo a lasciare il futuro, in mano a “pseudo umanoidi”, che saranno forza lavoro ubbidiente, sottomessa e muta, ai biechi fini di un manipolo di criminali, che ci spinge oggi ad odiare i Russi e idolatrare gli Americani.
Nel finale de: “Quinto potere”, titolo originale: “The Fifth Estate”, film che consiglio a tutti, c’è una frase che trovo perfetta per descrivere questo momento:
“Se tu vuoi sapere qual è la verità, mai nessuno te la dirà, ti racconteranno soltanto la loro versione. Quindi, se vuoi la verità, dovrai cercartela da solo. Infatti, proprio qui sta il vero potere, nella tua volontà di guardare oltre quella storia, ma vale per qualunque storia. E finché continuerai a cercare tu sarai sempre un pericolo per loro. Hanno paura di questo, gli fai paura tu. Tu, il problema sei tu! …E li faccio tremare anch’io un po’”.
Julian Paul Assange resta un eroe.
Bruno Marro