I seguenti dati sono forniti dal Levada Center, un’organizzazione russa indipendente che è tutt’altro che “Putinista”. È così piccola da essere persino inserita nell’elenco dei centri di analisi indipendenti in Europa, pubblicato da Freedom House.
I dati di questi sondaggi rappresentano l’ennesima conferma che la strategia politica e militare dell’Occidente contro la Russia (strategia che penalizza anche scrittori, artisti e sportivi russi) non sta solo portando a un’imbarbarimento della vita politica e sociale dell’Occidente stesso, ma agisce anche come una specie di terribile boomerang politico ed economico: produce gli effetti opposti di quanto auspicato dai promotori di tale strategia.
Questi sono i risultati dei sondaggi del Levada Center di marzo 2022:
- Rispetto a febbraio, l’indice di gradimento del Presidente Putin è passato dal 71% all’83%. L’approvazione per il suo governo è passata dal 55% al 70%. Il Primo Ministro è salito dal 60% al 71%. Il partito politico di Putin di Russia Unita è passato dal 39% al 54%.
- Il 69% dei russi (52% a febbraio) pensa che il Paese stia andando nella giusta direzione, mentre chi la pensa diversamente è sceso dal 38% al 22%.
- Dopo Putin (44% di fiducia), i politici più popolari (al 15%) sono Sergei Shoigu, Vladimir Zhirinovsky, Mikhail Mishustin e Sergey Lavrov.
- Il 64% dei russi (43% dei giovani) segue con interesse il conflitto ucraino.
- L’81% (71% dei giovani) sostiene l’operazione militare; Il 14% è contrario.
- Nello specifico, l’89% di coloro che approvano le politiche di Putin è favorevole all’operazione militare, mentre il 32% di loro la disapprova.
- Coloro che disapprovano o sono contrari alla guerra e all’uccisione di civili (43%) o all’interferenza in un altro stato (19%).
- Coloro che approvano l’operazione militare sostengono la necessità di proteggere la popolazione del Donbass (43%), la necessità di prevenire attacchi alla Russia (25%), la necessità di denazificare l’Ucraina (21%), la necessità di scoraggiare la NATO ( 14%).
- I sentimenti dominanti sono l’orgoglio nazionale (51%), la paura (31%), lo shock (12%). Tra i giovani prevalgono la paura, la depressione e lo shock.
- La condanna della guerra da parte di altri paesi si spiega con l’obbedienza agli Stati Uniti (36%), la disinformazione nei media occidentali (29%), il pregiudizio contro la Russia (27%), la violazione del diritto internazionale da parte della Russia (16%), la paura di un’invasione russa (15%) e indignazione per le azioni russe (12%). Tra i giovani prevalgono le ultime tre opzioni.
- Il 53% dei russi (40% dei moscoviti) non è preoccupato per le sanzioni.
- Il 69% non sente alcun problema a causa delle sanzioni.
- Il 58% (72% dei giovani, 80% di quelli su Telegram) ha sentito parlare delle proteste contro la guerra, ma il 32% crede che i manifestanti siano pagati.