IL LIBANO AVVERTE ISRAELE: “STOP ALLE PROVOCAZIONI”

Una battaglia sulle acque del Mediterraneo ricche di giacimenti di gas naturale è esplosa domenica quando il presidente libanese Michel Aoun ha avvertito Israele che cercare di attingere alle ricchezze offshore senza prima risolvere una disputa territoriale sarebbe vista come una “provocazione”.

“Qualsiasi azione o attività nell’area contesa rappresenta una provocazione e un’azione aggressiva”, ha detto domenica Aoun in una nota. I commenti arrivano dopo che una  nave per lo stoccaggio e lo scarico della produzione (FPSO)  è arrivata nell’area contesa, dove la società londinese Energean prevede di iniziare a pompare gas dal giacimento di Karish sotto contratto con il governo israeliano entro la fine dell’anno.

Aoun ha detto di aver discusso dell’arrivo dell’FPSO con il primo ministro Najib Mikati e di aver chiesto al comando dell’esercito libanese di fornirgli “dati accurati e ufficiali per approfondire la questione”. Mikati ha definito la situazione “estremamente pericolosa”, affermando che Israele stava cercando di “creare una nuova crisi, invadendo la ricchezza marittima del Libano e imponendo il fatto compiuto in un’area contesa”.

Karish si trova a circa 90 km a ovest di Haifa, vicino ai giacimenti di gas molto più grandi di Leviathan e Tamar, e detiene riserve stimate in oltre 300 milioni di barili di petrolio equivalente. Energean ha  firmato un contratto a marzo per vendere la produzione di Karish a Israel Electric Co., il più grande acquirente di gas israeliano.

Gerusalemme ha affermato che Karish si trova nella zona economica esclusiva di Israele, riconosciuta dalle Nazioni Unite, e non è soggetta alla disputa territoriale del Paese con il Libano. Aoun ha affermato che i negoziati per risolvere il problema stanno continuando ed entrambi i paesi hanno presentato controversie con le Nazioni Unite in merito alle loro rivendicazioni marittime sovrapposte.

Il gruppo militante libanese Hezbollah ha minacciato di agire se Israele dovesse estrarre combustibili fossili nell’area contesa senza risolvere l’impasse territoriale.